Con l’ennesima dimostrazione dello scarso interesse che il Parlamento Europeo manifesta per i problemi ambientali, fatto incontrovertibile vista l’esiguità della maggioranza a favore (329 si, 275 no e 24 astenuti) il Parlamento europeo ha approvato la “Legge sul Ripristino della Natura”. (Nature Restoration Law): una nuova legge che con la quale agli Stati membri è stata imposta una serie di obiettivi per il ripristino degli ecosistemi da raggiungere, via via progressivamente, entro il 2050. Il 27 febbraio scorso il Parlamento Europeo ha approvato due diverse norme, volte al ripristino della natura e, soprattutto, al contrasto dei crimini ambientali.
Lo scopo della Legge sul Ripristino della Natura

Uno degli scopi principali di questa nuova normativa è quello di migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli; i paesi dell’UE dovranno monitorare costantemente almeno due di questi indicatori: l’indice delle farfalle dei pascoli, la quota di terreni agricoli caratterizzati da un’elevata diversità paesaggistica e/o lo stock di carbonio organico nelle terre coltivate. Inoltre, sono obbligati ad incrementare la presenza delle specie di uccelli viventi nelle varie regioni, partendo dal presupposto che gli uccelli sono i più attendibili indicatori dello stato generale della biodiversità.
La legge richiede anche la piantumazione di tre miliardi di alberi e il ripristino di almeno 25.000 km di fiumi a flusso libero.
L’obiettivo complessivo di cui alla recente normativa è il ripristino di almeno il 30% degli ecosistemi entro il 2030, aumentandolo al 60% entro il 2040 ed al 90% entro il 2050.
Tutto questo fermento legislativo ha origine dal fatto che si stima che circa l’80% degli habitat europei sia degradato e, partendo dal principio che un ecosistema sano permette una vita sana a tutti, vi sono almeno quattro punti davvero rilevanti nella legge:
l’importanza di tutti gli insetti impollinatori;
il ripristino degli ambienti agricoli degradati;
la gestione sostenibile delle foreste;
il ripristino dei fiumi.
L’approvazione di questa legge, oltre a essere un’ottima notizia, è anche un segnale forte in vista delle prossime elezioni europee, in quanto stabilisce obiettivi vincolanti fondamentali per la protezione e la conservazione della biodiversità sul continente europeo e, in qualche misura, testimonia la buona volontà (se non il buon lavoro fatto!) nel migliorare le cose, messa in campo dagli attuali politici europei.
La Legge sul Ripristino della Natura importante per l’Italia

Per il nostro Paese, poi, è particolarmente importante perché il capitale naturale proprio dell’Italia è preoccupantemente sotto pressione per l’impatto crescente della crisi climatica. È quindi necessario ripristinarlo, renderlo più resiliente rispetto alla crisi climatica, tutelarlo e valorizzarlo con una gestione rigenerativa. E parlando di agricoltura, in senso lato anche di salvaguardia della salute umana, nella legge è prevista una deroga sulle tempistiche imposte in caso di gravi problemi al settore agricolo che è sì il settore che fornisce gran parte del cibo per le nostre tavole ma che, in circostanze eccezionali, ha la possibilità di interrompere le azioni previste nella legge e disporre dei terreni agricoli necessari. Questo “freno” è un punto controverso che è stato molto criticato perché viene visto da alcuni come un aiuto esagerato alle lobby dell’area agricola, un settore che ha un notevole impatto sul clima e sulla biodiversità.
Nella Legge sul Ripristino della Natura Azione e deterrenza sono le linee guida

Il secondo accordo, strettamente legato alla norma principale ma passato più in sordina perché definitivo e meno osteggiato in sede parlamentare, riguarda la Direttiva sulla protezione dell’ambiente, che introduce nuove misure e nuove sanzioni a contrasto degli illeciti ambientali. Lo sforzo europeo per il clima, la biodiversità e lo sviluppo sostenibile raggiunge una nuova tappa importante, ma cos’è la Nature Restoration Law?
La Legge per il Ripristino della Natura è una normativa che si propone di promuovere il ripristino degli ecosistemi danneggiati e la conservazione della biodiversità ed è un tassello fondamentale del piano chiamato Green Deal Europeo.
Come detto, poc’anzi e a grandi linee, l’obiettivo principale è quello di garantire che gli ecosistemi danneggiati siano ripristinati e siano capaci di svolgere le loro funzioni in modo sano e sostenibile, favorendo la biodiversità e il valore dei servizi ecosistemici, entro il 2050. E, con i tempi già citati, ogni Stato membro dell’Europa dovrà raggiungere obiettivi che siano misurabili, all’interno di quattro grandi aree: proteggere gli ecosistemi forestali, con particolare attenzione allo stoccaggio di carbonio organico che le foreste ci consentono di avere; recuperare habitat ed ecosistemi marini e fluviali; aumentare le popolazioni di tutti i diversi insetti impollinatori (entro il 2030); migliorare gli ecosistemi urbani, evitando il depauperamento di quelli oggi esistenti ed espandendo il verde urbano.
Ogni Stato dell’Unione Europea dovrà redigere un Piano Nazionale di ripristino con il dettaglio degli obiettivi da raggiungere e delle azioni che intraprenderà per arrivarci.
Cenni storici sulla Nature Restoration Law

Era l’inizio del 2020 quando la Commissione Europea presentò la sua prima proposta. Il percorso della Nature Restoration Law attraverso il Parlamento Europeo è stato un processo complesso e partecipativo. Dopo un approfondito dibattito e un altrettanto difficoltoso percorso di mediazione politica, il Parlamento Europeo ha confermato la Nature Restoration Law nella votazione del 12 luglio 2023. La votazione ha rappresentato un passo avanti decisivo verso l’implementazione di pratiche ambientali più sostenibili all’interno dell’Unione Europea che da sempre ha cercato di portare avanti i temi della biodiversità e del cambiamento climatico.
Una ulteriore votazione, quella del 9 novembre 2023, ha stabilito un accordo preliminare per ripristinare la natura e salvaguardare la biodiversità e i servizi ecosistemici.
Dalla votazione finale dello scorso 27 febbraio, ogni Stato lavorerà alla presentazione del proprio Piano Nazionale.
Nonostante pro e contro che, in questa situazione ma come in tutte le situazioni oggetto di normazione legislativa, la Nature Restoration Law rappresenta, un enorme passo avanti a testimonianza dell’impegno dell’Unione Europea nell’affrontare la crisi ambientale e nella promozione dello sviluppo sostenibile. La conferma da parte del Parlamento Europeo sottolinea l’importanza che l’Europa dà alla conservazione della biodiversità e al ripristino degli ecosistemi degradati. Tuttavia, l’efficacia di questa legge dipenderà dalla sua corretta attuazione e dal sostegno continuo degli Stati membri.
Solo attraverso uno sforzo collettivo e un impegno duraturo e concreto nel tempo sarà possibile realizzare gli ambiziosi obiettivi fissati dalla legge.