Una farfalla gialla sul filo spinato: segno di primavera annunciata, nonostante tutto. È l’immagine guida di una mostra da poco inaugurata a Venezia, presso l’Ateneo Veneto, Arte nella Shoah: l’esposizione, dalle collezioni dello Yad Vashem di Gerusalemme, curata nella versione italiana dall’associazione Figli della Shoah, propone le opere di venti artisti ebrei negli anni terribili delle persecuzioni e della deportazione; la metà di loro non sopravvivrà.
Una farfalla sul filo spinato: un’immagine tutt’altro che ingenua

Immagini ingenue, altre di sicura capacità – tra tutte, l’Autoritratto di Charlotte Salomon e Il profugo di Felix Nussbaum – raccontano, da un diverso punto di vista, le vicende che il Giorno della Memoria commemora ogni anno, il 27 gennaio «in ricordo – come recita la legge n. 211 del 20 luglio 2000 – dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti». L’esposizione rimarrà aperta fino al 28 gennaio, dal lunedì al venerdì, 10:00-17:30. Per info: luca.volpato@coe.int
La farfalla vola su Venezia
Venezia, in questa edizione 2022, è assoluta capofila: sono più di sessanta gli appuntamenti diffusi in tutto il territorio, tra incontri, conferenze, mostre, presentazioni di libri e visite guidate, realizzati grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e il Coordinamento cittadino per il Giorno della Memoria.
La farfalla si posa sulla Fenice

Un’autentica rete di memoria, come ha sottolineato, nel presentare il calendario alla stampa, la Presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano. Con un occhio di riguardo per teatro e musica, persino nella cerimonia ufficiale di oggi, prevista dalle 11:00 al Teatro La Fenice: dopo gli interventi del Sindaco Luigi Brugnaro, del Sovrintendente al Teatro Fortunato Ortombina e del presidente della Comunità Ebraica di Venezia Dario Calimani, verrà offerto al pubblico il reading letterario-musicale Tra il mare e la sabbia. La vita di Virginia Gattegno, testi e regia di Matteo Corradini.
Corradini e il suo racconto

Virginia, ebrea italiana deportata da Rodi, ha oggi 98 anni e vive in città. Lo stesso Corradini, instancabile divulgatore delle vicende legate alla tragedia delle deportazioni, le ha dedicato anche un libro appena uscito da Rizzoli, Per chi splende questo lume, che verrà presentato in anteprima, sempre a Venezia, presso il Palazzo Grandi Stazioni della Regione Veneto, lunedì 24 alle 16:30. L’ingresso a questo evento è su prenotazione, sempre alla mail luca.volpato@coe.int
Le pietre di inciampo. Per la prima volta a Mestre

Tra le molte iniziative, ormai ineludibile, la posa di trenta Pietre d’Inciampo (Venezia è oggi la seconda città italiana, dopo Roma, per numero di Pietre deposte). In Centro Storico, l’appuntamento è per giovedì 27 gennaio, ore 9:00, a partire da campo Santa Maria del Giglio.
Per la prima volta, quest’anno, sarà coinvolta anche la Terraferma, con la posa a Mestre di una Pietra, venerdì 28 alle ore 11:00 in via del Rigo 2. Sempre Mestre sarà sede di altri eventi: attività didattiche per i più piccoli presso la Biblioteca VEZ Junior in via Querini e, da non perdere, la conferenza La memoria del passato come protezione per il futuro, con un relatore d’eccezione, lo storico Riccardo Calimani, al Centro Culturale Candiani, mercoledì 26 gennaio alle 18:30. L’ingresso è vincolato all’iscrizione alla mail info@univpopmestre.net
Una farfalla e la musica

Ancora il 27 gennaio, da segnalare, nella Biblioteca della Fondazione Ugo e Olga Levi, San Marco 2893, alle 17:30, il concerto Al buio la musica è più forte, proposto dal musicista e ricercatore Michele Gazich. Info e prenotazioni: info@fondazionelevi.it
La rete della memoria si allarga anche agli altri capoluoghi di provincia del Veneto

Padova, oltre al posizionamento delle Pietre d’Inciampo, le Stolpersteine dell’artista Gunter Demnig, partecipa alla Giornata con spettacoli ed iniziative per le scuole. Tra i tanti eventi, un video dal titolo Percorso della memoria: Budapest – Sulle orme di Giorgio Perlasca verrà proiettato il 27 gennaio alle ore 17:00 nella Sala Archivio Antico al Palazzo del Bo. Nb: ingresso fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Una farfalla e il Bauhäusier

Sempre il 27, alle 18:00, presso la Sala Paladin di Palazzo Moroni, verrà inaugurata la mostra Jecheskiel David Kirszenbaum. Caricature di un Bauhäusier sulla Repubblica di Weimar, a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, in collaborazione con l’Istituto di Cultura Italo-Tedesco. Il Museo della Padova Ebraica, dal canto suo, propone domenica 30 gennaio, dalle 16:00, l’iniziativa Biblioteca vivente.
La memoria dei sopravvissuti come un libro

Alessandro Pasetti Medin racconterà come, dopo aver ritrovato il ritratto di Paolo Levi (scomparso ad Auschwitz nel 1944) in una collezione privata, ha dato avvio alla ricerca sulla sua storia drammatica. Alcuni esponenti della Comunità Ebraica incontreranno poi i visitatori, a piccoli gruppi, e risponderanno alle loro domande, facendosi libri delle vicende vissute dalle loro famiglie durante la persecuzione nazifascista. È obbligatoria la prenotazione alla mail museo@padovaebraica.it
Il volo della farfalla arriva a Verona
Anche l’Università di Verona propone un ciclo d’incontri e conferenze sul Giorno della Memoria (iniziative fruibili anche online sulla piattaforma Zoom di Ateneo): in particolare la scrittrice Edith Bruck, il 1° febbraio alle 17:30 in Aula SMT06, Polo Santa Marta, via Cantarane 24, in conversazione con la storica e giornalista Michela Ponzani e il docente di Storia Contemporanea dell’Università scaligera Renato Camurri.
Tante iniziative per una memoria che non deve perdersi
Sono cambiati i tempi, da quando il Giorno della Memoria era un percorso tutto in salita per chi se ne doveva occupare (Comunità Ebraiche in primis, con l’aiuto di qualche docente illuminato). Oggi le iniziative sono così diffuse sul territorio e propagandate da giornali e social, da far temere un appiattimento della loro valenza drammatica. Invece, molto resta, per fortuna. Soprattutto nei più giovani, che continuano a chiedere, a leggere, ad emozionarsi.
La farfalla si posa su Roberta Favia

Lo sanno bene i divulgatori come Matteo Corradini che lavora, instancabile, in Italia e all’estero proponendo racconti per ogni età, spettacoli, reading. Lo testimoniano guide didattiche ed insegnanti sempre più informati. Esiste anche un blog, benemerito per l’informazione, l’analisi critica e l’ermeneutica letteraria nel campo dei libri per bambini e ragazzi. Si chiama Teste Fiorite (testefiorite.it) e l’ha creato nel 2014 la veneziana Roberta Favia, un dottorato e un postdoc in letteratura contemporanea presso l’Università di Ca’ Foscari.
Nei giorni scorsi, il blog ha ospitato un incontro in streaming dedicato ai migliori libri per l’infanzia dedicati alla narrazione della Shoah. Un segno importante, che merita doverosa menzione: e se la Memoria, il suo racconto, il racconto di quanto vada tutelata ogni specificità, diventasse – persino in questi tempi oscuri – una necessità per tutti i giorni dell’anno?