Febbraio è un mese di compleanni importanti e geniali, da Jules Verne a Galileo Galilei. C’è anche un grande anniversario: 120 anni dalla nascita di Georges Simenon. Lo scrittore nasce il 13 febbraio 1903 a Liegi. Il suo è un palmares invidiabile e irraggiungibile che vanta questi numeri: circa 450 romanzi scritti, 37 pseudonimi accertati, traduzioni in 58 lingue, oltre 700 milioni di copie vendute, 200 tra film e sceneggiati tratti dai suoi romanzi. Da Guinness anche la vita privata, due matrimoni, tantissime relazioni, cambia 33 residenze tra Belgio, Francia, Canada, Stati Uniti e Svizzera. Nel 1965 Marcel Carné porta alla Mostra del Cinema di Venezia un film tratto dal suo romanzo Tre camere a Manhattan, Coppa Volpi ad Annie Girardot per la migliore interpretazione femminile. La sua grande fama è legata soprattutto al Commissario Maigret interpretato da icone come Jean Gabin, Michel Simon, Gino Cervi, Gérard Depardieu.
Dopo tanti nomi importanti entriamo in libreria

Facciamoci accompagnare dalle sue atmosfere noir e scopriamo quali sono i libri più amati dal pubblico in questo momento. Ecco il medagliere che ci ha preparato come sempre la Libreria Lovat, punto d’incontro del nordest con le sue strepitose sedi a Villorba (Treviso) e Trieste.
- Ammaniti – La vita intima – Einaudi
- Giannone – La portalettere – Nord
- Prince Harry – Spare – Mondadori
- Cognetti – Le otto montagne – Einaudi
- Galiano – Scuola di felicità per eterni ripetenti – Garzanti
- Melchiorre – Il duca – Einaudi
- Bussola – Il rosmarino non capisce l’inverno – Einaudi
- Cole – Dammi mille baci – Always
- Postorino – Mi limitavo ad amare te – Feltrinelli
- Barbaglia – La mossa del matto – Mondadori
È ufficiale, una postina batte il principe Harry, ma andiamo per ordine. Ecco il podio che conosciamo molto bene

Sempre in testa Niccolò Ammaniti: “La vita intima” (Einaudi). Come Georges Simenon anche lo scrittore romano vanta celebri escursioni nel mondo del cinema grazie a Gabriele Salvatores, premio Oscar, che ha portato sul grande schermo alcuni suoi lavori compreso il Premio Strega “ Come Dio comanda”. Chissà se anche questo romanzo diventerà un film, gli ingredienti ci sono tutti, in primis il video porno amatoriale che sconvolge la vita di una donna bella come una statua greca e moglie di un Presidente del Consiglio. Un video che viene da un lontano passato per destabilizzare la vita intima, che d’ora in poi non sarà più così privata, ma molto esposta. Come eliminare questo video che potrebbe essere visionato da tutti?
Arriva la Portalettere che spodesta Harry

In seconda posizione “La portalettere” (Nord), di Francesca Giannone. Anche in questo romanzo la protagonista ha un profilo da statua greca. Storia d’amore ed emancipazione in un paesino del meridione negli anni ’30. Anna viene dal Nord, si è sposata con un abitante di Lizzanello nel Salento, una terra bella quanto ostile per lei che viene definita una forestiera. Nel 1935 si presenta ad un concorso per le Poste e lo vince suscitando malignità e stupore tra gli abitanti, tutti concordi nel pontificare che “non durerà”, che non esistono portalettere donna. Invece per vent’anni lei sarà la portalettere di Lizzanello. Anna vince una battaglia e contribuisce anche a cambiare le sorti del paese e della sua comunità.
Spare resiste

Prosegue con grande successo la corsa senza ostacoli del duca di Sussex che dopo l’autobiografia scritta con il Premio Pulitzer J. R. Moehringer, è attualmente l’uomo più odiato d’Inghilterra. “Spare”- Prince Harry (Mondadori).
Le pagine di un libro quando sono affascinanti spesso si materializzano in un bel film

È accaduto con un romanzo pieno di suggestioni: “Le otto montagne” (Einaudi) di Paolo Cognetti. La storia di una particolare amicizia nata ai piedi del Monte Rosa. Grazie all’autore, la montagna diventa una straordinaria metafora della vita. Lo scrittore milanese ha vinto il Premio Strega nel 2017 con questo romanzo. Successivamente è diventato un film, premio della giuria al 75o Festival di Cannes.
È una storia che mi appartiene ha confidato Cognetti, quanto mi appartengono i miei stessi ricordi. In questi anni, quando mi chiedevano di cosa parla, rispondevo sempre: di due amici e una montagna”.
Si può andare a scuola di felicità?

