Gli occhi che brillano in una stanza buia, se il cinema ci permette di raggiungere forme di empatia assoluta, anche la lettura può compiere il miracolo senza che ci sia necessariamente l’oscurità di una sala. È la sensazione che ci regala una raccolta poetica (o sono due?) nata dalla penna di Francesca Ruth Brandes e Valter Esposito. Poesia al tempo della pandemia. Ma con un messaggio di speranza
Poesia dal titolo
Bella sin dal titolo: E viva! Parola d’ordine che sta per auspicio scaramantico, brindisi alla sorte, voglia di andare avanti. Esclamazione molto più evocativa e illuminata, a mio parere, dell’abusato Andrà tutto bene utilizzato nel periodo della pandemia e dal retrogusto inquietante.
La prefazione

Nella bella prefazione del volume, Alessandro Scarsella racconta di un fenomeno bizzarro e anomalo, la condivisione inizialmente misteriosa e comunque da interpretare, di due amici entrambi vocati al giornalismo e alla scrittura, che hanno deciso di raccontarsi. Vita, pensieri, angosce, desideri, in un periodo tanto difficile.
Come nasce la poesia
Le poesie nascono durante il periodo dell’isolamento sociale dovuto all’emergenza sanitaria. La componente biografica si intreccia e ramifica coinvolgendo il lettore su diverse tematiche, facendolo diventare protagonista di uno scambio letterario insolito e raffinato. Questa è empatia.

Poesia e Covid
Un contesto inatteso e inesplorato è la prima volta nell’era moderna e tecnologia che il mondo si trova a vivere una situazione drammatica come quella del Covid. E così gli autori, nella propria casa, scambiano impressioni letterarie con un ritmo quasi cinematografico.
Le parole di Brandes
Scrive Brandes: Conta ciò che ritorna / più della via compiuta: / l’amare i fiori a primavera / (persino questa) / i figli di carne di carta / e i figli dei figli. / Sempre qui.
Risponde Esposito: Una strada polverosa / accompagnata dall’arcobaleno. / Quattro stracci vecchi / una bottiglia di vino. / Una poesia da leggere ad un bambino, / poi il capolinea.
Un piacere seguirli, ma anche un conforto. Come lettori possiamo scegliere tra la grande fiducia di Brandes o la malinconia meditativa di Esposito, oppure entrare in simbiosi con entrambi.
L’importante è non dimenticare mai l’incipit: E viva!
E viva! di Francesca Ruth Brandes e Valter Esposito.
Prefazione di Alessandro Scarsella
Zacinto Edizioni
Gli autori

Francesca Ruth Brandes vive e opera a Venezia. Giornalista e curatrice d’arte, ha scritto e condotto per Radio RAI programmi di attualità culturale. Si è spesso occupata di tematiche ebraiche. Tra le pubblicazioni, si possono ricordare: Canto a più grida, Venezia, 2005; Piccole benedizioni, Padova, 2006; Tikkun, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2008; Trasporto, LietoColle, Faloppio, 2009; L’undicesimo giorno, LietoColle, Faloppio, 2012; Storie dal giardino, La Vita Felice, Milano, 2017.
Valter Esposito, giornalista pubblicista, è responsabile dell’ufficio stampa del Polo Museale del Veneto. Collabora dal 1985 con “La Nuova di Venezia e Mestre” e ha collaborato per diversi anni con la “Gazzetta dello Sport” e altri periodici sportivi nazionali. Ha pubblicato biografie di personaggi legati al mondo dello sport e opere di narrativa e poesia tra le quali ricordiamo, per i tipi di Cleup, Gli amori in versi, 2016; Le emozioni perdute, 2017; Dove vivere è sognare, 2019 e la biografia Arturo Collodel. Se tornassi indietro farei il contadino, 2018.