Gli è certamente dispiaciuto che la mamma sia deceduta, ma diventare re prima o poi spettava anche a lui, che sognava l’incoronazione sin da ragazzo. Finalmente è arrivato quel momento. Mai un Principe di Galles era salito al trono alla sua età. Tra due mesi compirà 74 anni e comincerà la carriera di sovrano, quando sarebbe tempo di ritirarsi. Ma per lui è l’ora del riscatto. Chissà perché, nonostante la sua determinazione, dimostrata anche nel riuscire a sposare Camilla, lo hanno sempre ritenuto tutti un incapace. Se no la regina, stanca com’era di 70 anni di duro lavoro, avrebbe abdicato. Resisteva, povera donna proprio per ritardare l’ascesa al trono del figlio? Ma adesso che è re Carlo III e rappresenta il potere, gli inglesi lo rispetteranno e forse lo ameranno. Seppure sia un fedifrago certificato, ora che è persino capo della Chiesa anglicana, tutti dovranno inchinarsi al suo passaggio e in sua presenza. Anche quegli scrocconi della famiglia reale. Persino il figlio Harry, che è un bravo ragazzo, ma da un po’ di tempo sobillato e istigato da quella moglie americana che gli riempie la testa di falsità.
Carlo III e Camilla
Camilla, finora duchessa di Cornovaglia, ora regina consorte, è sempre al suo fianco come erano da ragazzi. Se gli avessero consentito di sposarla, la vita di Carlo sarebbe stata diversa, e anche quella di molti altri. Diana sarebbe ancora viva e magari gli inglesi lo avrebbero amato. Invece, la sua è stata un’esistenza apparentemente privilegiata ma in realtà di sacrifici e umiliazioni. Essendo Principe di Galles si è dovuto sempre sottoporre a prove di sopportazione e abilità. A Palazzo, a scuola, in accademia e all’università doveva sempre essere il migliore. Era anche un bel ragazzo. Ma questo era un aspetto secondario perché, tanto, dell’erede al trono, comunque sia fatto, tutte le ragazze del Regno Unito di qualsiasi condizione sociale ne sono innamorate. Ma lui una sola ne voleva: Camilla Shand, di piccola nobiltà di provincia. E poi, Camilla aveva già avuto un’importante storia d’amore. Buckingham Palace non consentiva che l’erede al trono sposasse una donna con esperienze sentimentali alle spalle. Doveva essere al primo amore.
Edoardo VII
La bisnonna era stata l’amante reale di re Edoardo VII, figlio della regina Vittoria, che segnò un’epoca. Con questa lusinghiera qualifica venivano chiamate ragazze e signore che giacevano volentieri col sovrano. Non solo a quel tempo era un privilegio per la famiglia se una donna, seppure coniugata, godesse delle simpatie e dei favori del re. Talvolta ci scappava pure il titolo nobiliare, ora decine di milioni. Oggi l’orgoglio si estende a qualsiasi membro della famiglia reale. E laddove non c’è la monarchia è benvenuta anche la tresca con un ricco imprenditore di qualsiasi età e comunque abbia fatto i soldi. È una benemerenza da mettere con orgoglio nel curriculum e sul biglietto da visita.
Il destino di Carlo III
Fu Lord Louis di Mountbasen, ex Governatore dell’India, il mentore di Carlo, che lo chiamava nonno onorario, essendo zio del padre. Carlo gli era talmente affezionato che soffrì moltissimo quando, il 27 agosto 1979, durante un viaggio in Irlanda, Mountbatten rimase vittima di un attentato dell’IRA a 79 anni. Intanto, nel 1973, dopo anni di difficili rapporti con Carlo e con la corte, Camilla si era sposata con l’ufficiale Andrew Parker Bowles. Quindi anche il principe si era rassegnato a dovere sposare un’altra ragazza. Incaricato di cercargli la moglie adeguata fu Mountbatten, con la supervisione e l’assistenza della Regina Madre.
