Sono molto a attive nelle frazioni di San Biagio di Callalta (Rovare’ e Fagare’ della Battaglia), a Monastier di Treviso e nel territorio roncadese. Da due mesi stanno lasciano il segno nei pollai di diverse imprese agricole della Marca Trevigiana, da almeno tre anni sono proliferate da queste parti. In questo periodo uno dei canidi particolarmente furbo per antonomasia e alquanto affamato, è divenuto lo spauracchio dei volatili da cortile galline, oche anatre. Si tratta delle volpi che non solo sono proliferate ma quando per la primavera saranno nate le cucciolate si prevedono ulteriori “visite” ai pollai. “Di solito quando ammazzano il volatile staccano prima la testa – spiegano esperti delle associazioni cacciatori trevigiane – poi portano la carcassa nella tana o ne lasciano una piccola parte nel pollaio. Attaccano il pollaio sole o con la cucciolata una volta addestrati”.
Le volpi e la primavera
Il periodo in cui assaltano maggiormente i pollai è la primavera quando l’animale è particolarmente prolifico e quindi bisogna sfamare i cuccioli. Già da queste parti si sono registrati danni causati dalle nutrie che causano il crollo dei canali, invasione della cimice asiatica e ora anche le volpi: per il mondo dell’agricoltura non c’è davvero pace.
Il parere di Lorenzon
Per Fiorenzo Lorenzon presidente Coldiretti di San Biagio di Callalta “c’è un risveglio incredibile quest’anno della fauna selvatica anche di caprioli in pianura che, se vanno in mezzo al vigneto, mangiano i germogli. Oltre alle lepri che fanno danni agli ortaggi di numerosi parti del territorio. Tutti dobbiamo fare la nostra e noi attraverso i fondi mutualistici cercheremo di farci parte attiva”.
Nonostante agricoltori e privati si difendano con reti, che circondano i pollai, molto più profonde e resistenti, le stragi continuano. Sembra che solo nella frazione di Fagare’ ci siano almeno un centinaio di volpi e sono ben nascoste nelle tane che si costruiscono vicino alle sponde dee fiume Piave.
“In molti agricoltori anche dei territori confinanti si sono lamentati per la perdita dei volatili da cortile” conferma Lorenzon storico produttore di vino a Rovarè. Ne sono state avvistate tra Panigai e il rio Arcon sulla strada che conduce a Barco. In alcune Provincie d’Italia sono partiti i piani di contenimento. La volpe vive mangiando anche lucertole, rane, grilli e frutta perché è un animale abbastanza onnivoro.
Per quasi un secolo di volpi da queste parti neanche l’ombra
Sono portatori della rabbia silvestre. Il suo morso può essere letale. Si nutrono anche di lepri e fagiani quindi arrecano danni al patrimonio faunistico venatorio. Anche ai confini con i Comuni di Motta di Livenza, Oderzo, Portobuffole’ almeno una cinquantina di piccole imprese agricole hanno avuto la “visita” del canide dal pelo molto pregiato.