Strano che la Juve non esoneri Massimiliano Allegri, per questo triennio meriterebbe il licenziamento molto più di Mourinho. Sette punti in 8 partite, hanno battuto solo il Frosinone, a Torino e a fatica. Massimiliano con la sua squadra oggi gioca peggio di quanto facesse Fabio Capello, con il Milan e la Roma, quando teneva in panchina Montella. Il calcio è emozione, spettacolo, gioco, non solo astuzia. Leggere quando ha scritto su Allegri per anni Adriano de Grandis, firma de Il Gazzettino, per una vita nella redazione sportiva. Contrappuntato, invece, dal difensore Claudio Pea ex del Giorno.
Ancora su Allegri

Daniele Adani alla Domenica Sportiva dice senza lasciare dubbi: “L’amico dell’amico lo fa sorridere, quando trova chi gli fa le domande vere come Gianfranco Teotino a Sky risponde con mancanze di rispetto”.
Sempre Adani, ha ragione quando dice, su Rai2: “A me non interessa coltivare i rapporti con allenatori, calciatori e presidenti, al contrario di tanti che parlano per mantenere l’amicizia”.
Tutto verissimo, sale stampa e tv sono zeppe di giornalisti, pubblicisti e professionisti, ma anche di opinionisti, non solo ex giocatori, che fanno i difensori, soprattutto delle società. Chi fa le domande vere, come capita a noi, viene messo all’angolo, non gli danno più la parola o non lo accreditano. “Nel prepartita si parla solo della partita, nel post, uguale”. E tutte le domande slegate dall’attualità le società, persino di serie C, le concedono solo in esclusiva.
Zazzaroni

E poi c’è stato il litigio su Mediaset, Ivan Zazzaroni difende Allegri e attacca Riccardo Trevisani: “Io sono più bravo di te, dirigo un giornale”. Appena prima aveva detto “tua sorella…”, sul fatto che Trevisani avesse reso merito ad Allegri, nel girone d’andata. Che dimostrazione di superiorità, no, di Zazzaroni? Che poi si guarda bene dal chiedere scusa a un eccellente giornalista e si mette sullo stesso piano di Allegri. Prende le distanze da sè indirettamente, facendo i complimenti a Ranocchia, ex Inter: “E’ competente e ha un garbo raro. Che io non ho mai avuto”. Il punto è che non esiste una verità assoluta, noi pensiamo ogni male, sul piano sportivo, di chi fa giocare male i campioni, ma in generale, anche se tanti sono amici, dei tecnici figli di un vecchio calcio, solo difesa e solo velocità in ripartenza.
Restando fra i giornalisti, evidenziamo la morte di Giancarlo Monari. Viveva a Bologna dove era molto noto come volto di tv regionali, parlando dei rossoblù. “E’ padre di Simone Monari, di Repubblica Bologna”, una delle gag rituali, animate da Sabrina Orlandi, di Rete 7, ex E’ tv. Spesso in video con Alberto Bortolotti, consigliere nazionale Ussi. Amante della buona cucina, aveva la bonomia degli emiliani. Aveva 83 anni, era stato campione di trotto, fu presidente dei gentleman drivers. È stato dirigente del Panathlon Bologna 1957.
Acerbi, Juan Jesus e il razzismo in campo

Sul caso della frase discriminatoria pronunciata da Francesco Acerbi, ripetiamo quanto di recente abbiamo vissuto direttamente, in Reggiana – Salò, in serie B.
Frase razzista denunciata dal capitano del Lecco e rivolta da un granata a Butic. Conferenza stampa successiva, il pr Andrea Montanari: “Vietato chiedere del razzismo”. E parlava soltanto con noi.
La scorsa settimana Alessandro Bianco all’evento dello sponsor, Wainer Magnani, pensionato di Gazzetta di Reggio, prima firma, dopo anni alla Reggiana stessa, dal prepensionamento, chiede del razzismo a Bianco e si vede il pr contrariato. Bianco nega di essere stato lui a pronunciarla.
In sala stampa, il giorno della denuncia, ero stato processato in diretta dal social media manager Tosi per non avere riportato bene a un giocatore emiliano una frase dell’allenatore Zaffaroni. L’indomani, titoli sul razzismo su tante testate, ma Tosi insiste a dire che Feralpi ha solo voluto far parlare di sè. Non c’è inchiesta da parte della procura federale, la Reggiana è riuscita a convincere il proprietario della Feralpi, Pasini, a chiuderla lì.
Dunque, Acerbi

