Il nostro Paese di santi, poeti e navigatori si ritrova a dover affrontare tre crisi interne. La pandemia, la crisi economica e la crisi del governo. Personalmente aggiungerei anche della politica in un momento in cui è fondamentale ricostruire la nostra credibilità a livello internazionale.
Mattarella e la preoccupazione


Il Capo dello Stato Mattarella, dopo il fallimento delle trattative per un Conte-ter, ci ha portato in una fase nuova preceduta da uno suo duro discorso e appello a tutte le forze politiche. Ha deciso di incaricare Mario Draghi per la formazione di un nuovo governo. Mattarella tenta di evitare che si porti il popolo italiano alle urne, in un momento arduo per l’intera nazione, dove l’emergenza covid-19 non grazia nessuno. Con l’aggravamento della situazione economica che si sta riversando con il rischio occupazionale, vi è il bisogno di formulare un progetto che sia molto credibile per la spesa di ingenti risorse finanziare del Recovery Fund. Fondo di aiuti finanziari che, nel contesto dell’Unione europea, servono a favorire lo sviluppo strutturale del nostro Paese.
L’Italia non starà perdendo credibilità?


Tutto fa riflettere sul fatto che l’Italia è in una fase transitoria molto complicata e problematica. Corroborata da una serie di elementi che portano alla sfera del fattore rischio per il nostro Paese. Un punto da focalizzare concerne il ruolo dei partiti che possono essere definiti perni fondamentali per favorire un equilibrio stabile per un governo. Credo che ora si deve solo pensare a istituire un governo che prenda in mano la situazione esplosiva sul piano economico e lavorativo, si pensi alla cassa integrazione che termina alla fine di marzo. Si deve porre un freno emergenziale alla situazione occupazionale, e intervenire sul piano sanitario, a incominciare dalla necessità di accelerare la vaccinazione dell’intera popolazione italiana. L’importante è fare presto se si vuole evitare lo tsunami della crisi del nostro Paese.