Ecco che ritorna il diario liberale. Dopo due settimane di riflessione rieccoci qui a scrivere, parlare giudicare e fare riflettere in un momento certamente non facile per l’Italia dove il vincente era Draghi e non la sua Agenda.
E’ Orban il riferimento della destra per le politiche della famiglia
Più agevolazioni per quelle numerose e soldi, ferie a genitori e nonni, asili nido, sconti fiscali per tutti – È da prendere ad esempio lo statista ungherese che tifa per Putin, come la Le Pen. Non si doveva neppure aspettare che vincesse la destra per imitarlo. Però, se le donne sono in carriera e tolgono valore agli uomini, come possono mettere al mondo più figli e poi occuparsene? Si sono montate un po’ la testa e stanno occupando tutti i posti di lavoro negli ospedali come medici, nella scuola, nelle università e a capo delle grandi aziende. Orban provvede: è il caso di mettergli qualche limite. Prenderemo consulenti talebani.
Visto che non intendono dargli il Viminale cui ambisce Fratelli d’Italia, confidando nella gratitudine di Mattarella, Salvini aspira a guidare il governo
Perché mai chi prende più voti deve fare il Premier? È ormai tradizione italica che a designare il Presidente del Consiglio sia il Capo dello Stato. Giuseppe Conte addirittura due volte, poi Mario Draghi, che non erano neppure parlamentari. Per di più fu Salvini a proporre per errore, anziché un candidato di centro destra, il Mattarella bis al Quirinale. Adesso si aspetta, in caso di vittoria della destra, che il Presidente, da gentiluomo qual è, ricambi il favore. Tanto, uno meglio di lui dove lo trova?
Non c’è l’ho con la Lega né con i leghisti, nonostante mi disprezzino in quanto meridionale
Infatti, Come dargli torto? – Molti di noi ne ingrossano le file anziché difendere il territorio, la sua storia e le tradizioni. Capisco i terroni di seconda e terza generazione di immigrati che credono di potersi integrare rinnegando le umili origini che credono puzzare di povertà, anziché essere orgogliosi della loro antica civiltà e della dignità degli antenati. Non è la povera gente a volere mischiare le carte della Storia, ma i rampolli delle famiglie privilegiate che anche al Sud saltano senza vergogna sul carro di un vincitore razzista.
Se non sono mediocri nell’UE non li vogliono. Ora cercano di limitare il turismo russo mettendo difficoltà per il rilascio del visto
È un provvedimento stupido come mettere al bando Tolstoj e Tchaikovsky. Come in ogni dittatura, tranne i gerarchi nessun russo approva il regime di Putin. Le elezioni sono una farsa. Kirill, come qualsiasi prelato, è alleato del potere purché consenta la libertà di culto. Pio XI fece il concordato con Mussolini. Lasciateli entrare perché poi riferiscano come si vive nei paesi liberi. Perché abbia la possibilità di emigrare che non ne può più della cattività. Tanto le spie non hanno bisogno del visto. Godono persino dell’immunità diplomatica.
Ci saranno anche in Inghilterra gli evasori fiscali, ma la maggioranza dei contribuenti auspica l’aumento delle tasse
Vogliono che si incrementino i servizi pubblici, l’assistenza sanitaria e l’immissione di cultura. E servono più soldi nelle casse dello Stato. Se no, quali altre risorse ci sono? Da noi, invece, seppure di impossibile realizzazione, la flat tax è un’esca per catturare il voto degli ingenui. Tant’è vero che il ventre destra la promette sempre, ma pur avendo governato per 12 anni, non l’ha mai applicata. In Italia la
Costituzione prevede una contribuzione progressiva man mano che cresce il reddito. Sarebbe, quindi, un provvedimento fuori legge perché incostituzionale.
Ormai l’agenda Draghi è il programma che tutti i mediocri sbandierano. Vincente, però, era Draghi non la sua agenda
Il nostro è il paese dei rimpianti e dei remake. Ci sono ancora fascisti, socialisti, democristiani e persino comunisti. Esiste solo il passato, non esistono nuove idee dalle convergenze parallele di Moro. La verità è che manca anche chi rassomiglia ai protagonisti di quell’epoca d’oro, che non si sono riprodotti. È il momento dei minuscoli, che, per sentirsi più grandi, eliminano i migliori. Meno male che non possono vederci i grandi di un tempo. Se no, tornerebbero per prenderci tutti a calci nel sedere.
Assicurano che non esiste più il fascismo. Se n’è andato con la guerra, l’indigenza e la limitazione di libertà
Non c’è neppure un Mussolini da rimpiangere, dopo avere consentito ai nazisti di violentare gli italiani. Se Giorgia Meloni dovesse vincere non stravolga un sistema che ci consente benessere e libertà come in nessun altro paese al mondo. Basta farlo funzionare meglio, con maggiore onestà e giustizia sociale. Non vale la pena rischiare il flop. Chiudere le frontiere e isolarci è un ritorno al passato. Le Pen e Orban non sono modelli da seguire, come pure i suoi alleati, ma cattive amicizie da abbandonare crescendo.