Carlo III e lady Diana
Fino al 1913 tutta la famiglia reale, che è di origine tedesca, aveva nomi sassoni. Alla vigilia della Grande guerra (1914-18), avvicinandosi l’inevitabile scontro militare con la Germania, ritennero opportuno anglicizzare i loro nomi. I regnanti, della casata di Hannover, divennero Windsor, i Battenberg Mountbatten e così pure altri familiari. Carlo considerava Diana Spencer una ragazza timida e discreta, anche graziosa, che aveva le carte in regola per diventare principessa di Galles. Era di antica nobiltà, e, per di più, le rispettive nonne erano amiche d’infanzia, avendo le proprietà in cui trascorrevano le vacanze confinanti. Furono loro, infine, a gestire il fidanzamento e nel 1981, con l’approvazione della regina, riuscirono a fare sposare Carlo e Diana.
A lui, però, quando la paragonava a Camilla, la bella e giovanissima moglie non piaceva tanto. Forse perché la famiglia Spencer era di nobiltà inglese molto più antica dei Windsor, ma soprattutto per il dirompente fascino della ragazza che lo aveva completamente oscurato. Messo al mondo il primo figlio che sarà il suo successore, il Principe William, duca di Cambridge, oggi quarantenne e felicemente sposato con una ragazza della bassa borghesia, si stancò della bellissima moglie e siccome anche Camilla, ovviamente, era ancora innamorata di lui, divenne l’amante della poco affascinante e meno giovane donna che aveva sempre amato. Diana non si rassegnò mai al tradimento del marito di cui era pazzamente innamorata e sul cui sostegno morale aveva sempre fatto affidamento. A Londra si diceva che, per fare dispetto al marito infedele, se la intendesse con un ufficiale che era a capo della sua scorta.
Prima di Carlo III, Carlo II
Non è inconsueta la relazione tra le guardie del corpo e le donne, anche famose, che debbono proteggere. Oggi queste relazioni sentimentali si concludono spesso con matrimoni, anche se, poi, per la differenza di educazione, durino poco. Nel caso di Lady Diana fu probabilmente un momento di debolezza o di sconforto o addirittura di vendetta nei confronti di Carlo. Nel tempi andati, quando la donna non godeva della libertà di oggi, gli unici uomini con cui le nobildonne potevano tradire i mariti erano cocchieri e stallieri, poi maggiordomi e autisti, che erano le guardie del corpo di allora. Ecco perché non esiste la sterilità nelle famiglie reali. In diversi secoli di monarchia in Europa, le regine hanno sempre assicurato l’erede al trono. L’antenato e omonimo del neo sovrano, Carlo II (1630-1686) non ebbe eredi per la sterilità della moglie, Caterina di Braganza. Ma lasciò sei figli naturali da altrettante nobili amanti. Si dice che Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, fosse figlio naturale di un macellaio, che portava ogni giorno la carne a corte e Maria Teresa di Toscana la controllava personalmente.
Al matrimonio di Andrea, duca di York, con Sarah Ferguson, mi stupii nel notare un cocchiere molto anziano ancora alla guida di una carrozza del seguito reale. Sandro Paternostro, allora corrispondente della Rai da Londra, nella cui casa a Highgate assistevo in TV a quelle nozze, mi raccontò che era l’amante della Regina Madre, che era rimasta vedova a 52 anni, e, per starle vicino, l’uomo quasi novantenne, si rifiutava di andare in pensione.
Dopo la morte di Lady D
Poco dopo il decesso della moglie, avvenuto il 31 agosto 1997, quando Lady Diana era nel fiore degli anni e della sua bellezza, Carlo si fidanzò ufficialmente con Camilla, che nel frattempo aveva divorziato dal marito. Nel 2005, nello stupore di tutti, si sposarono. Non era mai accaduto durante i 900 anni di monarchia inglese che un erede al trono divorziasse o sposasse una donna divorziata in quanto, una volta re, sarebbe diventato Governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra, che, come quella cattolica, non consentiva quell’iniziativa, considerata allora libertinaggio. Nel 1936 Edoardo VIII, fratello di Giorgio VI, nonno di Carlo, fu deposto dal trono perché gay e filo nazista, oltre che ricattato dalla Gestapo. Si disse che la Chiesa anglicana gli aveva impedito di continuare a regnare. E per evitare lo scandalo fu inventata la favola del matrimonio d’amore con Wally Simpson che era una donna divorziata. Mentre fu un accordo tra due personaggi molto discussi e in cerca di rispettabilità.