Torna tra i fantastici dieci del medagliere un saggio che ci aveva colpito tempo fa pieno di intuizioni poetiche. Se Harry è l’uomo più odiato d’Inghilterra, Enrico Galiano è l’insegnante più amato d’Italia. Per l’esattezza nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti. Lo abbiamo visto recentemente alla Lovat di Villorba con il suo: “Scuola di felicità per eterni ripetenti” (Garzanti).
L’autore ci porta in una classe a scoprire le storie e le voci di ragazzi e ragazze trasmettendo empatia, leggerezza, entusiasmo.
Enrico Galiano è di Pordenone, insegna in una scuola di periferia, ha creato la webserie “Cose da prof”, oltre venti milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato vita a un movimento molto interessante: #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Il suo motto come insegnante è: “Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti”.
Una bella novità

Una splendida copertina, una scalinata sovrastata da alberi avvolti tra nebbia e nuvole, un uomo sulla sommità. È di spalle, il vento avvolge il soprabito come in una cinematografica sequenza noir. In classifica: “Il Duca” (Einaudi) di Matteo Melchiorre. L’ambientazione è affascinante, un paese di montagna, un’antica villa con troppe stanze e l’ultimo erede di un casato ormai estinto. Intrigante e tesissima storia sul potere, la natura, la libertà individuale. Incipit: “Il modo migliore per liberarsi del passato non è dimenticarlo, ma conoscerlo”.
La new entry

Nel palmares entra Rosella Postorino: “Mi limitavo ad amare te”(Feltrinelli). Questo romanzo è ispirato a una storia vera, epico e intimo allo stesso tempo. Leggiamo un frammento: “Nella primavera del 1992 sopra l’orfanatrofio di Sarajevo, il cielo è di lamiera. Omar ha dieci anni e nonostante sia una cosa pericolosa, passa le giornate alla finestra sperando che sua madre torni da quando una granata l’ha sottratta al suo abbraccio, non sa più se è viva”.
La scrittrice ha vinto il Premio Campiello nel 2018 con “Le assaggiatrici”, la storia delle donne che avevano il compito di assaggiare i piatti di Hitler, per scongiurare ogni possibile tentativo di avvelenamento.
Chiudiamo in bellezza esclamando: scacco matto!

Torna in classifica il libro di Alessandro Barbaglia sulla vita di un personaggio iconico: Bobby Fischer. “La mossa del matto” (Mondadori). La storia del grande campione di scacchi fatta attraverso la ricostruzione della mitica finale di campionato del 1972, Bobby Fischer – Boris Spasskij.
Giocato in piena guerra fredda, l’incontro è passato alla storia come la sfida del secolo, la prima volta che un match di scacchi veniva trasmesso in televisione. Lo sfidante Bobby Fischer si aggiudicò la vittoria contro il russo che era il detentore del titolo.
Bobby Fischer

Bobby Fischer era un uomo geniale ma pieno di contrasti. Da bambino prodigio, a una vita da clochard, compreso l’arresto da parte della polizia che lo scambiò per un rapinatore. Venne anche adescato da una setta millenarista che profetizzava il ritorno di Gesù dopo un’apocalisse nucleare. Eppure aveva una strategia da giocatore illuminata e vincente. Salutiamoci con questa sua citazione:
“Non credo nella psicologia, credo solo nelle buone mosse”.
Buona lettura!
Tutto molto interessante.
Veramente un mese pieno di anniversari che la dr.ssa Pasquettin ha saputo ricordare con la sua solita maestria.
Dott.ssa Elisabetta, il suo calendario letterario di eventi, compleanni, date significative intorno agli autori più noti è proprio interessante, ci permette conoscere anche delle piacevoli curiosità. Certo che Georges Simenon ha battuto molti primati. Oltre a complimentarmi con la scrittrice Francesca Giannone per un racconto di emancipazione per percorse all’inverso l’Italia e che sta avvicinandosi alla vetta della Libreria Lovat, mi ha commosso le poche note che ha scritto sul libro di Rosella Pastorino: Mi limitavo ad amare te. E’ un racconto tragico e umano che dovrebbe suggerirci anche un atteggiamento da tenere verso la guerra, se cercare una trattativa ad ogni costo oppure alimentare un conflitto che festeggia il primo anno di vita, ma potrebbe avere in programma molti altri compleanni. Infine, giocando ancora a scacchi, con poco successo, sono felice che si torni a leggere un testo che parla di questo gioco, Alessandro Barbaglia – La mossa del matto. Io gioco male a scacchi, ma ho formato alcuni alunni che nella loro adolescenza erano imbattibili, nei tornei veri. Giocare a scacchi è un grande processo formativo.