Kandinskij ha scritto che l’anima è un pianoforte con molte corde e che le tonalità cromatiche, come quelle musicali, hanno un’essenza sottile, danno emozioni inesprimibili a parole. In effetti gli artisti da sempre hanno un mezzo straordinario per esercitare un’influenza sulla nostra anima: il colore. C’è chi possiede il talento di trasformare la composizione pittorica in armonia, regalandoci l’emozione di “vedere la musica”. Magia che si compie quando ammiriamo le opere di Antonella Benanzato, pura alchimia e bellezza.
Chi è Antonella Benanzato
Un talento plasmato dalla complessità della sua formazione culturale: pittrice, musicista, fotografa, giornalista. Definisce il proprio lavoro: sinestetico, quel fenomeno che comporta la contaminazione dei sensi nella percezione. Guardando una sua opera abbiamo la sensazione di sentirne la musica grazie ad una elaborata ricerca tra colore, suono, movimento coreutico.
Anche la scelta dei temi è affascinante, cito alcuni titoli delle numerose mostre personali: “Cromogonie. Ritratto del paesaggio interiore”, “Alter Mundus”, “Prima del tempo – Before time”.
Antonella Benanzato vola a Parigi
Progetto artistico da tempo riconosciuto e premiato da pubblico e critica, che la vedrà protagonista in settembre di un importante evento a Parigi.
È stata infatti selezionata per partecipare al Premio Artisti Contemporanei al Carrousel du Louvre. VideoEsposizione presso la Fiera d’Arte Mercato “Art Shopping Louvre”, dal 21 al 23 ottobre 2022. Si tratta di una manifestazione internazionale di rilievo che rappresenta il più grande incontro di acquirenti provenienti da ogni angolo del pianeta. Dirigenti, commercianti d’arte, interior designer, architetti, Direttori di Museo, Art buyer aziendali.
L’opera
L’opera che Antonella Benanzato espone a Parigi si intitola: “L’immaginario del profeta #2” splendido lavoro che è stato selezionato da una commissione di esperti per la prestigiosa esposizione a due passi dal Louvre. L’appuntamento parigino è sicuramente un evento centrale per il panorama artistico internazionale. In palio ci sarà un premio per i primi tre classificati.
La Benanzato anche a Zurigo
L’artista è stata scelta anche con altre due opere “Anarchia dell’ordine” e “La danzatrice” che saranno esposte a Zurigo dal 24 al 29 agosto nel prestigioso appuntamento con l’arte: Swiss Art Expo Zurich 4.0 negli spazi della Stazione di Zurigo.
Personalità multiforme
Un profilo multiforme quello di Antonella Benanzato, giornalista professionista originaria di Padova corrispondente per l’Agenzia di stampa Askanews, già caporedattore Nordesteuropa.it e collaboratrice de Il Sole 24 ORE. Fondatrice de “Il Cantiere delle donne”. Cura una rubrica dedicata all’arte per il nostro settimanale enordest.it. Da anni conduce una ricerca su suono e colore che ha dato vita al metodo Creactivity col quale tiene corsi in Italia e all’estero.
Musica e colore
Non è la prima volta che domandiamo all’artista di svelare qualche segreto del suo percorso espressivo, in che modo ad esempio si è avvicinata alla musica e come è riuscita ad ottenere questa preziosa alchimia percettiva tra suono e colore, per niente semplice ma dall’effetto straordinario.
“All’età di quattro anni mi sono avvicinata alla tastiera del pianoforte, affascinata dal suono e che mi rimandava all’immagine del colore. Col tempo ho capito di essere sinestetica, ho iniziato a studiare il pianoforte a 5-6 anni e a 7 scrivevo piccole composizioni a cui affiancavo sempre il disegno di quella musica, per me erano un tutt’uno, e sono sempre rimaste tali. Sono passata dal figurativo poi all’astratto perché rappresenta meglio la mia visione. Il colore, come il suono è una vibrazione”.
Come il suono diventa colore per la Benanzato
Esplorazione della bellezza che sembra un viaggio negli spazi siderali, grazie a lei conosciamo meglio il talento di Skrjabin musicista dal quale ha tratto ispirazione e che era affascinato dalla sinestesia e associava i colori con vari toni armonici. Una vita da romanzo, grande compositore simbolista innovatore e controverso, influenzerà particolarmente anche lo stile di Prokof’ev.
