Le chiamano “prove di normalità”. Tengono tutti con il fiato sospeso. In modo particolare il mondo del turismo della costa veneziana con le sue oltre 2mila attività commerciali (alberghi, chioschi, bar, bed&breakfast, agriturismi) e i circa 50mila addetti che lavorano durante la stagione estiva. Lunedì 24 maggio il Veneto assieme ad altre regioni potrebbe infatti tingersi di bianco. Dovrebbero quindi spezzarsi le catene del coprifuoco, bar e ristoranti funzioneranno quindi anche al chiuso e alla sera, fermo restando il metro di distanziamento e l’obbligo della mascherina quando ci si sposta all’interno del locale.
Prove di normalità in “dolce attesa”
E’ una “dolce” attesa per il mondo dell’economia che vive grazie al turismo. E’ un toccasana per le aziende produttrici di vino che lavorano con le località balneari e l’anno scorso causa lockdown hanno visto cali dei fatturati dal 60 al 70 per cento e perdite in tutta la fascia costiera di circa venti milioni per mancati consumi. Si sono leggermente “salvate” quelle piccole imprese che lavorano con i privati e le vinerie. Abbiamo voluto sentire le voci di chi produce vino o è operativo nel turismo per comprendere questo stato d’animo.
Il parere di Nadal
Valerio Nadal presidente Condifesa Veneto (oltre 20mila imprese agricole associate): “Sicuramente il turista sta aspettando questo momento come chi dopo settimane di pioggia attende il sole. C’è bisogno di svago, aria e spensieratezza. La gente è consapevole dell’emergenza sanitaria e della tutela della salute ma vuole uscire. Dobbiamo ripartire”.
Gianni Carrer e le prove di normalità
Gianni Carrer vice sindaco e assessore al turismo di San Michele al T./Bibione (in passato presidente degli albergatori di Bibione): “Oggi qualsiasi cambiamento che ci permette una libera circolazione è ben visto e accettato dal mondo della ristorazione e della ricettività. L’effetto vaccini porterà benefici all’economia legata al turismo. Siamo pronti anche sul fronte di tutela della salute e rispetto delle regole”.
Polegato e la voglia di normalità
Giorgio Polegato presidente Coldiretti Treviso: “E’ una boccata d’ossigeno, stiamo ancora soffrendo a causa chiusura dei locali. C’è bisogno di vacanza e momenti di socialità, la gente ha bisogno di uscire. Siamo convinti che il peggio è passato, serve una iniezione di fiducia per ripartire”.
Consumi e turismo per Passador nelle prove di normalità
Franco Passador direttore generale Vivo cantine Viticoltori del Veneto orientale: “E’ auspicabile ciò avvenga. Il canale HoreCa ha patito fin troppo questa emergenza mondiale. Serve una ripresa dei consumi e del turismo che nella nostra realtà è sempre stato un settore trainante anche nei momenti di crisi che dal 2008 hanno colpito anche l’economia del Nordest”.
La speranza nel vino
Roberto Dal Cin presidente Confapi Jesolo: “ Sembra di vedere la luce alla fine di questo lungo tunnel. Ciò ci rende ottimisti e allo stesso tempo cauti. Il mondo del vino ha pagato a caro prezzo la pandemia. Non è un caso se fino all’estate del 2019 il Prosecco e il Raboso, giusto per fare due esempi, avevano numeri da record”.
Prove di normalità anche per chi produce
Claudio Ciani Bassetti titolare dell’azienda agricola “Castello di Roncade” che produce vino da oltre un secolo: “Sicuramente la situazione migliorerà. Dal nulla a qualcosa meglio …qualcosa. Ancora i tedeschi non si muovono ma restiamo fiduciosi, quest’anno andrà sicuramente meglio”