Quando Carlo III si risposò
Nonostante il biasimo dei sudditi e del mondo intero, oltre all’approvazione della regina Elisabetta, perché Carlo convolasse a seconde nozze con Camilla ci volle la compiacente benedizione dell’arcivescovo di Canterbury – il più alto esponente della Chiesa d’Inghilterra – e persino un voto consensuale della Camera dei Comuni. Fu lunghissima la procedura che autorizzò il principe di Galles a sposare la donna per la quale aveva cambiato la vita di tante persone e tradito anche la sua dovuta fedeltà nei confronti della Chiesa.
Un Carlo III controcorrente
Carlo, però, non è solo il fedifrago che tradiva la giovanissima e ingenua moglie. È anche un intellettuale di raffinata cultura che ha a cuore i problemi del cambiamento climatico, dell’ambiente e dell’architettura. Per lui la Chiesa e i sudditi fecero un’eccezione perché Carlo dimostrò che dell’amante era sin da ragazzo sinceramente innamorato e gli avevano impedito di sposarla quando lei era ancora nubile. Carlo è affascinato dalle varie scuole dell’architettura italiana, ispirata ai diversi modelli classici, soprattutto al Rinascimento. Convinto che dalle scelte architettoniche dipenda il gusto dei cittadini, la loro formazione culturale e persino l’evoluzione sociale, nel 1991 fondò a Bagnaia, in provincia di Viterbo, una scuola estiva di architettura cui affluiscono centinaia di laureandi e laureati in architettura da tutto il mondo, in modo da integrare gli studi con frequenti visite ai tanti monumenti che l’Italia possiede. Un’altra delle sue ammirevoli convinzioni – in questo è molto più moderno dei suoi predecessori e degli stessi sudditi emancipati – è la riduzione all’essenziale della corte e della famiglia reale. Non è giusto, né necessario – secondo lui – che tante persone, aristocratiche e molto benestanti, debbano essere ulteriormente mantenute dallo stato per funzioni di rappresentanza spesso superflue. Si parla già della sua ferma intenzione di ridurre la rappresentanza pubblica del sovrano e, sul modello spagnolo, la stessa corte a pochi elementi, forse unicamente al suo ristretto nucleo familiare: fratelli, figli e nipoti.
Non sarà un regno facile
Certo, i problemi che Carlo III dovrà affrontare, finora accantonati anziché dibattuti per rispetto della veneranda età della madre e delle sue precarie condizioni di salute, sono tanti e gravi. Per di più ora sono aumentati a causa della guerra in Ucraina. Ma chi, come me, lo conosce bene, ritiene che Carlo abbia già in mente come risolverli. Uno dei più pressanti è la Scozia, che da tempo chiede l’indipendenza e non concepisce che al giorno d’oggi un paese europeo rimanga fuori dall’Europa. Ma la madre di tutti i problemi è la situazione dell’Irlanda del Nord. Sono convinto che Carlo III suggerirà e favorirà nuove soluzioni, più adeguate ai tempi e che converranno a tutti.
Un sovrano moderno
In sostanza, lo scapestrato fedifrago giudicato inaffidabile anche a 74 anni, si rivelerà un sovrano moderno che non farà rimpiangere la guida della madre. Anzi, non sarà distaccato come Elisabetta dalla politica, ma rilancerà la monarchia come modello riformista e progressista più evoluto della repubblica, ovunque, specie in Italia, in crisi di corruzione. Camilla non potrà essere Regina Madre, ma solo consorte. Del resto, lei ha sempre preferito un ruolo riservato e silente, sempre in ombra, schiva dei riflettori, che ricopre da quando è diventata la Signora Windsor. È come se non esistesse. Quindi, non sarà la regina degli inglesi, ma solo quella del suo re.