Tutte le domeniche alle ore 11.00, dal 19 ottobre al 30 novembre, tornano all’Auditorium Pollini di Padova “I Concerti della Domenica”, giunti quest’anno alla loro 60ª edizione. Sotto la direzione artistica e musicale del Maestro Giuliano Carella, I Solisti Veneti propongono sei appuntamenti che spaziano dall’eleganza barocca di Vivaldi e Bach a nuove drammaturgie musicali in prima assoluta, fino a programmi che interrogano la storia del Novecento e, attraverso la memoria collettiva, invitano alla pace. Questa domenica sarà dedicata a Johann Sebastian Bach, con il concerto intitolato Il clavicembalo di Bach — primo appuntamento del progetto triennale dedicato all’integrale dei Concerti per uno, due, tre e quattro clavicembali del compositore di Eisenach.
Carella dirige Loreggian al clavicembalo

Protagonisti de I Solisti Veneti saranno il Maestro Giuliano Carella e Roberto Loreggian, clavicembalista tra i più apprezzati a livello internazionale. “Nella mia attività artistica ho potuto partecipare all’esecuzione e registrazione di numerose integrali di diversi autori, ultima è quella discografica dedicata alla musica per tastiera di Girolamo Frescobaldi. Ma l’opportunità che mi è stata data da I Solisti Veneti corona il sogno di eseguire l’integrale dei Concerti per clavicembalo di J. S. Bach. Mai avrei pensato, quando ero bambino ed andavo ad ascoltare i Concerti della Domenica al Liviano, che dopo tanti anni sarei salito sul palco solista con i Concerti di Bach!” queste le parole di Roberto Loreggian, il più famoso clavicembalista italiano.
Dopo i Concerti Brandeburghesi, le Suites orchestrali e per violoncello solo presentate nelle passate edizioni, il nuovo progetto segna l’inizio di un percorso che abbraccerà l’intero corpus dei concerti bachiani per clavicembalo.
In questo primo capitolo verranno eseguiti i Concerti in re maggiore BWV 1054, in la maggiore BWV 1055 e in fa minore BWV 1056 per clavicembalo e archi.
Bach e il clavicembalo

Queste opere testimoniano la capacità di Bach di trasporre e soprattutto trasformare materiali strumentali preesistenti in nuove strutture contrappuntistiche e ritmiche. Derivati in gran parte da Concerti per violino o oboe, i Concerti per clavicembalo segnano un passaggio decisivo nella storia della musica: la tastiera, da strumento di accompagnamento, diventa voce solista, interlocutrice dell’orchestra e protagonista assoluta. Lo schema formale è quello vivaldiano, con l’alternanza di tutti e solo, ma l’elaborazione tematica è inconfondibilmente bachiana, costruita su frasi brevi, nitide e armonicamente fertili, che si sviluppano in trame di grande coerenza logica e intensità espressiva.
I concerti

Il Concerto in la maggiore BWV 1055 affascina per la sua grazia limpida e la cantabilità quasi vocale: l’Allegro iniziale, chiaro e leggero, lascia spazio a un Larghetto di commovente purezza, sospeso su un accompagnamento sobrio, per chiudere con un Allegro ma non tanto di energia danzante e luminosa.
Nel Concerto in fa minore BWV 1056 il tono diventa più drammatico e concentrato: il primo movimento è un serrato dialogo tra luce e ombra, mentre il celebre Largo centrale — su un ostinato regolare degli archi — trasforma il clavicembalo in pura voce umana. Il Presto finale, di grande rigore contrappuntistico, riconduce l’opera a un clima di intensità e slancio.
Il Concerto in re maggiore BWV 1054, trascrizione del Concerto per violino in mi maggiore BWV 1042, si apre invece con un Allegro di brillante vitalità, seguito da un Adagio e piano sempre sospeso in un’atmosfera contemplativa, per concludersi in un finale luminoso e danzante, di perfetta armonia formale.
Tre concerti che disegnano un trittico degli affetti: la serenità pastorale del la maggiore, l’introspezione malinconica del fa minore e la luminosa estroversione del re maggiore. Tre volti di un Bach che unisce rigore e invenzione, equilibrio e fantasia, fondendo il contrappunto più denso con l’immediatezza del gesto melodico.
Protagonita Lorreggian

Protagonista solista sarà Roberto Loreggian, clavicembalista e organista nato a Monselice nel 1967, tra i più noti interpreti italiani nel panorama internazionale. Diplomato con lode in organo e clavicembalo, si è perfezionato al Royal Conservatory dell’Aia con Ton Koopman. È oggi docente al Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova e vanta oltre 150 incisioni discografiche, molte delle quali premiate con importanti riconoscimenti internazionali, tra cui il Preis der deutschen Schallplattenkritik (1997 e 2004) e il Premio Nazionale del Disco Classico (2009). La sua carriera unisce la ricerca musicologica all’arte dell’interpretazione, in un dialogo continuo fra erudizione e sensibilità contemporanea.
I Solisti Veneto

Con questo concerto, I Solisti Veneti confermano la vocazione alla ricerca e alla divulgazione che ha reso celebre la loro attività sin dagli anni di Claudio Scimone. Ideati nel 1966, prima rassegna di matinée in Italia in assoluto, “I Concerti della Domenica” sono giunti quest’anno alla sessantesima edizione, rinnovando un’intuizione che ha fatto scuola: portare la musica colta fuori dai consueti circuiti serali, proporla al mattino a un pubblico ampio e trasversale in un clima di ascolto sereno e partecipato. La formula resta quella vincente: orario mattutino, prezzi contenuti, linguaggio accessibile e interventi esplicativi di direttori, musicisti e ospiti, per trasformare ogni matinée in un’esperienza di conoscenza e condivisione.

















































































