Fiavet Veneto lancia l’allarme: “Siamo in mille e questa situazione ci sta uccidendo tutti”. Giancarlo Reverenna, presidente Fiavet del Veneto e coordinatore nazionale del Turismo Attivo, la Federazione delle agenzie di viaggio che aderisce a Confcommercio e Confturismo. E che nella nostra regione rappresenta la maggior parte delle imprese del settore, mille appunto. Rischiano di saltarne 4 su 10.
“Gli annunci e gli ultimi provvedimenti del Governo, con i successivi ripensamenti hanno prodotto effetti peggiori di un lockdown – dichiara Reverenna –. Rivelano l’incapacità di comprendere il ruolo e i meccanismi di lavoro di alcune categorie che, come la nostra, non producono beni materiali, ma hanno comunque un ruolo fondamentale nell’economia”.


Reverenna (Fiavet Veneto): “Abbiamo ricevuto poco o nulla”
“Forse non è ancora chiaro che il nostro settore mette in rete tutta la filiera turistica, dagli alberghi ai trasporti, dai ristoranti ai musei. Generiamo valore aggiunto e abbiamo un peso reale che dovrebbe esserci riconosciuto. Invece in questi nove mesi, a ristoro delle perdite subite abbiamo ricevuto poco o niente – spiega Reverenna –. Proprio perché mettiamo in contatto tutti i soggetti del settore turistico, se salta un solo tassello del mosaico noi ci ritroviamo in ginocchio. Ed è quello che sta accadendo, con i corridoi dei voli chiusi, le forti limitazioni alla mobilità e alla frequentazione dei luoghi, i mercatini di Natale e le gite scolastiche cancellati, i teatri chiusi”.
La ripartenza è dalla primavera 2021
“Certo la salute viene prima di tutto – precisa il presidente Fiavet Veneto – ma qui sta mancando il lavoro da quasi un anno, e con la prospettiva che la ripartenza in modo timido avvenga a decorrere dalla prossima primavera, rischiamo quindi di rimanere al palo per un altro anno. Quello che il Governo ci ha dato, grazie all’impegno della nostra presidente nazionale, servirà esclusivamente a coprire le spese vive, a cominciare dall’affitto che continua a correre. Quali titolari/gestori delle agenzie di viaggio, da maggio non abbiamo più visto un centesimo: di sostegno al reddito per l’attività professionale svolta abbiamo ricevuto poco o nulla, non ci hanno nemmeno riconosciuto la dignità professionale di un lavoratore”.


“Se non abbiamo di che vivere è difficile immaginare che abbiamo di che investire. E se non investiamo possiamo anche chiudere adesso: le agenzie di viaggio/Tour Operator hanno bisogno di programmare le prossime stagioni con l’anticipo di mesi. Ma chi li fa gli investimenti se qui non entra un centesimo?”.


“La speranza – aggiunge Reverenna – è che i prossimi provvedimenti di ristoro continuino a considerare la proporzionalità delle perdite subite. E poi gli interventi per l’abbattimento di costi fissi come gli affitti con il credito d’imposta, la prosecuzione della cassa integrazione per i nostri collaboratori almeno fino a giugno 2021, e che quest’emergenza possa servire anche a ridisegnare il ruolo delle agenzie di viaggio all’interno di piani istituzionali che ne riconoscano la centralità nel mettere a sistema più settori della nostra economia”.
“Vogliamo diventare punto di riferimento delle istituzioni, continuare a lavorare assieme a loro come interlocutori per ridisegnare l’offerta turistica del nostro Paese e della nostra Regione”. Conclude il presidente di Fiavet Veneto.