Nel 2012 l’editore Gambier&Keller aveva dato alle stampe un corposo saggio di Isabella Palumbo Fossati Casa intitolato “Dentro le case. Abitare a Venezia nel Cinquecento”. La studiosa, attraverso seicento inventari dei notai della Serenissima custoditi nell’Archivio di Stato di Venezia, aveva ricostruito la vita quotidiana nella città lagunare. Un mondo che emergeva dagli elenchi notarili e che testimoniava di quanto si trovasse nelle stanze delle abitazioni: mobilio, ornamenti, decorazioni, indumenti.
Oggetti che rivelavano la condizione sociale e anche la personalità di coloro che li avevano posseduti. Una documentazione importantissima per ricostruire la storia di patrizi, cittadini originari ma anche di famiglie popolari: commercianti, artigiani, esponenti delle arti liberali. Di dettaglio in dettaglio, di stanza in stanza, spulciando quanto veniva elencato nelle antiche carte ingiallite dal tempo emergeva vivacissima l’immagine di una società composita, piena di vita, cosmopolita e ricca di merci, culture e diversità. Perché Venezia, allora, nel Cinquecento, questo era: una realtà ricca di sfumature, accogliente e aperta.
Cinque saggi sull’abitare a Venezia

Tredici anni dopo, lo stesso editore ha voluto proporre ai suoi lettori un nuovo “capitolo” di questa storia materiale veneziana, affidando alla curatela di Paola Placentino un volume dedicato agli ambienti domestici tra XII e XV secolo dal titolo: Abitare a Venezia da Marco Polo a Carpaccio (Venezia, Gambier&Keller editori, 2025). Il volume raccoglie cinque saggi che indagano lo stesso tema per quanto riguarda il periodo precedente a quello affrontato da Palumbo Fossati Casa, con qualche difficoltà in più perché si basa necessariamente su una documentazione più antica e di conseguenza più ostica da decifrare considerato anche il deterioramento dei supporti su cui è conservata. Inoltre non essendo registrati molti oggetti o tessuti, lo stesso quadro da ricostruire risulta più complesso.
La curatrice ha coinvolto nel progetto altre quattro specialiste di diversi ambiti disciplinari, al fine di poter dare un panorama il più completo possibile di una città che in quei secoli si stava trasformando, seguendo le caratteristiche peculiari del territorio lagunare in cui si andava sviluppando.
Il libro prende avvio con un’indagine della realtà urbana, per poi dedicare attenzione alle architetture e al sistema costruttivo e tipologico delle abitazioni dei diversi strati sociali. La conclusione è affidata agli interni delle case, attraverso la descrizione degli arredi e degli oggetti devozionali.
Tanti saggi per descrivere l’abitare a Venezia

Il saggio di Michela Agazzi (Venezia tra Duecento e Trecento. Una città in crescita) si sofferma sulle trasformazioni del tessuto urbano tra Duecento e Trecento, quindi di prima che Venezia prendesse la forma che conosciamo attraverso la famosa mappa a volo d’uccello di Jacopo de’ Barbari (1500).
Paola Placentino ha riservato per sé lo studio del sistema abitativo della classe patrizia e mercantile (Dalla casa veneziana al palazzo), vale a dire la committenza architettonica di questo periodo storico.
Il saggio di Marina Niero (La casa popolare) indaga la classe artigiana che viveva in case popolari e in affitto: la cosiddetta “Venezia minore”, che ancora oggi si può riconoscere.
L’indagine archivistica di Stefania Coccato (Interni veneziani: la casa di Marco degli Inzegneri), invece, si è rivolta agli ambienti domestici che vengono restituiti attraverso la descrizione di indumenti, biancheria, cassoni, utensili, oggetti elencati negli inventari due-trecenteschi, in quanto gli arredi erano ben pochi, all’epoca.
Il volume si conclude con Ester Brunet (Sacro domestico: gli spazi della religione nella casa veneziana del Trecento), con uno studio focalizzato sugli oggetti della religiosità domestica: icone, “altaroli”, immagini sacre.
Il libro, che comprende anche un utile corredo iconografico sia nel testo che attraverso due inserti di tavole a colori, comprende anche un’ampia bibliografia e l’elenco delle referenze fotografiche.
Gli autori
Lunedì 5 maggio, alle ore 17.30, al Centro Culturale Candiani, Mestre (sala seminariale al primo piano) sarà presentato il libro Abitare a Venezia. Da Marco Polo a Carpaccio, a cura di Paola Placentino (Gambier&Keller editori, 2025). Testi di: Michela Agazzi, Ester Brunet, Stefania Coccato, Marina Niero, Paola Placentino.
Un viaggio che racconta una città che si definisce pian piano, modificandosi nella sua crescita: bonifiche, ampliamenti, terreni agricoli dismessi, progressivo interesse per la viabilità per congiungere attività concentrate in poli urbani specifici. Abitazioni che si strutturano e arricchiscono in relazione all’incremento delle attività economiche dopo la crociata del 1204. Si racconta di case di nobili e mercanti, di case date in affitto per i lavoranti, di semplici stanze per i poveri e le vedove. All’interno di esse, soprattutto delle più ricche di cui è rimasta qualche traccia, troviamo cassoni colmi di oggetti di ogni tipo, tessuti, coperte e cuscini dai colori sgargianti e testimonianze di una fede religiosa che, con altarini, tabernacoli ed edicole, usciva anche dalle mura domestiche coinvolgendo l’intera comunità.
Michela Agazzi, professoressa associata in storia dell’arte medievale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Ester Brunet, ricercatrice in agiografia, storia e iconografia cristiana e docente presso la Facoltà Teologica del Triveneto.
Stefania Coccato, dottoressa di ricerca in storia delle Arti.
Marina Niero, dottoressa di ricerca in storia delle Arti.
Paola Placentino, ricercatrice in storia dell’architettura, docente presso la SSIBAP IUAV e assegnista presso l’Università degli Studi di Padova.
Abitare a Venezia da Marco Polo a Carpaccio, a cura di Paola Placentino (Venezia, Gambier&Keller editori, 2025). Testi di: Michela Agazzi, Ester Brunet, Stefania Coccato, Marina Niero, Paola Placentino.