Martedì 8 febbraio si saprà quali saranno le cinque “opere” in lizza per l’Oscar come miglior film straniero. Chi vincerà questa ambita statuetta? Ce la farà “E’ stata la mano di Dio” del nostro Paolo Sorrentino? A mio modesto parere credo sia un’impresa difficile anche se la giuria americana spesso ha sovvertito anche i pronostici più scontati.
Visti tutti, ne mancava solo uno

Noi abbiamo visto il film italiano, quello spagnolo “Il capo perfetto”, l’iraniano “Un eroe” e in questi giorni siamo andati a vedere “Drive my car” del regista giapponese Ryusuke Hamagughi. Usare l’aggettivo “splendido” forse è poco per questo film che dura circa tre ore, ma quasi non te ne accorgi.
Tratto dall’omonimo racconto del grande scrittore Haruki Murakami dove i personaggi creano un’atmosfera molto particolare tale da immergersi nei loro dialoghi molto profondi soprattutto quando si arriva alla battuta “Per comprendere se stessi bisogna prima saper comprendere gli altri!” E qui in queste dieci parole c’è il film e se vogliamo il dramma “Zio Vanja” di Anton Cechov dove ruota la storia.
La storia che corre come un auto

Il quarantenne Yusuke è un attore ma soprattutto un regista teatrale che entra in crisi dopo la morte improvvisa della moglie, famosa drammaturga con la quale formava una sorta di “simbiosi” artistica. Una moglie che amava profondamente ed era ricambiato nonostante fosse a conoscenza delle sue scappatelle con uomini più giovani esclusivamente per scopo sessuale.
La svolta

Dopo circa due anni dalla morte della moglie Yusuke verrà contattato per portare in scena “Zio Vanja” che lui stesso aveva interpretato per diverso tempo. Dovrà far parte di un prestigioso festival teatrale organizzato a Hiroshima. Yusuke accetterà l’incarico ma a patto che non dovrà essere lui ad indossare i “panni” di Zio Vanjia, ma un giovane attore (l’incarico cadrà su un amante di sua moglie). Verranno assunti attori che in scena parleranno lingue diverse (cinese, giapponese, coreano), perfino un’attrice che si esprimerà col linguaggio dei segni.
Uno strano patto

Però prima di accettare l’incarico gli organizzatori come clausola chiederanno a Yusuke di avere un’autista per guidare la sua auto, una Saab 900 di colore rosso. Dopo qualche titubanza, in quanto molto legato a quell’auto accetterà e si troverà come autista una ragazza giovane di nome Misaki.
Dal silenzio alla conoscenza

Durante i vari spostamenti i due protagonisti dopo un primo periodo di quasi totale silenzio (a parte il nastro inciso in una cassetta che Yusuke ascolta per ricordare meglio i passaggi dello spettacolo), inizieranno a conoscersi al punto che si lasceranno andare a molti ricordi delle loro vite e in questo frangente il regista dedica con maestria assoluta dei primi piani splendidi. Yusuke non mancherà di parlare anche della morte di sua figlia e inizierà così a rivedere tutto il suo modo di interpretare l’esistenza.
La “parola” è fondamentale in questo film

Parole scandite tramite una scrittura, parole che arrivano dal palcoscenico e in particolare parole dette all’interno dell’automobile che in fondo rappresenta il vero teatro, un dialogo a due. Il protagonista si spoglia lentamente del suo ego cupo e si lascia andare verso il prossimo. Il personaggio di zio Vanja corrisponde alla perfezione al protagonista del film Yusuke. Entrambi devono o sono costretti a cambiare vita senza però riusciti a porre le domande più importanti alle persone che amavano.
Da vedere
Se non vi spaventano tre ore di cinema andate a vederlo è un vero capolavoro già vincitore del Golden Globes come film straniero 2022 e la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes 2021 dove come miglior film in quell’occasione ha vinto la Palma d’oro “Titane”. Se permettete quel verdetto non mi trova d’accordo. “Drive my car” è un gradino sopra…
Regia: Ryusuke Hamagughi. Cast: Hidetoshi Nishijima, Toko Miura, Reika Kirishima, Yoo-rim-Park, Dae-Young Jin, Satoko Abe, Masaki Okada, Perry Dizon, Ann Fite. Paese: Giappone. Produzione: Bitters End, C and Entertainment, Culture Entertainment, Drive my car production Committee. Anno: 2021. Genere: drammatico. Durata: 180 minuti.
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Da lunedì 7 a mercoledì 9 febbraio
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Martedì 8 febbraio
I MARTEDÌ CON GRANDI FILM A SOLI 3 EURO
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SPIDERMAN: NO WAY HOME con Tom Holland, Zendaya e Benedict Cumberbatch. Il nuovo blockbuster Marvel in cui Spiderman chiede aiuto al Dottor Strange per combattere i nemici del Multiverso. In Dolby Atmos e anche in versione originale con sottotitoli in Italiano.
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Al Img Cinemas Palazzo
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Prosegue la programmazione di
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