Siamo nel cuore del comune di Val Liona, situato al centro dei Colli Berici, uno dei più belli comprensori naturalistici della provincia di Vicenza, una terra accogliente e ricca di storia. Questo angolo di Veneto è noto per i suoi paesaggi dolci e verdi, ideali per escursioni in bicicletta. La valle, un tempo conosciuta come Grancona e oggi parte del comune di Val Liona, è anche chiamata la Valle dei Molini: una volta qui c’era la presenza di mulini attivi, testimonianza del passato agricolo e artigianale della zona. In questo contesto pittoresco sorge la Trattoria Isetta, un punto di riferimento della ristorazione locale, nata nel 1950 grazie alla signora Isetta che ha dato poi il nome alla trattoria. Originariamente un’osteria, nel tempo si è trasformata in una trattoria di grande prestigio, tramandando di generazione in generazione la passione per la cucina e l’ospitalità. Oggi il locale è gestito con dedizione da Monica Gianesin, 61 anni, cuoca responsabile della cucina, e Manuela, 63 anni, responsabile di sala. Entrambe hanno saputo mantenere l’eccellenza culinaria e l’identità autentica del ristorante.
Incontriamo le due proprietarie, Monica e Manuela

Sorridenti e accoglienti, sono le eredi del loro papà, Galdino Gianesin, un cultore e un visionario della cucina. Ha lasciato un’impronta indelebile nella storica Trattoria Isetta, questo è testimoniato dai numerosi riconoscimenti ottenuti. Ancora oggi Monica e Manuela ricevono da Osterie d’Italia, Gambero Rosso, Michelin e tante altre istituzioni prestigiosi e validi apprezzamenti. Lo stesso apprezzamento viene anche dal narratore del gusto Michele Pigozzo.
Ad affiancare le due sorelle ci sono i rispettivi mariti, sempre presenti. Graziano è il marito di Monica, lui è l’addetto ai vini, ma non solo: ha una cantina ricchissima, con oltre 600 etichette. Ma è anche un appassionato produttore di sopresse: basta chiederlo (ma anche no) e lui ti porta nella cantina o nella camera delle sopresse facendoti gustare alcune fette con del buon pane biscotto. Con accompagnamento di un ottimo vino. Adriano, marito di Manuela, ha invece preso il posto del papà delle sorelle ed è dedito alla griglia: difficile trovare uno che come lui che sa cucinare così bene le costate!
Monica, lei è la cuoca della Trattoria Da Isetta…

Lo sono e lo sono sempre stata. Siamo nate e cresciute qui, io e mia sorella Manuela. Da piccole aiutavamo mamma Guerrina (ora ha 87 anni ed è ancora in vita) in cucina, facevamo la pasta e i tortellini. Sì, eravamo delle sfogline, molto brave in quest’arte. Nostro papà Galdino faceva il macellaio. Mi ricordo quando andava nelle case dei contadini, sceglieva i capi e li macellava. Poi con il tempo chiuse la macelleria e si dedicò alla trattoria. E’ mancato nel 2013, aveva 77 anni. Aveva cominciato giovanissimo a gestire la bottega assieme alla nonna Isetta che aveva aperto il locale nel 1950 (è morta nel 1976), lui aveva la capacità di scegliere i tagli migliori e di servirli come si deve.
Monica, ci parli di suo marito e della sua famiglia.

Mio marito Graziano faceva di mestiere il metalmeccanico. Era considerato un bravo operaio, preciso nel lavoro. Veniva nel mio locale per mangiare o per bere un bicchiere. Fu così che a forza di vedermi si innamorò di me (e io di lui). Ci sposammo e lui cambiò vita e mestiere. La sua passione per i vini lo portò a realizzare una cantina dove detiene più di 600 etichette, va a visitare molte cantine: dai terroir francesi ai grandi vini altoatesini sino a quelli piemontesi, toscani e cosi via. Nella sala è lui l’addetto ai vini, colui che consiglia il miglior abbinamento ai clienti. Poi si dedica alla realizzazione di salami e sopresse, naturali, senza coloranti né conservanti. Abbiamo due figli: Elena di 33 anni ed Edoardo, 29, ingegnere gestionale.
E lei Manuela?

