Testimonianza civile, denuncia e vicinanza alle marginalità umane sono questi i tempi portanti della 79^ edizione della Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia che ha assegnato il Leone d’oro per il miglior film a “All the beauty and the bloodshed” di Laura Poitras. E’ stato questo il verdetto decreto dalla Giuria internazionale di Venezia 79, presieduta da Julianna Moore.
La storia di All the beauty and the bloodshed
“All the beauty and the bloodshed” è la storia epica ed emozionante dell’artista e attivista di fama internazionale Nan Goldin, raccontata attraverso diapositive, dialoghi intimi, fotografie rivoluzionarie e rari filmati, della sua battaglia per ottenere il riconoscimento della responsabilità della famiglia Sackler per le morti di overdose da farmaco. La storia inizia con P.A.I.N., un gruppo da lei fondato per indurre i musei a rifiutare i fondi Sackler, togliere lo stigma alla dipendenza e promuovere strategie di riduzione del danno. Ispirato da Act Up, il gruppo ha orchestrato una serie di proteste atte a denunciare i Sackler e i crimini della Purdue Pharma, produttrice dell’ossicodone.
Laura Poitras d’oro, l’argento a Saint Omer
Il Leone d’argento Gran Premio della Giuria è stato assegnato a “Saint Omer” di Alice Diop che ha portato sul grande scherma la vicenda tristemente universale di Medea. Nel tribunale di Saint-Omer, la giovane scrittrice Rama assiste al processo a Laurence Coly, una donna accusata di aver ucciso la figlia di quindici mesi, abbandonata all’arrivo dell’alta marea su una spiaggia nel nord della Francia.
Miglior regia a Bones and all
Il Leone d’argento per la migliore regia è andato a Luca Guadagnino per “Bones and all” con Timoteo Chalamet e Taylor Russel che ha ricevuto anche il premio Mastroianni per la migliore attrice emergente. Guadagnino ha ringraziato la Biennale di Venezia, sottolineando l’importanza del “matrimonio speciale tra Italia e America” e ha ringraziato la giuria di Julianna Moore perché ha creduto che nel mondo “c’è un posto anche per i mostri”.
Da Laura Poitras al premio speciale
Il Premio Speciale della Giuria Venezia 79 è stato per “No Bears” del regista iraniano dissidente Jafar Panahi, già Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia del 2000 con “Il cerchio” e arrestato a luglio dal governo del suo Paese e condannato per direttissima a sei anni di detenzione. Il cineasta ha girato clandestinamente le successive opere comparendovi nella parte di se stesso come accade per “Gli orsi non esistono”, film premiato a Venezia 79.
Il film ritrae due storie d’amore parallele. In entrambe, gli innamorati sono tormentati da ostacoli nascosti e ineluttabili: la forza della superstizione e le dinamiche del potere.
Miglior sceneggiatura e la Coppa Volpi a The Banshees of Inisherin
Il Premio per la migliore sceneggiatura di Venezia 79 è stato consegnato al regista Martin McDonagh per “The Banshees of Inisherin” . La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a Cate Blanchett per “Tar” di Todd Field in cui l’attrice australiana interpreta la prima direttrice d’orchestra del mondo, Blanchett ha ringraziato l’ orchestra di Dresda con cui , ha detto, “abbiamo fatto un grande lavoro, questo premio appartiene anche a Todd Field, questa esperienza mi ha cambiato la vita non solo come attrice ma come essere umano”.
La Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile ha incoronato Colin Farrel per “The Banshees of Inisherin” di Martin McDonagh, Farrel in collegamento da Los Angeles ha esteso il premio al collega Brendan Gleeson “condivido il premio con le persone che hanno realizzato questo film”, ha detto l’attore.
Ambientato su una remota isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, The Banshees of Inisherin segue le vicende di due amici di vecchia data, Padraic e Colm, che si ritrovano in un’impasse quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia.
Padraic, sbalordito, non accetta questo rifiuto e tenta di ricucire la relazione, aiutato dalla sorella Siobhan e da Dominic, un giovane isolano tormentato. I ripetuti sforzi di Padraic, tuttavia, non fanno che rafforzare la determinazione dell’ex amico
Se Laura Poitras trionfa, la sezione Orizzonti premia Vera
Il miglior film della sezione Orizzonti è stato “World far 3” del regista iraniano Houman Seyedi Shakib, la migliore regia Orizzonti è andata a Tizza Covi e Rainer Rimmel per “Vera” che ha conquistato anche il Premio Speciale Giuria Orizzonti .
La migliore interpretazione femminile per Orizzonti è stata quella di Vera Gemma per “Vera” di Tizza Covi e Rainer Rimmel , l’attrice figlia di Giuliano Gemma ha dedicato il premio al figlio Maximus e “al mio bellissimo papà Giuliano Gemma”.
Ultimo premio ma non per importanza
Infine, il Premio Luigi de Laurentiis opera prima Leon del futuro consegnato dal regista Mario Martone è andato a “Saint Omer” di Alice Diop. “Sono davvero emozionata – ha detto la regista – sono commossa ed emozionata. Vorrei offrire questo film alle mie sorelle di cuore che mi hanno sostenuto e accompagno nella realizzazione di questo film.
Forse qualcosa di più per gli italiani
Certo, i film italiani in concorso avrebbero meritato qualche premio in più, “Il signore delle formiche” di Gianni Amelio ad esempio e anche “Chiara” di Susanna Nicchiarelli avrebbe potuto ricevere qualche riconoscimento. Ma si sa, il festival di Venezia fino alla fine può riservare grandi sorprese. Vince comunque la qualità e sicuramente l’impegno sociale e lo sguardo verso i diritti, quelli di tutti.