Il 2020 è stato l’anno del cigno nero, metafora dell’imprevisto, evento raro e inaspettato. Lo citava Giovenale descrivendolo come un uccello raro sulla terra “rara avis in terris”. Il 2021 sarà migliore? Secondo l’oroscopo lunare cinese probabilmente sì. È l’anno del bufalo, animale che rappresenta il pragmatismo del confucianesimo, in sintesi una ventata di concretezza e positività. La settimana di gennaio che apriamo in bellezza, ha una piacevole conferma: Valérie Perrin con il suo clamoroso successo: “Cambiare l’acqua ai fiori”. Vi porteremo anche in un luogo insolito a conoscere Moby Dick, non è la balena bianca di Melville, ma un luogo pieno di libri descritto meravigliosamente dal veneziano Giovanni Montanaro.
La classifica
Ma ecco la classifica del gradimento del pubblico grazie alla puntuale rassegna elaborata dalla Libreria Lovat con sede a Villorba (Treviso) e a Trieste.
- Perrin – Cambiare l’acqua ai fiori – E/O
- Barbero – Dante – Laterza
- Kawaguchi – Finché il caffè è caldo – Garzanti
- Follett – Fu sera e fu mattina – Mondadori
- Montanaro – Il libraio di Venezia – Feltrinelli
- Rossi – Insieme in cucina – Mondadori
- Vespa – Perché l’Italia amò Mussolini – Mondadori
- D’Avenia – L’appello – Mondadori
- Obama – Una terra promessa – Garzanti
- Gramellini – C’era una volta adesso – Longanesi
Perrin sempre in testa ma sbuca Moby Dick
Valérie Perrin merita indubbiamente l’affetto dei lettori; con la storia surreale di una guardiana di cimitero ha svelato un talento molto cinematografico grazie anche al suo ruolo come fotografa di scena delle più importanti produzioni del settore cinema, tra cui quella del marito il regista Claude Lelouch che per lei ha lasciato Alessandra Martines dopo 16 anni di matrimonio. Perdonate il gossip poco letterario.
Proprio in questi giorni nel corso di una bella intervista, la Perrin ha confidato qual è il film della sua vita: “Amadeus” di Miloš Forman. “Ero molto giovane racconta, è stato lo shock della mia vita, definendo meravigliosa la musica di Mozart, il dono di Dio a un uomo.
Montanaro ci porta alla ricerca di Moby Dick
Tra le pagine del nostro itinerario, tutte corpose e sigillate da grandi firme tra cui l’ex presidente degli Stati Uniti Obama, troviamo un titolo molto affascinante: “Il Libraio di Venezia”, ultimo lavoro di Giovanni Montanaro, scrittore e avvocato veneziano. Nel 2007 pubblica il suo primo romanzo: “La croce Honninfjord”. Vincitore di numerosi premi, collabora per riviste specializzate scrivendo racconti e recensioni. Nel 2012 esce il suo romanzo dedicato a Van Gogh: “Tutti i colori del mondo”.
“Il libraio di Venezia” è un atto d’amore verso le librerie e i librai. Una narrazione piena di colpi di scena, emozioni e personaggi che si muovono nella città più bella del mondo. Il protagonista, Vittorio, ha una libreria nei pressi di Campo San Giacomo: la Moby Dick. Una piccola libreria, scrive l’autore, “che ti sorprende che esistano ancora, nonostante quello che succede. Eppure, ce ne sono così in ogni città, tenaci come guerrigliere, eleganti come principesse”. Il 12 novembre però l’acqua alta eccezionale, la seconda più alta di sempre, invade la città, le case, i campi, i negozi. Le pagine annegano e il campo è pieno di libri perduti.
Giovanni Montanaro ha vissuto in prima persona i giorni dell’inondazione, racconta l’angoscia dell’acqua che sale, ma anche la reazione dei cittadini, la capacità di aiutarsi l’un l’altro, l’amore per i libri, così fragili e così universali. I proventi dei diritti d’autore del romanzo andranno proprio ai librai veneziani.
In questi giorni molti appassionati di librerie si aggirano per la città lagunare alla ricerca di Moby Dick. Leggendo il romanzo scoprirete un arcano che non possiamo svelare per non sciupare la suspense. Quindi buona lettura!