Quando è scattato il lockdown, lo scorso marzo, le città sono state immerse in un silenzio raro, da molti forse mai udito. La socialità cancellata. E il silenzio. La pandemia ha cambiato il volto del mondo. L’Ateneo Veneto, con il suo presidente Giampaolo Scarante, ha avuto un’idea molto bella: ha invitato a raccontare il proprio lockdown: pensieri, paure, angosce, sogni, rabbie. E il vuoto che irrompe nelle nostre vite.
71 racconti per coprire il vuoto
Sono arrivati 71 interventi: riflessioni su dati di cronaca, poesie, diari intimi. La strana festa del papà il 19 marzo. La distanza, il desiderio struggente dei piccoli gesti: un caffè al bar, una cena in trattoria, un abbraccio, un bacio. #Raccontacidite: i 71 interventi si possono leggere sul sito dell’Ateneo Veneto (https://www.ateneoveneto.org/it/news/raccontacidite-ecco-i-vostri-contributi).
A colloquio con Tiziana Plebani
Riflette Tiziana Plebani che in quei giorni abbiamo tentato «di reinventarci il fuori nel dentro», e il tinello è diventato una sala cinematografica. Ci parliamo su Skype: «Quante cose potevamo fare e dire. Faremo e diremo, ci sarà tempo, vedrai. Prendi appunti, che non ci scappino le idee e le emozioni».
Dal vuoto al rumore
Michele Brocca scopre che la città del rumore – anche Venezia, e anche di notte, è martellata dal rumore – ora rivela la musica delle campane. La tristezza, avverte in una sua poesia Stefano Talamini, «non è / dover stare chiusi in casa»: «La tristezza c’è / perché avete preferito / il rumore al silenzio, / l’impressione alla riflessione, / le voci alle parole. / E ora che avete dimenticato / come si colloquia con l’anima, / come si gusta la bellezza, / come si ascolta il silenzio, / vi è faticoso pensare, / vi è faticoso riempire il tempo vuoto». E Isabella Panfido, in una poesia bellissima (versi versus virus), invita al futuro: «Ma è questo il viaggio, questa la misura del passo / sul limite vago della traversata. / Bruciate adesso ogni riserva, non serbate, / altri giorni chiederanno / la forza della gioia / che ora costruite / come un’armatura contro la malcerta ora».
41 voci
Intanto Supernova editrice del Lido di Venezia, con la Casa della Poesia e l’Ateneo di campo San Fantin, ha appena pubblicato Poesie nei giorni dell’ansia, 41 voci per cantare il silenzio, riempire il vuoto e vincere la paura.