L’abbiamo apprezzato al Sassuolo, ha superato un doppio episodio tumorale a un testicolo, un decennio fa. Doppio nel senso che conobbe una ricaduta. Ha 36 anni, al Milan non si impose, da Reggio Emilia arrivò alla Lazio di Simone Inzaghi, e di lì all’Inter. Non ci schieriamo con lui perchè lo conosciamo. Anzi, diamo per scontato che la versione di Juan Jesus, difensore brasiliano esperto, sia corretta. Il nostro pensiero è noto. Benissimo ogni battaglia contro il razzismo, contro le parole, ma pensiamo anche ai fatti. A sanzioni esemplare nei confronti dei tifosi in occasione della finale di coppa Italia Padova-Catania. Arriviamo a sanzionare le persone che allo stadio e fuori si scatenano offendendo atleti, dirigenti, arbitri, tifosi antagonisti. Sogniamo, lo sapete, che tutto lo sport sia come il rugby e proponga veri terzi tempi, a caldissimo. Il punto è che le teste calde fra gli appassionati di pallone sono migliaia e rappresentano un business, fra le società sportive. Comprano magliette, incitano, rullano tamburi, insomma sono funzionali a certi progetti. Siamo stati testimoni oculari delle connessioni fra ultrà e società.
Le due fiabe dell’Islanda e le altre
Giovedì, il Lussemburgo giocava per la storia, allo spareggio per qualificarsi agli Europei. Adesso c’è il professionismo, nel principato, nel calcio, non tutti i nazionali sono più all’estero, in particolare in Belgio. Hanno preceduto, al terzo posto, anche l’Islanda, che ha già vissuto due fiabe. A Tbilisi, tuttavia, Georgia-Lussemburgo 2-0. Penso alla mappa degli stati europei, in genere giovani, mai qualificati agli Europei e/o ai mondiali e alle olimpiadi, nel calcio.
Siamo stati a Parma, per l’amichevole Albania-Cile. A seguire il videoracconto della vigilia, con le domande a Djimsiti e, non nostre, al ct Sylvinho, già collaboratore di Roberto Mancini.
Reverberi e l’Oscar del basket

Basket, l’oscar Pietro Reverberi da rendere mondiale. Le nostre idee sul premio che abbiamo vissuto quasi sempre. Esiste dal 1985 e dal ’90 non abbiamo mai mancato di raccontarlo, è un vero oscar nazionale, che potrebbe diventare europeo, quantomeno
Basket, il videoracconto di Varese, ultras che urlano: “Comunista pezzo di m…”. Rivalità fra tifoserie, in 200, a occhio, da Varese.
Scherma, la sciabola donne alle Olimpiadi. L’aggiornamento sulle nazionali qualificate per Parigi 2024.
Boxe, così Magnesi ha rischiato la vita

Boxe, Michael Magnesi aveva vinto, superiore per 10 riprese su 11, nelle ultime 2 comunque crolla al tappeto 4 volte, kot a 26 secondi dalla fine, l’arbitro panamense gli ha fatto rischiare danni neurologici. E’ raro un match che cambia all’improvviso, così, nei superpiuma, il giapponese vince il mondiale silver wbc, Masanori Rikiishi ha il volto tumefatto, a Colleferro ha resistito. Magnesi ha 29 anni, non deve smettere