Buongiorno a tutti, con questa “rivista” ho l’obiettivo di farvi scoprire posti, magari vicini, magari lontani del nostro meraviglioso territorio. A volte questi posti sono dietro l’angolo e neppure lo sappiamo! Oggi gioco in casa, ma veramente in casa, parlo di Gaggio, una delle frazioni di Marcon paese tranquillo a vocazione assolutamente commerciale, paese in cui risiedo!
Marcon
Usciti dalla tangenziale poco dopo Venezia (arrivando da Padova) ci s’immerge in una miriade di centri commerciali, discount grandi magazzini e chi più ne ha più ne metta! Diciamo che in alcuni periodi dell’anno per arrivare a Marcon si deve fare la fila! Anche un paese cosi però, può riservare delle sorprese.
Alla scoperta di Gaggio
Voglio farvi scoprire l’Oasi naturale di Gaggio, però prima non posso esimermi da un cenno di storia del territorio! Giusto per dire in quel di Marcon, durante la prima guerra mondiale fu costruito un Campo di volo che fu uno dei più grandi in funzione dopo lo sfondamento di Caporetto.
Il campo di Volo di Gaggio
Voluto dal capo di stato maggiore della regia marina Paolo Emilio Thaon de Revel come base per squadriglie di bombardieri in funzione offensiva verso i porti di Pola e Trieste iniziata la costruzione nel 1916; dall’estate del 1917 iniziò a ospitare la 201 squadriglia da bombardamento su velivoli Caproni, che effettuarono, fino all’ottobre di quell’anno, continue azioni sui porti istriani.
Gaggio e Caporetto
Dopo Caporetto, spostate le squadriglie da bombardamento più all’interno, il campo ospitò unità da caccia (la 77, che comprendeva parecchi “assi”, e la 80), da osservazione e d’artiglieria, che operarono molto intensamente fino alla fine della guerra, subendo anche numerose perdite; il campo, a riprova della sua importanza, fu più volte bombardato dagli Austroungarici.
Il campo di Volo di Gaggio oggi
Dismesso subito dopo la guerra, e usato come deposito grazie alle importanti costruzioni in laterizio, che offrivano grandi volumi a disposizione, deve proprio al mancato proseguimento di uso in quanto campo di volo la sua sopravvivenza, non avendo subito cioè trasformazioni rispetto all’impianto originario. In proprietà ancora oggi demaniale, sono presenti alcuni hangar, la palazzina dei piloti, gli edifici per truppa e specialisti, le strutture di servizio, di tutto questo però si perderanno tutte le tracce in quanto le amministrazioni comunali evidentemente non hanno ritenuto sino ad oggi che la storia valesse la pena d’essere valorizzata! Peccato!
Torniamo a noi, torniamo all’Oasi e torniamo a Gaggio!
Probabilmente molti di Voi conoscono questo detto: Tuto el mondo xe paese trane Gaggio Marcon e Dese! (Tutto il mondo è paese tranne Gaggio Marcon e Dese!). Altrettanto probabilmente molti di Voi, non sanno dove siano questi tre “Paesi”. In realtà si tratta di un paese “Marcon” con una delle sue frazioni “Gaggio”, quindi con l’aggiunta di Dese, piccola frazione contigua a queste, ma nel comune di Venezia. In realtà quando il detto è stato coniato, e si parla di molti, molti lustri fa, Gaggio era la “metropoli”. Marcon la sua frazione e Dese era una landa desolata di campagna.
Come dicevo a Gaggio che è una frazione serena e tranquilla, pur essendo al centro della viabilità del Nord est, si nasconde, ed è proprio il caso di dirlo, un angolo di biodiversità ambientale tra i più suggestivi del Veneto! Non stiamo parlando di cose mirabolanti, ma quasi incredibili, se consideriamo dove si trova il posto di cui voglio raccontarVi.
L’Oasi di Gaggio, ai locali nota come “E cave de Gagio”.
Incastrata tra le case ( poche e di campagna ) c’è un area protetta di 13 ettari. L’area è stata istituita nel 1985, in concomitanza ad un intervento di bonifica che ha visto la distruzione di una zona umida ben più ampia. Dall’inizio del 2009, con il rinnovo della convenzione con il Comune di Marcon, ampliata ad una superficie di oltre 36 ettari. Installata una torretta di osservazione e realizzati nel tempo diversi sentieri attrezzati, fino al completamento di un percorso ad anello che attraversa tutti i principali ambienti che caratterizzano il biotopo.
L’area
L’area protetta gestita dalla LIPU e le nuove cave formano una zona umida di circa 65 ettari, che insieme alle cave del Praello, ( altra frazione di Marcon ) danno vita al sito “Cave di Gaggio”, inserito nella Rete Natura 2000 e quindi protetto dalla legislazione italiana ed europea. L’Oasi forma infatti un piccolo scrigno di biodiversità immerso in un contesto di agricoltura intensiva e di insediamenti urbani e può essere esplorata utilizzando gli appositi sentieri predisposti, dotati di pannelli illustrativi e vari capanni per il birdwatching, che consentono l’osservazione degli uccelli acquatici senza arrecare loro disturbo.
Il valore dell’oasi
Grande valore conservazionistico dunque, a cui si aggiunge quello didattico. Anche in virtù dello scorcio sul passato offerto dalla presenza di una vegetazione tipica delle zone paludose ormai scomparse, che un tempo caratterizzavano la pianura veneta.
La vegetazione arborea ed arbustiva, nonostante condizionata nel tempo dalle opere di piantumazione della LIPU, ricorda anch’essa che ci si trova in una zona umida. Queste boscaglie risultano ideali per diverse specie di uccelli legate alle zone cespugliose o agli ambienti forestali. Per i visitatori sono disponibili binocoli, guide al riconoscimento degli uccelli, una guida illustrata ai percorsi dell’Oasi e vari gadget della LIPU.
Il consiglio
Vi garantisco che passarci una domenica mattina per fare due passi nella natura (vicino a Mestre o Treviso) ne vale veramente la pena! Si possono vedere innumerevoli uccelli tipici della Laguna Veneta e con un’po’ di fantasia si può immaginare come fosse tutto il litorale Veneziano prima della cementificazione.
Il problema
L’unico cruccio è che oggi l’Oasi è aperta “solo” le domeniche. E purtroppo le amministrazioni anche in questo caso, non hanno capito anche la potenziale attrattiva che un angolo di Veneto incontaminato come questo potrebbe avere come ricaduta turistica per il territorio. Ma detto questo, c’è da dire che c’è chi sta lavorando alacremente al fine di sviluppare un progetto di crescita. Ed è la stessa Lipu che ha approntato un progetto di sviluppo sicuramente molto interessante che qui allego http://www.lipuvenezia.it/attachments/article/429/proposta%20v0.1.pdf
Se una Domenica mattina non sapete che fare, un giretto in quel di Gaggio, vale sicuramente la pena!