La commedia degli dèi che si trasforma nella tragedia degli uomini questo è il dramma della guerra di Troia e, a dieci anni dalla nascita dopo I Duellanti e Don Chisciotte, il Quadrivio, formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, riscrive e mette in scena l’Iliade per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre.
Il gioco degli dèi a teatro

Da giovedì 13 marzo a domenica 16 marzo, il palco del Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso ospiterà “Iliade. Il gioco degli dèi”. Lo spettacolo, una produzione del Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, in collaborazione con la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, la Fondazione Teatro della Toscana e il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, celebra il decimo anniversario del “Quadrivio”. Questo collettivo artistico, composto da Aldorasi, Boni, Niccolini e Prayer, dopo aver portato in scena “I Duellanti” e “Don Chisciotte”, si confronta ora con l’Iliade, riscrivendo e mettendo in scena il poema epico per riflettere sui miti fondanti della poesia occidentale e sulla “guerra di tutte le guerre”.
L’Iliade, attribuita al poeta greco Omero, è uno dei poemi epici fondamentali della letteratura occidentale

La trama si sviluppa attraverso una serie di duelli, strategie militari e interventi divini, mettendo in luce temi universali come l’onore, la vendetta e il destino. Ambientata durante la guerra di Troia, l’opera narra gli eventi degli ultimi 51 giorni del conflitto tra Achei e Troiani. Il poema si apre con l’ira di Achille, scatenata dalla decisione del comandante acheo Agamennone di sottrargli la schiava Briseide. Questo episodio porta Achille a ritirarsi dalla battaglia, influenzando significativamente le sorti del conflitto.
Lo strano intervento degli dèi

La riscrittura teatrale dell’Iliade mette in luce la sua sorprendente attualità: in quel mondo arcaico, dominato dalla forza, dal fato ineluttabile e da dèi capricciosi, si rispecchiano le nostre vite contemporanee, segnate da paura, desiderio di ricchezza, ossessione per il nemico e forze che ci spingono verso l’irrazionale, rendendo possibile la guerra.
Gli attori

In scena, gli attori Alessio Boni, Antonella Attili, Haroun Fall, Jun Ichikawa, Liliana Massari, Francesco Meloni, Elena Nico e Marcello Prayer vestono i panni degli eroi del ciclo troiano, rendendoli nostri contemporanei. Achille, Paride, Ulisse, Ettore, Agamennone ed Enea riescono ancora oggi a parlarci, testimoniando come la ricerca sfrenata del successo possa escludere la giustizia e quanto poco contino le scelte degli uomini davanti ai capricci degli dèi.
La guerra, infatti, non ha né vinti né vincitori. Se bisogna attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità individuale e il ruolo della coscienza, già nell’Iliade si rintracciano i semi del tramonto dell’Occidente, così come del suo opposto: la responsabilità e la libertà di dire no all’orrore. Questa è la fecondità del poema omerico che, trasformato in drammaturgia teatrale, permette di rispecchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale, riportandoci nella spianata davanti alle mura di Troia mentre divampa la “guerra di tutte le guerre”.
Un’Iliade divertente, altamente teatrale, caratterizzata da una recitazione piena di ironia. Sorprendente Alessio Boni che, messi momentaneamente da parte i toni forti e passionali, si è abbandonato ad un’interpretazione più giocosa, leggera, ironica e, in virtù di ciò, divertentissima.
Il tema della guerra , in questi tempi, necessita di molte riflessioni soprattutto sul senso della vita dell’intero Universo.