Nei vecchi codici della cronaca giornalistica esiste “la nera”, “la bianca”, “la giudiziaria”, “la rosa”. Non ho colori per definire ahimè due fatti successi in questi giorni.
Il primo caso di cronaca

Il primo: un lavoratore indiano di 31 anni, Satman Singh, padre di famiglia, raccoglitore di pomodori, irregolare presso una azienda agricola della Ciociaria (Latina), perde un braccio nel macchinario che serve per avvolgere i prodotti nella plastica. Perde il braccio destro nel senso letterale del termine. Nonostante le grida della moglie che lavorava a suo fianco, il datore di lavoro che fa? Mette in una cassetta, di solito riservata alla frutta, il braccio mancante, prende il pullmino, e scarica il ferito e la cassetta davanti a casa del lavoratore in nero. Prima però sequestra tutti i telefonini degli astanti. Non si sa mai, qualcuno potrebbe chiamare il 118. Punto. Quando arrivano i soccorsi e viene ricoverato in un ospedale romano, é troppo tardi. Morirà dissanguato.
Il comportamento del datore di lavoro

Gli avvocati del datore di lavoro, diranno a botta calda, che il lavoratore aveva il divieto assoluto di stare vicino ai macchinari e che la moglie stessa ordinava di portarlo a casa. Davanti alle telecamere, il padrone dirà paro-paro che si è trattato di una leggerezza. Ancora punto, questa volta esclamativo.
Ma davanti al divieto assoluto di avvicinarsi ai macchinari, c’è un altro obbligo assoluto e primario: quello di soccorrere e cercare di salvare un essere umano.
Ora il datore di lavoro rischia una pesante condanna. Due famiglie praticamente distrutte.
Altra cronaca senza alcun colore, vista l’assurda indifferenza

Un veliero di notevoli dimensioni, lascia le coste della Turchia (a cui l’Ue assicura qualche miliardo di finanziamento extra per bloccare il commercio di profughi e clandestini). Salpa con un centinaio di siriani, afgani, iraniani e iracheni. Moriranno una settantina, con 26 bambini a bordo, tra cui un neonato. Un sopravvissuto dirà che avevano pagato 5/6 mila dollari per raggiungere l’Europa.

La Guardia costiera turca non si accorge di nulla, quella greca, con il veliero che aveva sfiorato le sue acque territoriali, aveva i radar fuori uso (ma va!), i maltesi non hanno visto niente. La barca sta per affondare, i testimoni ricordano che più di qualche nave mercantile, fa finta di niente (troppo costoso il salvataggio dei naufraghi e poi gli armatori si arrabbiano). Il veliero ha il radar rotto, diversi naufraghi annegano dentro la barca piena d’acqua. La tragedia avviene a 60 miglia marine da Lampedusa.
Tutti pronti a commentare la cronaca

Ora tutti pronti a fare commenti politici. Unico dato: ma nessuno prova vergogna?