Posso dire quasi la stessa cosa di mia sorella Monica. Anche mio marito Adriano faceva un altro mestiere: l’autista. Veniva nel locale, consumava qualcosa, e mi vedeva. Fu così che ci innamorammo e ci sposammo. Adriano ha preso il posto di nostro padre. Lui è uno specialista della carne alla griglia. Sa cucinarla al punto giusto e verifica direttamente in sala quanto il cliente sia soddisfatto. Abbiamo due figli che hanno preso altre strade lavorative: Matteo, 42 anni, gestore di palestre, e Paolo, 34 anni, medico.
Monica, com’è la sua cucina?

Guido una brigata di tre-quattro persone. I piatti proposti esaltano la tradizione veneta con un tocco di raffinatezza e attenzione alla qualità delle materie prime. Qui facciamo tutto in casa. Se non preparo io il prodotto non lo servo. Tra le specialità più apprezzate ci sono le costate, preparate con cura e cotte alla perfezione, attirando clienti anche da lontano. Un piatto simbolo del locale è rappresentato dai gargati De.Co., una pasta tipica che ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione Comunale nel 2022, a testimonianza del legame con la cultura gastronomica locale. Penso che la Trattoria Isetta rappresenta un perfetto connubio tra tradizione e innovazione, mantenendo viva l’eredità familiare e l’amore per la buona cucina.

Per i lettori di www.enordest.it Monica ha preparato la ricetta dei “Gargati all’Isetta”, con ragu di cortile, porro, datterino, profumo di funghi, grattugia di ricotta affumicata e pancetta croccante. I gargati costituiscono un piatto De. Co. (Denominazione Comunale), costituiti da farina di grani antichi della Val Liona: una tipicità del territorio.
Gargati “All’Isetta” con ragu di cortile, porro, datterino, pancetta croccante, funghi, ricotta affumicata

Ingredienti (per 4 persone). 500g di gargati De.Co., 400g di carne di coniglio tritata, 2 pomodori secchi, 2 scalogni, 1 carota, 1 mazzetto aromatico di salvia e rosmarino, olio evo qb, una noce di burro, 20g di funghi porcini secchi, 1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro, 1 bicchiere di panna fresca, 2 porri, 10/12 pomodori datterino, 2 fette tagliate spesse di pancetta arrotolata, 1 bicchiere di vino bianco secco, 100g di ricotta affumicata, brodo di carne qb.
Preparazione. Predisponiamo il soffritto con olio, scalogno, carota e mazzetto aromatico. Uniamo la carne di coniglio tritata e facciamola rosolare finchè non sarà asciugata dall’acqua. Sfumiamo con il vino bianco, aggiungiamo i funghi porcini precedentemente ammollati e tritati, i pomodorini secchi tagliati a pezzettini, il doppio concentrato di pomodoro e la panna fresca. Regoliamo di sale, pepe e lasciamo cuocere molto lentamente per circa un’ora e mezza aggiungendo un po’ di brodo se necessario. Nel frattempo laviamo i pomodorini, scottiamoli in acqua bollente per sbucciarli e tagliarli a cubetti. Laviamo e tagliamo a pezzettini piccoli la parte bianca del porro e spadelliamoli in una padella con un po’ di olio extra vergine di oliva e i pomodorini precedentemente preparati, regoliamo di sale e teniamo da parte. Cuociamo poi i gargati in abbondante acqua salata per circa 18/20 minuti. Prepariamo in una padella capiente 4 cucchiai di ragù di coniglio, due cucchiai di porro e datterino, una noce di burro e un mestolino di acqua di cottura di pasta. Scoliamo i gargati, versiamoli in una padella e spadelliamo bene lasciando un po’ di mordido. Impiattiamo i gargati, grattugiamo sopra la ricotta affumicata e aggiungiamo la pancetta croccante. Serviamo ben caldi.
Il vino in abbinamento

Per il vino in abbinamento Graziano, l’addetto ai vini della Trattoria da Isetta, consiglia un Tai Rosso Colli Berici Doc “Sboccio” della Corte de Pieri di Lonigo. Questo vino, che si abbina bene al piatto, è per l’appunto un Tai Rosso, proviene da un vitigno autoctono del territorio dei Berici. E’ un rosso rubino con riflessi granati, profumi di spezie e frutta rossa. Un buon sapore snello in bocca.
Sono straordinari, ognuno x il suo ruolo, aggiungono infinito amore e dedizione x ogni piatto fatto
Sono l’orgoglio della nostra Val Liona e non solo….