C’è un solo italiano che a 75 anni ha i capelli tutti neri, non è aumentato di peso, cavalca, lotta, spara, difende le minoranze, combatte prepotenze e razzismo. Gira il mondo e conosce tutte le lingue. Resta giovane, lascia al volto del suo pard Kit Carson i segni del tempo che passa. È capo dei Navajos che lo chiamano “Aquila della notte” ed un ranger del Texas. Roteando le pistole, Tex Willer irrompe nelle edicole italiane nel 1948.
Arriva Tex!
Un anno che lascia il segno: la Costituzione, le elezioni col trionfo della Democrazia Cristiana, l’attentato a Togliatti, Gino Bartali che vince il Tour de France. In quell’Italia che ha voglia di ricostruzione, Gian Luigi Bonelli dà vita con i disegni di Aurelio Galeppini (Galep), al personaggio di Tex. Il primo albo è “Il totem misterioso”: formato striscia, 32 pagine, 15 lire, “l’album più ricco al prezzo più povero” diceva la pubblicità. Sessantamila copie in poche settimane. Un formato che rispondeva al risparmio della carta e che poteva anche essere nascosto con facilità nei libri di scuola.
Tex Willer è il fumetto italiano più longevo e più tradotto, ha un pubblico senza età. Ha accompagnato da allora la nostra storia. È passato da un’Italia che leggeva giornali, affollata di partiti che non ci sono più, nemmeno nel nome; di campioni che hanno fatto storia. Di quell’Italia è rimasta soltanto l’Italia di Tex. Bonelli non è solo il padre, è il patriarca del fumetto italiano. Immagina alla grande, accompagna generazioni verso il sogno dell’America.
Chiediamo ad Alfredo Castelli, memoria storica della Bonelli: qual è il segreto di Tex?
«Gli eroi del giorno d’oggi (cinema, fumetto, telefilm) sono sempre più complessi, combattuti, nevrotici, quasi sociopatici. Tex è un personaggio tutto d’un pezzo, sicuro – beato lui – di ciò che è giusto e ciò che è ingiusto e pronto ad agire di conseguenza. È un personaggio in controtendenza, e teoricamente non dovrebbe piacere a nessuno. Invece…Mi è sfuggito qualcosa di simile a un lapsus freudiano: un “beato lui” perché Tex riesce a discernere ciò che va e ciò che non va fatto, caratteristica che di questi tempi sarebbe molto utile. È questa straordinaria capacità ad affascinare i lettori».
Un parco per Tex. La folle idea di Davide e Giorgio Bonelli
A tenere le fila dell’eroe adesso c’è Davide Bonelli, nipote di Gian Luigi e figlio di Sergio: ora vuole realizzare il sogno del padre, realizzare il “Tex Willer World”, un parco a tema che nascerà in una cava nei pressi di Montegrotto Terme. «Non c’è niente di più grande che realizzare un sogno, e i sogni non hanno età», dice l’ultimo Bonelli.
L’ambizioso e rivoluzionario progetto Tex Willer World Village, il parco tematico che si ispira al noto fumetto Tex e che dovrebbe sorgere all’ex cava Bonetti di Turri, sui Colli Euganei, prende corpo e approda in Regione. Il progetto è ben noto: a Montegrotto Giorgio Bonelli, fratello di Davide e responsabile del marketing per la Sergio Bonelli Editore – nipote di Gian Luigi – ha acquistato l’area di una cava dismessa da 23 ettari per una cifra attorno ai 2 milioni di euro. Lo stesso Bonelli ha acquisito all’asta anche l’Hotel Imperial, ai piedi della cava, per una cifra pari a 980 mila euro. Ora l’iniziativa arriva a Venezia. «Siamo appena stati in sopralluogo alla cava e in hotel con un tecnico per elaborare una relazione turistica», spiega lo stesso Bonelli. «La relazione ci serve per dichiarare il nostro maxi-progetto come iniziativa di interesse strategico regionale dal punto di vista turistico».
Davide e Giorgio uniti. Nel nome del nonno Gian Luigi e di Galep
Ottenere dalla Regione l’interesse turistico vorrebbe dire percorsi più accessibili e snelli per l’intervento. «Questo ci porrebbe nelle condizioni di poter poi procedere con la progettazione e le relative approvazioni dal punto di vista urbanistico. In questo modo si affronterebbero i percorsi nella maniera più corretta, anche tenendo conto che andremo a realizzare una sorta di parco acquatico all’Imperial e un campo indiano con tanto di tende, tutte novità per il territorio sampietrino». Prosegue: «Oltre ad avere spiragli diversi per i progetti, sarebbe più semplice potere accedere ai finanziamenti, sia statali che delle banche, che vedendo che il progetto a fini turistici potrebbero essere più propense a rilasciare prestiti».
Come nasce il parco tematico
Nelle intenzioni di Bonelli, il parco avrà un’ambientazione da tipica storia western, con un villaggio, un campo indiano e una vecchia missione messicana. Ovviamente si scenderà nello specifico, addentrandosi nel mondo di Tex con la casa di El Morisco, quella di Kit Carson o il teatro di Mefisto. «Sarà una ricostruzione filologica dei vecchi villaggi western con strutture realizzate in legno, perfettamente in sintonia con il contesto del parco». Ci sarà quindi un villaggio con delle tende in stile indiano d’America. Oltre alle attrazioni, ci sarà spazio anche per il gioco e l’intrattenimento, con un campo dedicato al paintball, le escursioni, il canyoning e le cavalcate a cavallo, ma anche proiezioni di spettacoli sullo sfondo della parete rocciosa che sovrasta il parco. «Si raggiungerà il parco a piedi o in bicicletta o con una navetta elettrica. Non ci saranno mezzi a motore per la cava».
Per quanto riguarda invece l’Hotel Imperial, anche qui Bonelli ha in mente qualcosa di innovativo. «L’Hotel sarà riqualificato e vivrà in stretta collaborazione con l’attività del parco. Qui la gente potrà dormire e poi andare a visitare il Tex Willer World Village. Qui si potrà fare un bagno in acqua termale. L’intenzione è di creare delle piscine nuove, più grandi, con attrazioni, che diventino un parco acquatico». L’architetto Hans-Peter Demetz, uno dei maggiori esperti di Spa e parchi tematici in Italia, è già al lavoro dietro al progetto del Tex Willer World, assieme agli architetti Alberto Asquino di Montegrotto e Giorgio Pescatori di Milano. Se la struttura è stata acquistata per un milione scarso di euro, la speranza di Bonelli, per quel che riguarda il progetto, è quella di rimanere sotto i 10 milioni di euro. «Una volta ottenuta la risposta positiva sulla valenza turistica dei nostri progetti», conclude Bonelli, «che speriamo possa arrivare entro la fine dell’anno, si partirà con l’iter che porti all’approvazione, anche dal Parco Colli, dei progetti urbanistici».
Splendido questo articolo!
Attendiamo con speranza questo progetto! Tutta la famiglia! Da papà di 78anni all’ultimo nipote di 9!