Di tutte le piante da frutto la vite è forse quella che disegna e caratterizza di più un territorio, con i filari che si stendono lungo zone pianeggianti o digradano in sottili terrazze sulle colline. Un colpo d’occhio soprattutto in autunno, quando il foliage colora e infiamma il panorama, seguendo le geometrie inconfondibili tracciate dal vigneto. Nella collana “Piccola filosofia di viaggio” pubblicata da Ediciclo Editore è uscito ultimamente un librino che tratta di un viaggio molto particolare e poetico, quello scritto da Paolo Repossi, nel suo Il rito del filare. Piccola disciplina del vigneto, in cui racconta l’universo della vigna.
La vigna e il suo libro
L’autore, di questa pianta – che sembra esile ma che racchiude in sé grande forza e insospettabile resistenza – conosce ogni segreto, condivide ogni respiro. Ne osserva la crescita e l’evoluzione attraverso il duro lavoro di chi se ne prende cura con amore ma anche spesso con rabbia e a volte con disperazione. Una pianta però che può riservare molte soddisfazioni.
«In pianura le vigne ai margini delle cascine è come se volessero accompagnare da qualche parte. […] Mentre in collina, se seguono perfettamente le pendenze i filari sono talmente lunghi da mettere paura che non si arrivi mai in fondo, quando si entra per i lavori a mano. In montagna, le vigne che vanno per traverso sembrano più solide, aggrappate come sono al versante, però sono difficili per i motori, che pretendono corsie sena ostacoli e senza pericolo di scivolare continuamente di lato». (p. 30).
Leggendo questo libro scopriamo che la vite è una pianta testarda, che la vendemmia ha un andamento musicale, che raccogliere il «pianto della vite» e berne qualche goccia ogni giorno fa bene, che la nebbia è un nemico della vigna.
Ritroviamo il confronto e lo scontro tra generazioni, l’esperienza dei “vecchi” e il desiderio di innovazione dei “giovani” che trovano sintesi difficili e sofferte.
L’autore
Paolo Repossi, è nato nel 1967, a Montalto Pavese (Pv), dove vive tuttora. Ha un diploma di perito agrario e una laurea in scienze geografiche; di professione è funzionario regionale. Ha pubblicato finora undici libri, tra romanzi e raccolte di racconti, tra cui Pietro si volta (Pendragon, 2005); Can che dorme, (2009), La gestione dell’aria (2011), L’erba che fa il grano (2013), Estate in pieno (2016) tutti per Instar Libri; Sempre settembre (Bolis, 2020). È coautore di: Appennini (Touring club, 2021).
Paolo Repossi, Il rito del filare. Piccola disciplina del vigneto, Portogruaro, Ediciclo Editore, 2023.
Grazie Annalisa, la sua bella recensione coglie uno degli aspetti che più ci lega al vigneto, quel filo conduttore fatto di geometrie e di perimetri che disegnano, oltre al territorio, anche le esperienze e i ricordi di molti di noi.
Ho letto il suo libro con autentico interesse e l’ho apprezzato molto.