“Per me il principio è il suono, racconta Antonella, suono che diventa colore nella sua forma più pura e creativa, l’elaborazione successiva del processo creativo viene sistematizzata dal cervello che costruisce reti neurali, struttura, definisce, pianifica. Il colore, prima libero, viene poi geometrizzato: si formalizza in quadrato, in cerchio e ogni altra declinazione del linguaggio della matematica. Diventa flusso di coscienza snodandosi in fasci di luce e movimento”.
Una valanga di emozioni e razionalità
Suono, luce, movimento, una lava incandescente di emozioni che l’artista esprime con varie tecniche e materiali, a volte segreti: olio, pastelli, carboncino, colla, inchiostri da stampa. Dipinge su tela, tessuto, alluminio, legno o carta. Pittrice astratta informale, è affascinata dalle neuroscienze e dai riflessi che l’arte ha sul cervello come forma creativa e terapeutica.
“L’ascolto della musica per me è sempre stata un’esperienza così profonda da modificare credo anche la mia stessa composizione cellulare. A volte mi passa il mal di testa se ascolto Mozart, mi vengono idee straordinarie con Bach, viaggio nel tempo con Debussy nell’aldilà con Satie”.
Eppure, possiede anche un’anima razionale che le viene forse dalla laurea in Scienze Politiche conseguita all’Università di Padova, spesso si è occupata anche di economia e finanza nelle sue corrispondenze giornalistiche.
Un gusto artistico colto e raffinato
Da Klimt, Schiele, Kokoschka, ai francesi di fine Ottocento, Courbet, Degas, Delacroix e poi Van Gogh, Picasso, Dalí, Paul Klee. Gli italiani come Giorgio de Chirico, Morandi, Boccioni e il maestro che “mi emoziona fino alle lacrime” Emilio Vedova. Illuminante nel suo percorso uno sperimentatore d’avanguardia come Luigi Veronesi che fin dagli anni Trenta realizza opere che fondono arte figurativa, teatro, fotografia, cinema e musica.
Le opere di Antonella esprimono la forza di un messaggio cromatico che è pura essenza ritmica, armonie e dissonanze come vibrazioni cosmiche
“I colori hanno un significato perché sono vibrazione, più una vibrazione è bassa come il rosso ad esempio, più troviamo un’aderenza e un contatto con il mondo fisico e materiale. Man mano che saliamo con la vibrazione e andiamo verso i colori cosiddetti freddi, entriamo in risonanza con gli aspetti spirituali. Questo per semplificare molto. Luigi Veronesi ha sperimentato una scala musicale e cromatica per dipingere una fuga di Bach”.
Antonella ha coniato una formula per definire la sua ricerca: “Musicolorografia”, scrittura che parte dal segno musicale e si estrinseca in una scala cromatica. “Un quadro per me è la rappresentazione visiva di un pentagramma”.
Appuntamento a Zurigo e a Parigi quindi, due città simbolo per il mondo dell’arte e dove guardando le opere di Antonella potremo anche percepire il suono dell’infinito.
Dott.ssa Elisabetta mi sembra, nel passato, di aver letto un altro suo articolo sull’arte eclettica di Antonella Benanzato, forse le foto dell’artista-giornalista mi hanno aiutato. Sicuramente essere stati invitati ad esporre ad una manifestazione internazionale, con consistenti probabilità di mercato, credo che sia una grande tappa, utile per farsi conoscere ulteriormente e per commercializzare le proprie realizzazioni. L’idea di affiancare il tratto al suono è un’idea bellissima. Certe volte, ascoltando della musica del nostro genere preferito, siamo portati ad esternare sentimenti, immagini e colori. Credo che questo avvenga nell’arte di Antonella Benanzato a cui auguro un grande successo in una delle principali città della cultura.
Grazie ancora una volta, Elisabetta, per avermi presentato questa artista poliedrica, in grado di coniugare materie così apparentemente distanti.
Grazie anche per avermi ricordato della sinestesia, parola in cui non capita di imbattersi spesso. Antonella Benanzato è eclettica e ci dimostra che tutti i mondi possono incontrarsi per generarne uno che li accoglie.
Marinella Simioli