Come spesso dico, per una corretta e tranquilla convivenza tra uomo e cane, le regole sono importanti, sia in ambito domestico, sia in ambiente urbano, dove è necessario un minimo di controllo per la sicurezza del cane e per il rispetto degli altri. Oltre a questi ingredienti, però, ne andrebbe aggiunto anche uno che spesso viene ignorato ma che potrebbe aiutare Fido ad affrontare le situazioni nuove con serenità e spirito di adattamento: l’autonomia.
Regole e routine

L’ho già scritto precedentemente e lo dico spesso ai proprietari di cani che incontro: per una convivenza serena e felice, servono regole. Beh, lo confermo. Il cane, qualsiasi sia la sua provenienza, viene inserito in un contesto famigliare al quale deve adattarsi. Sicuramente noi dobbiamo aiutarlo ad orientarsi nella nostra frenetica (e talvolta incomprensibile ai suoi occhi) vita quotidiana anche attraverso le regole, per fargli capire cosa è concesso e quali sono i comportamenti più consigliabili, in casa e fuori. Il cane quindi impara quali sono le nostre abitudini, si adegua alla routine quotidiana e può prevedere in linea di massima cosa accadrà nel corso della giornata. La possibilità di avvalersi di schemi ricorrenti, il poter svolgere azioni e compiti noti, e che magari riescono bene, infonde tranquillità e sicurezza e offre una buona garanzia di successo. Questo vale per i cani così come per gli umani!
Il retro della medaglia

Attenzione però, c’è il retro della medaglia. Il cane viene di fatto abituato a dipendere totalmente da noi senza alcuna possibilità decisionale. D’altronde siamo noi che scegliamo per loro pressoché tutto: il cibo, gli incontri, le attività, gli accoppiamenti, le cure, e la giornata stessa risulta un insieme di routine (dei pasti, del gioco, delle passeggiate ecc.) collegate alla nostra quotidianità. E qui sorge anche il problema: abituati a tali schemi, infatti, i cani di famiglia tendono a sentirsi a disagio in contesti sconosciuti. Se la situazione non rientra tra quelle abitualmente proposte, insorgono ansia, insicurezza e agitazione. Similmente, se un cane ha avuto scarse possibilità di socializzazione non sarà un esperto di comunicazione e di conseguenza avrà difficoltà a comprendere i comportamenti e gli atteggiamenti dei suoi simili, soprattutto se estranei.
Rompere gli schemi e fare esperienze

Per prima cosa, quindi, rompiamo gli schemi: cambiamo percorso durante la passeggiata, variamo il gioco, facciamo una attività diversa, cambiamo orari e zone. E soprattutto, oltre alle regole e ad una routine, diamo al cane la possibilità di fare molta esperienza. E parlo di esperienze di tutti i tipi: incontri, luoghi, rumori, odori, ma anche la possibilità di scegliere e di sbagliare. Certo, ci sono regole e divieti, ma credo si possa trovare una via di mezzo tra la mania di controllo e l’incoscienza, avendo sempre rispetto per gli altri.
La capacità di adattarsi agli eventi e lo sviluppare una certa elasticità mentale aiuterà il cane ad affrontare le situazioni nuove e impreviste in modo sereno. Senza ansie, senza la fobia di avervi per forza sempre appiccicati. È questo che intendo per “cane indipendente”.