Ormai, da settimane nella vecchia Europa serpeggia il pericolo di un concreto conflitto bellico fra la Russia e l’Ucraina, dove potrebbe essere coinvolta la stessa Europa. Anche il valzer diplomatico di molti capi di governo e di Stato, come la Germania., la Francia, l’Italia, che hanno incontrato le parti in causa rappresentate da Kiev e Mosca, ma senza un risultato che scongiurasse una guerra di vaste proporzioni di questo nuovo secolo.
Venti di guerra

Il caos regna da ogni angolatura come dal problema dei tanti profughi migranti ancora presenti sulla frontiera bielorusso-polacco. Che fanno temere uno tsunami migratorio verso il resto dell’Europa occidentale. Si pensi anche agli attacchi informatici che alcuni Paesi hanno subito, al problema energetico che sta preoccupando i tedeschi, gli italiani e i rumeni.
L’esempio Boris Johnson

La posta in gioco è ben differente della percezione delle minacce esterne di alcuni Paesi del vecchio continente europeo. Che, pur di celare i problemi interni, hanno spostato gli occhi della propria opinione pubblica sulla crisi ucraina. Si può pensare al primo Ministro inglese Boris Johnson che il suo forte interesse sul braccio di ferro russo-ucraino sia solo un escamotage per distogliere l’attenzione della popolazione inglese dai festini tenutisi durante il lockdown nella sede di Downing Street.
Biden come si muoverà in caso di guerra?

Gli Stati Uniti hanno come scopo la riduzione delle spese belliche. E circoscrivere il tempo per arrivare alla soluzione della crisi, anche perché Biden preferisce concentrarsi sulla questione Indo-Pacifico e sulla sfida posta dalla Cina. I Paesi dell’Europa occidentale stanno manifestando profondi timori sulla posizione degli Stati Uniti verso l’Europa centrale ed orientale. Paure fondate su come Biden si muoverà dinanzi alla possibile aggressione russa in Ucraina, solo a parole o con sanzioni. Che se dovesse concretizzarsi, farebbe tremare sia la Polonia che le tre repubbliche baltiche.
Una guerra che spaventa i rapporti Europa – Russia

Nel contempo, la Germania, l’Austria, la Grecia e l’Italia hanno il forte timore che un conflitto russo-ucraino possa depennare l’occasione per determinare relazioni stabili con Mosca. Berlino è spaccata tra i suoi valori occidentali, la sua solidarietà con i colleghi europei centrale ed orientale e il suo essere a favore della pace. La visita ufficiale del neo cancelliere Olaf Scholz a Kiev e a Mosca ha rassicurato i leader dei Paesi occidentali che il suo Paese manterrà quei legami solidi. E di essere pronta come alleata in caso di un conflitto bellico.
Lo scopo di Macron

Il presidente francese Emmanuel Macron, totalmente fuori dalla posizione tedesca, invece ritiene che la crisi sia un’occasione per dimostrare l’autonomia strategica europea. Il suo scopo è quello di rappresentare la leadership visibile nella risoluzione ucraina, ma anche quello di riconquistare l’Eliseo alle elezioni presidenziali di primavera.
L’UE e il rischio della guerra

Sull’Unione Europea, va detto che dinanzi a questa ardua crisi sembra debole e immobile, come non manifestasse la volontà di difendere e rivedere il sistema di sicurezza esistente, sebbene paralizzata dalla prospettiva di uno scenario di una guerra totale e di una nuova Yalta dove le due super potenze russa e statunitense potrebbero mediare per un nuovo trattato per il continente europeo senza avvalersi dell’UE e dei suoi Stati membri.
UE e diversi interessi

È chiaro che alla base vi sono delle chiare differenze di interessi chiave degli Stati europei. Come l’evitare un nuovo conflitto bellico sul suolo europeo, il bisogno di conservare la credibilità dell’Alleanza atlantica e il senso della consapevolezza di evitare che l’Ucraina ritorni sotto il controllo di Mosca. Nel contempo, le cancellerie europee tentano di gestire nel miglior modo possibile le proprie divisioni.
Lo si può notare con il comportamento statunitense o francese che hanno esplorato delle opzioni per l’impegno con Mosca. Difatti, il Presidente francese è stato molto prudente nel consultare i suoi colleghi europei. E ad attenersi ai principi concertati in tema di sicurezza europea e sovranità dello Stato ucraino.
Una guerra inevitabile?

Il fatto che la guerra non sia evitabile in Europa, potrebbe costringere gli europei a scendere a compromessi per preservare la pace collettiva. Anche se non era certo il suo obiettivo quando ha iniziato ad ammassare truppe al confine ucraino, Putin potrebbe aver inconsapevolmente aiutato gli Stati membri dell’UE a trasformarsi da un gruppo frammentato di osservatori preoccupati in un blocco di determinati difensori della propria sicurezza.