Chissà quante volte Primo Molon passava con il suo furgone di frutta e verdura lungo la statale che da Arteselle di Solesino porta a Monselice vedendo la Pizzeria Ristorante Il Grillo. E quante volte sognava di essere lui il titolare di quel locale, quel Grillo che più di ogni notte gli passava per la testa.
Primo e il Grillo

Il sogno di Primo si realizzò nel 1989 quando prese in gestione questo ristorante-pizzeria dal nome inconfondibile. Lui, con la moglie Regina, avviò il Grillo, lasciò l’attività di commercio di frutta e verdura e si dedicò completamente alla ristorazione con passione e tenacia.
Un cambio decisivo
Nel 2000 cedette ai figli Andrea, Marisa,Paolo e Marina e, da lì a qualche anno, Andrea prese totalmente in mano le redini del Grillo. Ora è lui il patron insieme alla moglie Adelaide che, contaminata dall’entusiasmo e dalla passione del marito, ha lasciato il lavoro di dipendente (era impiegata amministrativa) per dedicarsi con abnegazione all’attività della ristorazione.
Ma Andrea, da giovane, pensava di fare tutt’altro lavoro

Per la verità non era uno studente modello; ci confida, scherzando, che spesse volte marinava la scuola. Un poco alla volta gli venne la passione di fare le pizze, così iniziò a frequentare corsi, poi a lavorare l’arte dell’impasto e della pizza conseguendo buoni risultati.
La passione
Poi arrivò anche la passione per la cucina con piatti principalmente improntati sulla tradizione veneta, quei piatti che mamma Regina preparava in cucina ogni mattina per pranzo e per cena soddisfacendo i molti palati di dipendenti, famiglie, amanti e persone che transitavano da quelle parte per affari, lavoro e svago.
Il Grillo e la pizza
Per la pizza lo aiutò molto un pizzaiolo che rimane nella storia dei monselicensi per la sua bravura : Tancredi Piasentini, detto Lelle. Era il maestro delle pizze e da anni lavorò presso il Grillo e molte persone arrivavano anche da fuori provincia per degustare la sua mitica pizza, sottile, leggera, con ottime farine e di lunga lievitazione.
Un successo al Grillo
Ora la lavorazione delle pizze viene svolta da due eccellenti pizzaioli: Donato e Roberto. Ma la pizza della famiglia Molon decollò anche nel continente australiano: il nipote Matteo, 27 anni, trasferito nel Sud dell’Australia, ha vinto l’haward per la realizzazione della migliore pizza ad Adelaide. “Anche se, per la verità la preparazione della pizza non si confà con la nostra tradizione, là aggiungono ananas e sughi…” sorride il patron di Grillo.
La famiglia

Ora Andrea svolge l’attività di direttore di sala coadiuvato dalla moglie Adelaide. In cucina, a capo della brigata, c’è Donato da quattro anni presente in ristorante e il primo cuoco Daniele. Da poco Andrea ha piacevolmente ristrutturato il locale: due grandi sale, tovaglie bianche e tovaglioli in stoffa, una cura per la mise en place sia pure semplice, da buona trattoria. I
Un posto da consigliare
Il Grillo diventa un momento di relax con i piedi sotto il tavolo, personale gentile e capace, Poldine su tutti i tavoli a rischiarare la cena… Andrea e Adelaide hanno due figli: Chiara, 19 anni, specializzanda in Turismo e Alessandro di 13: una premessa per la terza generazione…
Per i lettori di http://www.enordest.it Andrea propone il piatto forte del Grillo: la faraona alla brace
La ricetta: La faraona alla brace

Ingredienti (per 2 persone)
1 faraona disossata di circa 9 hg, un bicchiere di vino bianco, un rametto di rosmarino, 1 rametto di salvia, olio evo, olio, sale e pepe qb
Preparazione
Mariniamo la faraona disossata, divisa in due pezzi, con olio, sale, pepe e rosmarino. La durata della marinatura è di circa 10-12 minuti. Poniamo su una pietra lavica ben calda la carne scottandola bene. Riponiamo poi in una padella innaffiando la carne con del vino bianco e con qualche pennellata di olio.
Scaldiamo nel forno a circa 180 gradi per 5 minuti, verificando che la superficie della carne sia croccante.
Una volta pronta impiattiamo accompagnando con delle fette di zucchine grigliate o altra verdura a nostro piacimento.
Il vino in abbinamento

Un ottimo vino che si abbina perfettamente alla faraona alla brace è un Teroldego Rotaliano 2019 della Cantina Gaierhof di Roverè della Lana (TN): è il vitigno simbolo del Trentino: corposo e persistente, adatto proprio alle carni alla brace. Vale la pena di provarlo!
Ma.. Sbaglio o Manca una persona non meno importante degli altri qua sulla cronostoria della famiglia Molon? anzi direi che ha fatto la differenza molte volte o sbaglio??
Buongiorno. Effettivamente è rimasta fuori una persona non meno importante sulla cronostoria della famiglia Molon: è la signora MARINA! Mi scuso personalmente con la signora, ho passato subito il nominativo alla redazione di E’NordEst che ha corretto il testo. Grazie, Davide, per la cortese attenzione. Maurizio Drago
E sempre un piacere seguire i suoi articoli ben fatti
con molta cura e professionalità. Complimenti.
Un abbraccio e grazie.
Per mia sorella Laura l’ho avvisata e le passo il suo n’ di cell così vi mettete in contatto per un appuntamento.
Di nuovo grazie e un buon lavoro.