I dati dell’occupazione nelle strutture alberghiere di Jesolo durante il periodo di luglio ha fatto registrare un crescente aumento medio anche durante la settimana. E, cosa ancora più confortante, sono aumentati i turisti stranieri, oggi al 50% circa sul totale. Sintesi di quanto emerge dalle rilevazioni H-Benchmark, il sistema che permette all’Associazione Jesolana Albergatori di avere un quadro sull’occupazione nelle strutture alberghiere della città. “Il primo dato importante che emerge – interviene il presidente Aja, Alberto Maschio – è l’aumento dell’occupazione media anche durante la settimana. A fronte della conferma del 90% (con picchi anche del 95%) nei week-and, dal lunedì al giovedì la media occupazione alberghiera si è alzata, nelle ultime due settimane al 60/70%. Sul totale delle presenze, l’ultima settimana ha fatto registrare il 50,4% di italiani. Quindi abbiamo Germania (12,4%), Austria e Svizzera (10,9%), con significativo aumento di quest’ultima nazione che, durante il lockdown, si era interessata molto (con varie troupe televisive venute a farci visita) alla nostra situazione”.
Considerazioni generali
“Soffre un po’ di più il sistema di camera e colazione, proprio per il fatto di avere più italiani. Che prediligono la mezza o l’intera pensione. C’è anche un ritorno del mercato giovane, importante in prospettiva. Le difficoltà complessive stanno nel fatto che ci sono molte prenotazioni last-minute (si prenota per la settimana successiva), con conseguenti problematiche nel fare programmazione”.
Previsioni

“Per quanto riguarda il mese di agosto le sensazioni sono moderatamente ottimistiche. Con un tasso di occupazione che dovrebbe essere migliore rispetto a quanto ci aspettavamo. Naturalmente, come detto, quest’anno abbiamo prenotazioni sotto data, per cui le proiezioni non sono semplici da attuare; ma, se il trend è quello a cui stiamo assistendo, alla fine di agosto dovremmo avere un calo (nel mese) attorno al 20%. La grande incognita sarà, invece, settembre: ci sarà il calo, naturale (considerato l’avvio delle scuole il 14 settembre), degli italiani; da capire se si confermerà la crescita del mercato straniero. Il bilancio complessivo è, comunque, di cauto realismo. Per cui, nel bilancio di tutta la stagione, dovremmo assestarci sull’ordine di un -40%. Un po’ meglio di quanto era stato previsto nelle scorse settimane”. Da ricordare che a Jesolo sono aperti circa il 90% dei quasi 370 hotel.
Per Alberto Maschio Jesolo più forte delle polemiche

“Nonostante tutto il, chiamiamolo, chiacchericcio fatto sulla nostra città per alcuni episodi accaduti, Jesolo sta performando meglio di altre località, anche a livello nazionale. Questo dimostra – conclude il presidente Alberto Maschio – da una parte che il brand è molto più forte delle polemiche. Dall’altra che gli imprenditori stanno continuando a fare il loro lavoro con grande professionalità. E che i turisti si fidano e apprezzano tutto quello che si sta facendo anche in termini di sicurezza. Questi risultati sono anche un giusto riconoscimento a tutti quei colleghi che hanno avuto il coraggio di aprire anche contro ogni iniziale logica di bilancio. Mantenendo alto il posizionamento della località”.
La situazione spiagge in Veneto
In Veneto si registra oggi un calo del 20% dei turisti italiani rispetto agli scorsi anni. Che si somma ad un crollo del 70% degli stranieri (storicamente, la parte più consistente del bacino turistico veneto). Dopo una primavera di blocco totale l’estate fatica a ripartire e i fatturati precipitano. Per le città d’arte è una disfatta. Le spiagge confidano sull’ultima coda della stagione per contenere le perdite. La montagna spera di recuperare nel mese di agosto, le terme guardano direttamente al 2021. Tutti, comunque, lavorano in deficit. È quanto emerge da un primo resoconto estivo fatto da Federalberghi Veneto. Esposto dal presidente Marco Michielli, il quale, tra l’altro, ha fatto notare che quest’estate il 96% degli italiani che faranno vacanza resterà in Italia.
Alberto Maschio e l’analisi regionale
Maschio, che è anche coordinatore di Federalberghi Spiagge Venete, fa una disanima anche sulle altre località turistico-balneari, sempre guardando all’occupazione alberghiera. A Caorle, nell’ultima settimana, si è registrato un -70% di presenze turistiche, a fronte di un -50% della settimana precedente. A Bibione ha aperto il 90% degli alberghi, ma l’occupazione delle camere fa registrare un -50% rispetto agli anni scorsi. Ad agosto le prenotazioni paventano un timido ritorno dei turisti dalla Germania, ma mancano completamente gli austriaci.
Da Federalberghi Veneto, i dati riferiti anche al resto del Veneto

La situazione nelle città d’arte è peggiore. A Venezia è aperto il 70% degli alberghi e un altro 15% dovrebbe aprire entro la fine dell’estate. Ma i tassi di occupazione delle camere si fermano al 15%, dopo aver raggiunto un picco del 40% per il Redentore. Per Claudio Scarpa, direttore di Ava (Associazione veneziana albergatori), “Gli alberghi tengono aperto per un dovere civico. Perché la città deve ripartire, riposizionarsi come un attrattore turistico nei mercati internazionali. Così come stanno facendo i musei e i ristoranti. Speriamo che nel futuro la situazione migliori.
Nella primavera 2021 il coronavirus dovrebbe essere un brutto ricordo e tutto dovrebbe tornare alla normalità”. Il presidente di Federalberghi Veneto, Marco Michielli, ha spiegato.“Servono interventi forti per salvare le imprese e i posti di lavoro. Prorogare la cassa integrazione fino a fine dicembre. Ridurre il cuneo fiscale per le aziende che richiamano in servizio il personale. Prolungare le misure sull’Imu e sugli affitti estendendole a tutte le strutture alberghiere”.
Federalberghi, Alberto Maschio e le destinazioni
Per quanto riguarda le altre destinazioni del Veneto, sempre secondo la nota di Federalberghi regionale. A Vicenza è aperto il 70% delle strutture alberghiere e l’occupazione delle stanze è di poco superiore allo 0% nei weekend. Tanto che diverse strutture chiudono nei fine settimana, mentre durante la settimana sale al 40% esclusivamente per effetto del turismo business. A Padova l’occupazione massima delle camere si è fermata al 30%. Così come a Treviso, dove nei fine settimana scende al 5% nonostante siano aperti solo il 70% degli alberghi.

Resiste, invece, la zona delle colline. La Pedemontana, che nei weekend riesce a coprire il 20% delle stanze, grazie anche al cicloturismo e al patrimonio Unesco rappresentato dalle Colline del Prosecco. A Verona è aperto l’80% degli alberghi, con una media del 10% di occupazione delle camere. Meglio va sul Lago di Garda, dove nei fine settimana si arriva al 75% di occupazione delle camere. Che, nell’infrasettimanale, raggiunge comunque il 50%. Nell’area delle Terme Euganee ha aperto il 40% degli hotel e si è registrata una perdita media di fatturato del 75% dall’inizio dell’anno. Nelle prime due settimane di agosto è prevista l’apertura del 955 delle strutture anche se al momento chi ha già aperto non registra sostanzialmente presenze.