Un amore scoppiato… strada facendo. Francesco Moser ha ritrovato la gioia con Mara Mosole. Lui ha 72 anni, lei 55. La storia l’hanno raccontata alla trasmissione “Storie Italiane”, condotta dalla padovana Eleonora Daniele. Ma divenne pubblica quando Francesco raccontò la sua storia in una intervista al Corriere della Sera. “Vederci così insieme, felici e sempre sorridenti, mi ha emozionato” racconta Mara in diretta. Francesco Moser ha spiegato com’è nata la storia d’amore: “Ci siamo conosciuti per la prima volta nel 1984. Lei correva e io correvo e abbiamo fatto i Mondiali del 1986 insieme a Colorado Spring, dove vinse Moreno Argentin. Lei era azzurra nella squadra femminile. Inoltre il papà Remo Mosole è stato presidente per 19 anni della Uc Trevigiani e mio figlio Ignazio nel 2012 correva con il figlio di Mara, Mattia. Io andavo a vedere le corse e le presentazioni a Treviso. Quell’anno che loro correvano insieme ci siamo visti spesso”.
Mara conferma le parole di Moser

Mara conferma: “Moser lo conoscevo da sempre. Francesco lo ho ammirato anche da atleta. Durante il Covid abbiamo cominciato a telefonarci e a farci un po’ compagnia. Quando abbiamo potuto riprendere le pedalate, abbiamo ricominciato insieme. Visto che entrambi eravamo soli, abbiamo iniziato ad andare insieme in auto alle ciclostoriche per l’Italia: “Eroica”, “Intrepida” e altre corse. Sono tre anni abbondanti che stiamo assieme”.
Moser si racconta

Francesco Moser, dopo la separazione con la moglie Carla Merz, ha ritrovato la felicità: “Ci vogliamo bene, ma abbiamo dei caratteri un po’ diversi. La sera usciamo e quando rientriamo guida sempre lei perché è astemia” racconta a Storie Italiane. Il figlio Ignazio, nato dal matrimonio con la ex moglie Carla Merz e insieme ai due fratelli, Carlo e Francesca, non si sono opposti all’unione con Mara: “Non abbiamo di questi problemi”.
Poi, ancora uno spaccato di vita quotidiana: “Io vivo qui a Trento, lei ancora lavora e durante la settimana sta a Treviso. A volte vado giù io, il più delle volte viene lei qui perché la casa è più grande. Poi per andare in bici c’è la pista ciclabile. D’inverno andiamo a fare sci di fondo visto”. Mara scherza: “A Treviso si annoia. Gli facciamo tagliare l’erba del lago Le Bandie”. Alla fine l’inviato della Rai ha fatto vedere la bici con la quale il 23 gennaio 1984 ha stabilito il famoso “51,151” a Città del Messico spodestando se stesso grazie ad una bicicletta con ruote lenticolari inventate dal professor Antonio Dal Monte. Fece meglio di 50,808 km/h in un’ora – tempo stabilito quattro giorni prima (il 19 gennaio 1984) – che annientò Eddy Merckx. Il “51,151” resiste fino al 17 luglio 1993, quando il britannico Graeme Obree percorre 51,596 km ad Hamar in Norvegia sulla bici montata con i pezzi di una “lavatrice”.
L’omaggio ai due record dell’ora battuti


Sabato al “Maso” di Gardolo c’è stata la celebrazione per i due record dell’ora abbattuti 40 anni fa da Francesco Moser. Lo hanno festeggiato una marea di ex professionisti, la compagna Mara Mosole, i figli di Francesco Carlo, Ignazio, Francesca con i nipoti Anna, Pietro, Chiara e il marito Francesco. L’hanno omaggiato gli ex colleghi Dino Zandegù, Michele Dancelli, il suo compaesano Gilberto Simoni, Gianni Motta e il fratello Diego. La bici del 51,151 in primo piano.
I fratelli trevigiani Gabriele e Beppo Tonon hanno voluto omaggiare Francesco Moser. Gabriele, titolare del Borgo della Birra, con un quadro di Vico Calabrò, artista vicentino. Giuseppe, titolare del ristorante-gelateria Ca’ Lozzio di Oderzo (Treviso), ha voluto donargli la zucca del record da lui scolpita. Beppo Tonon è stato capitano della nazionale dei gelatai più volte campione del mondo. E tra campioni ci s’intende.