Si chiama Milan Crnic, 47 anni, nato in Serbia. E’ il cuoco della “Trattoria da Gildo” un piacevole posto che si trova a Follina, nelle splendide Colline del Prosecco ora divenute Patrimonio dell’Umanità. Follina è famosa per la sua stupenda Abbazia circestense dove ci passò Dante Alighieri, la citazione la troviamo nel 33° canto del Paradiso della Divina Commedia.

Chi è il Milan
La gente conosce Milan come uno dei migliori cuochi delle Colline del Prosecco. Ma pochi conoscono la storia di quest’uomo mite, un po’ schivo, ma con una passione sfrenata per la cucina: quella italiana, meglio ancora quella veneta. Eppure lui non è veneto. Era nato in Serbia il 22 marzo 1974. Purtroppo da ragazzo ha vissuto le tragedie dell’assurda e vergognosa guerra post-Jugoslavia. Aveva 18 anni quando suo padre fu ucciso nel combattimento contro le forze musulmane. Rimasto orfano, con la mamma e il fratello a suo carico, dovette cercare lavoro in Germania dove già c’era lo zio. Cominciò dai lavori più umili in un importante ristorante a Colonia: prima a fare le pulizie, poi a curare le insalate e pelare le patate.
La passione di Milan
Ma la voglia di Milan di imparare la cucina lo fece avanzare di grado. I proprietari del ristorante lo incaricarono a preparare i primi piatti, poi gli antipasti. Quando il capo-cuoco andava in ferie, Milan lo sostituiva.
La guerra
“Mi piaceva imparare, la cucina per me è sempre stata la mia passione” dice Milan. La terribile storia della guerra serba lo aveva portato a trovare lavoro in Germania, e – guarda caso – lì c’erano molti cuochi italiani. Così fece amicizia con loro, guardando con grande attenzione i piatti italiani e soprattutto veneti.

L’arrivo in Italia
Finita la guerra Milan decise di andare in Italia. Nel 1998 si trasferì a Vittorio Veneto. Si sposa con Giordana, quella ragazza serba che conosceva quand’era ancora ragazzo da cui fu costretto ad allontanarsi per il lavoro. Ma il suo amore è sempre stato legato a Giordana. Ora con lei ha due figli, uno maschio di 16 anni dal difficile nome di Strahinja e una ragazza di 13 anni che si chiama Mila, entrambi studiano e sono vicini al mondo della ristorazione e del turismo.
Come Milan è diventato cuoco
Milan ha imparato a fare il cuoco da autodidatta. Prima la cucina straniera, tedesca, dove le salse e i sughi erano più importanti della materia prima. Poi un’esperienza nella cucina creativa, complicata e tendente a “meravigliare”. Infine Milan ha imparato la cucina semplice, quella veneta. Cucina “semplice” non vuol dire facile, anzi! In cucina la semplicità è complessa, un buon piatto per essere buono deve essere “semplice”, cioè ben preparato!

La storia della Trattoria da Gildo
La troviamo poco distante dalla suggestiva Abbazia di Follina. E’ la Trattoria da Gildo. E’ rimasto il nome del fondatore, Gildo per l’appunto, che negli anni Sessanta – insieme alla moglie Elvira – realizzò il suo sogno di aprire un’osteria con cucina a La Bella di Follina, allora un’area povera e depressa. L’osteria si ingrandì e diventò trattoria in cui si preparavano anguilla in umido, bolliti, cacciagione, trote del fiume Soligo.
La famiglia
Il loro figlio Bruno (che aiuta ancora in cucina Milan) prese le redini della stessa trattoria, la ampliò e avviò anche l’albergo, bella e comoda struttura dove vale la pena di soggiornare per poi visitare le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, posto ideale dove rilassarsi tra cucina tradizionale e un buon bicchiere di vino.
Gianmatteo Rizzi è il figlio di Bruno, terza generazione di una famiglia appassionata del suo lavoro. Gianmatteo è responsabile di sala e segue con passione la cucina espressione del territorio collinare circostante, proponendo il risotto alla trota affumicata, lo spiedo misto e la selvaggina.
Cosa ci propone Milan
Per i lettori di www.enordest.it Milan propone uno dei suoi piatti forti: il coniglio alle verdure. Anche questa una ricetta “semplice” che deve essere realizzata con la passione messa da Milan. Buon appetito!
La ricetta: Coniglio alle verdure
Ingredienti (per 4 persone)
- coniglio da 1,5 kg, 200 gr. di carote, 200 gr. di cipolle, 200 gr. di sedano, 2 bicchieri di vino bianco, 10 grammi di salvia, 10 grammi di rosmarino, Sale, Pepe, Farina

Preparazione
Cominciando tritando in piccoli cubetti cipolla, sedano e carote. Poi rosoliamo in una padella antiaderente con un po’ di olio per una decina di minuti. Aggiungiamo sale e pepe. Tagliamo il coniglio a pezzi, infariniamoli e rosoliamoli in una padella a fiamma viva fino quando tutti i lati non sono dorati. Aggiungiamo sale e pepe.
Tritiamo finemente salvia e rosmarino. Mettiamo in una teglia da forno con il bordo alto le verdure, il coniglio a pezzi, copriamo con la salvia e il rosmarino tritati e annaffiamo con i due bicchieri di vino bianco. Mettiamo in forno preriscaldato a 160 gradi per circa 90 minuti. Una volta cotto può essere servito accompagnato con la polenta o con dei contorni di stagione.

Il vino in abbinamento
La carne delicata del coniglio contornato dalle verdure ci suggeriscono questa volta di abbinare non un vino rosso (come normalmente vuole la tradizione per i secondi piatti) bensì un Prosecco Superiore DOCG, quello della Cantina Fortuna Vini fa il caso nostro. Un vino scelto meritatamente, visto che siamo nel cuore del vino ormai diventato famoso nel mondo…
Grande Mila lo conosco da un po’ di tempo e devo dire che lo apprezzo non solo per la cucina , fatta di sapori semplici , ma allo stesso tempo intensi, che ti riportano alla cucina delle nonne, quei gusti che ti riportano indietro con il tempo, ma anche come uomo, sempre sorridente educato e con quel suo modo di fare che ti fa sentire a tuo agio, che dire in tre parole “UNA BRAVA PERSONA”