Nella prima bozza di proposte per il Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia – inviata dal Governo alla Commissione UE – la quota dei fondi destinati alla digitalizzazione risulta più che dimezzata, meno di 50 miliardi, rispetto ai 120 miliardi di euro richiesti dai Ministeri.
La missione Digitalizzazione e Innovazione tecnologica
Nelle “Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” definite dal Comitato interministeriale per gli Affari europei la prima missione è dedicata alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologia.

Gli obiettivi di questo cluster riguardano: la digitalizzazione della PA, l’identità digitale unica per cittadini e imprese, il completamento della rete nazionale di telecomunicazione in fibra ottica, lo sviluppo del 5G, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione delle filiere strategiche, il potenziamento della digitalizzazione del patrimonio culturale e la digitalizzazione inclusiva.
Le proposte del Ministero dell’innovazione
Il 16 settembre 2020 nel corso dell’audizione presso la commissione Trasporti della Camera dei Deputati la ministra per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano, ha illustrato le priorità individuate dal suo Ministero per l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund destinate all’Italia, soffermandosi sulla realizzazione della rete unica delle comunicazioni.Nel dettaglio il Ministero per l’innovazione ha indicato 5 aree d’intervento prioritarie: dati e interoperabilità, infrastrutture e sicurezza, piattaforme e servizi, competenze digitali, innovazione.

Sul fronte dei dati e dell’interoperabilità l’obiettivo è favorire la comunicazione tra le banche dati della PA. Affinché cittadini e imprese possano contare su servizi veloci ed efficienti. Bisogna quindi ripensare la pubblica amministrazione con meno compartimenti stagni. Allo scopo di ridurre i tempi troppo lunghi delle procedure burocratiche che subissano aziende, lavoratori e professionisti.
La seconda fase della digitalizzazione
Passando alla seconda area d’intervento – infrastrutture e sicurezza – le priorità per il paese sono molteplici. A partire dallo sviluppo di una rete unica per la banda larga, cui si aggiunge la necessità di investire nella tecnologia cloud. L’obiettivo è sviluppare una rete di data center. In linea con il progetto europeo Gaia-X, cui ha fatto riferimento anche la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen. Durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione.
Per quanto riguarda la cybersicurezza, invece, l’Italia si impegnerà nel dare attuazione alla direttiva NIS. E al perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, al fine di garantire la cosiddetta business continuity anche in caso di attacchi informatici.
Terza area
La terza area di intervento – piattaforme e servizi – prevede una serie di iniziative per favorire la diffusione dei servizi digitali, dai pagamenti elettronici all’identità digitale. A tal proposito la ministra ha ricordato i risultati raggiunti, grazie all’utilizzo dell’app IO, per accedere al bonus vacanze, oltre ai diversi interventi previsti dal dl Semplificazioni.
Digitalizzazione in ritardo
Infine, per favorire l’innovazione tecnologica dell’Italia, la ministra ha citato uno dei tanti interventi proposti al governo. Dedicato a supportare la valorizzazione delle PMI nelle aree interne, anche con progetti di e-commerce allo scopo di stimolare la rinascita delle realtà più piccole.

Durante l’audizione la Pisano ha annunciato che i primi voucher per le famiglie saranno erogati a fine settembre. Mentre per gli altri si dovrà attendere la fine del 2020. “Per tutte le famiglie con Isee in inferiore a 50mila euro è previsto un incentivo pari a 200 euro per accedere alla migliore tecnologia disponibile. Con Isee inferiore a 20mila euro vi sarà la possibilità di richiedere un contributo aggiuntivo di 300 euro per il comodato d’uso di tablet e pc”.