E’ appena stata decisa purtroppo la chiusura fino al 24 novembre anche delle sale cinematografiche. Una decisione che lascia perplessi, nei cinema la sicurezza all’interno era perfetta oltre che aver constatato di persona lo scarso numero di spettatori. Al punto che circa un mese fa per la proiezione del film “Il grande passo” con Giuseppe Battiston e Stefano Fresi ero l’unico spettatore in sala e di conseguenza ho mangiato i più buoni popcorn della mia vita. Ma I Predatori sono riuscito a vederlo proprio il giorno prima del blocco.
Aspettando dicembre
Forse a dicembre potremo vedere film come “Il cattivo poeta” (sulla vita di Gabriele D’Annunzio), “Rifkin’s Festival (ultima fatica di Woody Allen) e anche “No time to die” (ultimo James Bond). Siamo comunque riusciti sul filo di lana a vedere “I Predatori”, opera prima di Pietro Castellitto, figlio di Sergio e Margaret Mazzantini.
I Predatori alla Mostra
Il film presentato all’ultima mostra del cinema di Venezia, dove ha vinto nella sezione Orizzonti il premio come miglior sceneggiatura, narra di due famiglie romane (i Pavone e i Vismara) di diversa estrazione sociale. Il caso vuole che verranno ad incrociarsi nella loro quotidianità per una vicenda banale. L’anziana signora Ines Vismara circuita da uno strano ed enigmatico personaggio (Vinicio Marchioni) che la convincerà ad acquistare un orologio molto pacchiano al prezzo di mille euro.
Tutto nasce da un raggiro
La signora nel raccontare l’episodio al figlio Claudio (Giorgio Montanini), proprietario assieme al fratello Carlo di un’armeria e molto vicini a gruppi neofascisti, aggredita verbalmente dal figlio si troverà in confusione mentale. Una volta uscita di casa, infatti, verrà investita da un furgone e trasportata d’urgenza in ospedale. Salvata dal dottor Pierpaolo Pavone (Massimo Popolizio), a capo di una famiglia molto benestante e intellettuale. La moglie Ludovica (Manuela Mandracchia) è regista cinematografica e il figlio Federico (Pietro Castellitto) uno studente laureando in filosofia.
Come si intrecciano I Predatori
Il caso vuole che Federico subisca le angherie del suo professore (Nando Paone) il quale non lo inserisce nel gruppo di lavoro atto a riesumare la tomba del filosofo Nietzsche. A seguito di questo il ragazzo decide di far saltare con una bomba la tomba di Nietzsche e acquisterà incautamente l’ordigno proprio dall’armaiolo Claudio Vismara.
La trama assume i toni del grottesco con intrecci che vedranno protagonisti via via anche la coppia di amici della famiglia Pavone. Con i quali trascorrono i fine settimana a Ostia e lo zio di Vismara, un capo clan che vorrebbe costringere il nipote ad uccidere Pietro. Dopo che quest’ultimo si salva per miracolo dall’esplosione dell’ordigno.
Buon sangue non mente
Si tratta di un’opera prima anche se si nota fin dalle prime scene che il giovane regista “mastica” cinema in famiglia. Bello, infatti, il piano sequenza iniziale con la campagna romana e le pale eoliche giranti sullo sfondo. Però nello scorrere del film si notano anche troppi primi piani ripresi a lungo. E su questo lascia un po’ a desiderare la macchina da presa. I personaggi sono tutti negativi. Pieni di difetti al limite dell’ipocrisia dove a prevalere sono i giovani ai danni dei genitori che appaiono in tutta la loro miseria umana.
I Predatori? Un buon film
Sicuramente è un buon film, ma la trama alla fine appare troppo carica di eventi che s’intrecciano in maniera al limite della realtà. Gli attori tutti solitamente caratteristi, vedi Antonio Gerardi visto recentemente anche in “Padre Nostro”, sono bravi e riescono ad entrare perfettamente nel ruolo. Il finale che non vi raccontiamo è al limite di un classico film giallo a sorpresa.
Durata 105 minuti. Regista: Pietro Castellitto. Cast: Pietro Castellitto, Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Giorgio Montanini, Dario Cassini, Anita Caprioli, Marzia Ubaldi, Giulia Petrini, Liliana Fiorelli, Claudio Camilli,Nando Paone, Antonio Gerardi, Vinicio Marchioni