“Eravamo stanchi di non farci sentire. In questi mesi abbiamo tenuto duro e ci siamo adeguati a tutte le direttive. Adesso però siamo sconfortati…e di certo non la vediamo per niente bene”. Questo il tono sfiduciato di Massimo Bortoluzzi, titolare dell’Osteria al Ponte di Belluno. E mentre gli ospedali vengono riorganizzati e così il servizio vaccini, bar e ristoratori scendono in piazza per far sentire la loro voce. “E’ stata una dimostrazione pacifica nel pieno rispetto del distanziamento sociale e delle direttive sanitarie. Anche nel disperdersi della folla non ci sono stati disordini. Infatti vogliamo solo lavorare, non vogliamo creare problemi anzi risolverli”.
La protesta a Belluno
Massimo insieme alla moglie Silvia Zanardo, hanno aperto vari gruppi WhatsApp con lo scopo di raccogliere opinioni, punti di vista e spunti di riflessione. Massimo si è occupato delle categorie dei bar, ristoranti, partite IVA ma non solo, mentre Silvia ha partecipato per raccogliere le voci dal mondo dell’istruzione e della salute. Quindi chi lavora in palestra, insegnanti, studenti farmacisti e altri ancora.
Alla fine si è voluto fare qualcosa di concreto: si è organizzato un ritrovo in piazza dei Martiri a Belluno. “E’ difficile smuovere tante persone perché siamo distribuiti nel territorio in maniera frammentata… ma la situazione lavorativa e personale drammatica che stiamo vivendo, ci ha uniti promuovendo uno spirito di collaborazione e voglia di farsi sentire”.
La paura
“Era importante considerare tre principi: il lavoro, la salute – non solo intesa in termini di assenza di malattia bensì ad ampio spettro, considerando gli aspetti della prevenzione e del benessere psicologico; infine il diritto all’istruzione. Un tasto dolente e un argomento scottante: la didattica a distanza soprattutto improvvisa come è stato, ha messo a dura prova le famiglie. Tutti in casa magari con lo smart working, e non sempre connessione e mezzi tecnologici sono alla portata di tutti in casa”.
A Belluno dal sindaco solidarietà
Massimo con Silvia e loro colleghi hanno potuto contare sull’appoggio del Sindaco della città che ha messo a disposizione microfoni e allertato le forze dell’Ordine per garantire la sicurezza. “Era importante anche mantenere un comportamento a-politico. Non ci interessa “colorare” la manifestazione – dato che si spera ce ne saranno altre – con i tratti di un partito o di un altro. Qui in Veneto non ci interessano solo i soldi. Non vogliamo i bonus, abbiamo lottato tutti questi mesi per lavorare in sicurezza e appena abbiamo provato ad alzare la testa ecco che siamo di nuovo in ginocchio. Non abbiamo troppa fiducia. La gente è stanca e impoverita e guarderà i propri interessi. Ognuno alla fine guarda il proprio. Nella mia Osteria ci si viene per stare un po’ in compagnia. Tranquilli e al sicuro, e così abbiamo fatto e ora siamo punto a capo”.
Nel frattempo il Veneto è diventata regione “gialla” e saranno i numeri dei contagi e dei decessi a dettare cosa sarà giusto fare o non fare.