“Perché le idee sono come farfalle
Che non puoi togliergli le ali
Perché le idee sono come le stelle
Che non le spengono i temporali
Perché le idee sono voci di madre
Che credevano di avere perso
E sono come il sorriso di dio
In questo sputo di universo”
Citazione da “Chiamami ancora amore” di Roberto Vecchioni. Incipit doveroso e piacevole dato che il grande cantautore, scrittore e professore tra i più amati e apprezzati, entra nella nuova classifica dei libri graditi dal pubblico con “Lezioni di volo e di atterraggio. Le lezioni che tutti avremmo voluto ascoltare, a scuola e nella vita”.
Vecchioni non si smentisce
Quindici racconti memorabili per illuminare il nostro buio. Perché una lezione sia davvero magica, racconta l’autore, ci vuole qualcuno che sappia trasmettere il suo sapere e qualcuno che sappia ascoltarlo. Occorre volare, e poi atterrare, tutti insieme.
La classifica
Ma prima di prendere il volo, vediamo insieme il palmares di questa settimana entrando nel magico mondo della Libreria Lovat, con sede a Villorba (Treviso) e Trieste.
- Perrin – Cambiare l’acqua ai fiori – E/O
- Corona – L’ultimo sorso – Mondadori
- Follett – Fu sera e fu mattina – Mondadori
- Kawaguchi – Finché il caffè è caldo – Garzanti
- Scurati – M. L’uomo della provvidenza – Bompiani
- Manzini – Gli ultimi giorni di quiete – Sellerio
- Rossi – Insieme in cucina – Mondadori
- Cazzullo – A riveder le stelle – Mondadori
- Vecchioni – Lezioni di volo e di atterraggio – Einaudi
- Carofiglio – Della gentilezza e del coraggio – Feltrinelli
Al comando sempre Perrin
Spicca come al solito il romanzo di Valérie Perrin “Cambiare l’acqua ai fiori” ormai diventato un caso letterario per il grande successo internazionale. Segue “L’ultimo sorso” di Mauro Corona tallonato da un mostro sacro come Ken Follet con il suo oscuro e profondo medioevo di “Fu sera e fu mattina”. Fuori dal podio, tutti titoli affascinanti dei quali abbiamo parlato molto nelle scorse settimane e che presumibilmente saranno occasione di splendida strenna natalizia.
La parola strenna, così arcaica, mi è sempre piaciuta, da bambina leggevo moltissimo e l’incipit di “Piccole donne” non l’ho mai dimenticato: Un Natale senza strenne non è un vero Natale, brontolò Jo sdraiata sul tappeto”.
Vecchioni e le sue lezioni di volo
Cosa c’è di più avventuroso e magnifico di un libro! In “Lezioni di volo e di atterraggio” Roberto Vecchioni elabora le sensazioni provate con gli allievi nel corso delle sue lezioni, quando portava la classe al parco, uscita che lui definiva: Ora di follia. Stabiliva un tema e con il gruppo discuteva tutte le possibili varianti, un esercizio creativo e stimolante. Così nascono fantastici confronti su Socrate, Ulisse, Spoon River, Fabrizio De André.
Ecco come Vecchioni ha raccontato questa avventura: “Ci si dava appuntamento in un parco, ci si metteva sparsi, chi in piedi, chi sdraiato e chi in braccio a qualcun altro, dopodiché s’iniziava. «Questo era il gioco, questa la sfida delle giornate di follia: aggirare l’ovvio, non ripetere il risaputo, bucare il tempo, aprire strade, sondare il possibile, il parallelo, l’alternativo. Poteva durare anche a lungo questo aggrovigliarsi di nuvole e mondi, ma si atterrava, prima o poi si atterrava sempre”.
Allora, buon atterraggio e buona lettura!