Sono ritornate le Conversazioni organizzate dal Global Campus of Human Rights. Dopo le prime quattro incentrate sulla sostenibilità, Venezia e il ruolo dell’istituzione nell’educazione e nella difesa dei diritti umani, l’ultimo appuntamento si è tenuto online il 9 marzo 2022, incentrato sugli sviluppi dello Human Rights Pavilion.
Elisabetta Noli e il Global Campus
“Il Global Campus of Human Rights apre la serie 2022 delle sue Human Rights Conversations con un nuovo approccio tematico. Dopo una prima edizione di successo nel 2021 – dedicata a discutere del “futuro possibile di Venezia” insieme a studenti/alunni/professori, rappresentanti delle autorità locali e nazionali, istituzioni accademiche partner e interlocutori della società civile – la serie 2022 certa di approfondire uno degli obiettivi strategici chiave del Global Campus per il futuro: collegare arte, educazione e diritti umani, tenendo sempre Venezia al centro di questo processo. Come incarnare al meglio questo obiettivo? Pensando al proprio campus, il Monastero di San Nicolò, come spazio artistico ideale,” ha spiegato Elisabetta Noli, Direttrice Amministrativa del Global Campus.
Lo scopo del Global Campus
Il Padiglione dei Diritti Umani (Human Rights Pavilion) e i suoi Cosmocafes*, a cura dell’artista belga Koen Vanmechelen, insieme al Global Campus of Human Rights, alla Fondazione Berengo e alla MOUTH Foundation, mettono insieme Educazione, Arte e Diritti Umani come forze motrici critiche in questo particolare momento pandemico.
Il progetto è di particolare rilievo per la città di Venezia, che sta per inaugurare la 59° Esposizione Internazionale d’Arte, con Biennale Arte 2022 – Il latte dei sogni.
Paola Mar
Paola Mar, Assessore del Comune di Venezia con delega al Patrimonio, Toponomastica, Università e Promozione del Territorio, ha introdotto la Conversazione: “Mai come ora bisogna parlare di Diritti Umani, la situazione che stiamo vivendo nessuno avrebbe pensato di viverla. Chi fugge dalla guerra speriamo che possa trovare qui a Venezia accoglienza. Goccia dopo goccia possiamo fare qualcosa, queste Conversazioni sono importanti e sempre di più d’attualità. Grazie al Global Campus of Human Rights per aver tenuto sempre il faro acceso. Come Comune di Venezia supporteremo iniziative concrete“.
I relatori della Conversazione, l’artista e curatore Koen Vanmechelen, il Segretario Generale e la Direttrice Amministrativa del Global Campus, Manfred Nowak ed Elisabetta Noli, hanno raccontato l’evoluzione del Padiglione dei Diritti Umani, attraverso aneddoti del passato, con l’inaugurazione durante la Biennale Arte 2019, e sviluppi del futuro.
Manfred Nowak e Global Campus
“C’è uno stretto legame tra arte e diritti umani. I diritti umani proteggono la libertà degli artisti dall’essere censurati o perseguitati, e gli artisti socialmente impegnati sono i migliori promotori e difensori dei diritti umani, poiché raggiungono un pubblico ampio e diversificato”, afferma Manfred Nowak, Segretario Generale del Global Campus.
I prossimi Cosmocafè si terranno proprio al Global Campus of Human Rights il 24 aprile e il 2 settembre 2022.
Durante il dibattito, Gianluca Costantini, fumettista noto per le sue opere di graphic journalism, ha fatto delle illustrazioni in diretta.
Nota del curatore, Koen Vanmechelen
“L’arte e i diritti umani hanno senza dubbio molti punti in comune. Cercano di salvaguardare l’essenza di ciò che chiamiamo umanità. Con questa importante sfumatura. L’arte non può essere legata a nessun politico o attivista. L’arte comprende tutti i lati del conflitto. Rende visibile lo stato intrinseco del conflitto. Fornisce una visione. Come un barometro, l’arte mette il conflitto lì, nella consapevolezza che è navigabile ma di per sé irresolubile. Dopo tutto, il conflitto fa parte della nostra condizione naturale. Come animali addomesticati, siamo nati con il conflitto dentro di noi. La nostra umanità significa che dobbiamo accettare il conflitto dentro e fuori di noi. Dopo tutto, il conflitto è essenziale perché è la base del cambiamento e dell’evoluzione. L’arte che porta questa comprensione in un contesto sicuro, senza degradarsi a decorazione, è rilevante per i diritti umani perché porta alla comprensione, all’anticipazione e a un possibile cambiamento di rotta. Più che incorniciare, l’arte deve soprattutto allertare le persone. L’accettazione delle tensioni, dei contrasti e delle differenze è l’unico modo per navigare nel mare di turbolenza che è l’esistenza.”
* dialoghi attorno ad un tavolo che esplorano le condizioni per una coesistenza sostenibile degli individui e delle culture umane con le altre specie del pianeta, maggiori informazioni: https://www.humanrightspavilion.com/cosmocafes
Immagini di Gianluca Costantini