Parte dal Nordest il road show degli incontri territoriali di presentazione del nuovo accordo firmato tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita
delle imprese. Emanuele Orsini, vice presidente per Credito, Finanza e Fisco di Confindustria e Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo hanno presentato a Venezia l’accordo che mette a disposizione delle imprese italiane 150 miliardi di euro.

Ripresa economia del Nordest più rapida delle attese
La Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo ha evidenziato che la ripresa dell’economia del Nordest si sta mostrando più rapida delle attese. Questo grazie ai segnali di vitalità del mercato interno e ai brillanti risultati ottenuti sui mercati esteri. Nel primo semestre del 2021 le esportazioni hanno recuperato quanto perso lo scorso anno, toccando nuovi record. Il Trentino-Alto Adige mostra un aumento dei valori esportati del 10,4% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il Friuli-Venezia Giulia evidenzia un progresso del 9,4%, mentre il Veneto è sopra del 5%. Si è trattato di una crescita diffusa a tutti i settori, trainata dal brillante contributo degli Elettrodomestici, sulla scia del rinnovato interesse per i consumi in ambito domestico, della Metallurgia, spinta anche dall’aumento dei prezzi alla produzione, e delle Navi e imbarcazioni, legate a grandi commesse. Buoni risultati sono stati ottenuti anche da filiera Agro-alimentare, Mobili, Elettrotecnica, Plastica e Chimica.

Serve cambio di passo sugli investimenti
Il successo delle imprese del Nordest sui mercati internazionali nasce da una competitività unica che affonda le proprie radici nella struttura reticolare delle filiere distrettuali. Nel 2020 i distretti e i poli tecnologici del Triveneto hanno esportato 33 miliardi di euro (pari al 28% del dato nazionale), con un saldo commerciale di 19,6 miliardi. Le esportazioni distrettuali rappresentano il 43% del totale in Veneto e il 52% in Trentino-Alto Adige. Per continuare a competere con successo sui mercati internazionali è necessario un cambio di passo per gli investimenti.
In particolare, vanno potenziate le infrastrutture digitali. In Veneto, ad esempio, solo il 57% delle famiglie ha accesso alla banda larga fissa veloce (contro il 66% nazionale) e il 24% a quella ultra veloce (vs 35% nazionale). Mentre in Trentino Alto Adige solo il 20% dei comuni è raggiunto da banda larga veloce e ultraveloce (contro il 46% nazionale). Sono poi da rilanciare gli investimenti in innovazione: il Triveneto è ben posizionato in Italia, ma è in ritardo rispetto ai principali competitor europei. E’ ancora bassa la quota di imprese con brevetti green: è sotto il 2% nel Friuli-Venezia Giulia (1,8%) che è la regione più virtuosa; il Trentino-Alto Adige si ferma all’1,6%, mentre il Veneto all’1,2% (vs 1% in Italia).

Ancora troppi laureati che lasciano il Nordest
Accrescere la competitività delle imprese, renderle più digitali, innovative e sostenibili sono passaggi indispensabili per rendere il Nordest più attrattivo agli occhi dei giovani che emigrano all’estero. Nel 2019 il saldo dei laureati che hanno scelto di risiedere all’estero è stato negativo per quasi 1.100 unità nel Veneto, per circa 280 unità nel Trentino-Alto Adige e per circa 660 unità per il Friuli-Venezia Giulia. Andrà quindi vinta la sfida del capitale umano, rinnovando competenze e “saper fare” e affrontando il tema del ricambio generazionale. Bisognerà puntare sull’avvicinamento della scuola al mondo di lavoro e in questo gli ITS rappresentano un modello formativo professionalizzante di eccellenza. In Veneto e in Friuli-Venezia Giulia in 10 anni si sono iscritti circa 7.300 giovani (pari al 17,7% del totale nazionale), che in quasi nove casi su dieci hanno trovato occupazione a un anno dal diploma.