Dal 3 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026, il Museo di Santa Giulia di Brescia ospita la più ampia antologica mai realizzata dedicata a Guido Crepax, uno dei grandi maestri del fumetto italiano.
La mostra su Crepax

La mostra, dal titolo “Sogni, Giochi, Valentina. 1953-2003”, curata da Ilaria Bignotti e Alberto Fiz, attraversa cinquant’anni di creatività e immaginario visivo, con oltre 300 opere tra tavole originali, illustrazioni, copertine, schizzi e materiali d’archivio provenienti dall’Archivio Crepax.
Il percorso

Il percorso, articolato in sette sezioni tematiche, mette in luce i molteplici linguaggi che hanno alimentato la visione dell’autore milanese: dalla letteratura all’arte, dal cinema al teatro, dalla musica alla moda.
Le prime sale raccontano il legame di Crepax con i grandi classici — da Stevenson a Kafka e Poe — e il suo dialogo costante con la storia dell’arte, da Masolino a Yves Klein, fino a Kandinsky e Henry Moore.
Seguono le sezioni dedicate all’universo psicologico e onirico, dove la protagonista Valentina, alter ego dell’autore, diventa esploratrice del sogno e dell’inconscio.
Non mancano i riferimenti al cinema e al teatro

Crepax cita nei suoi fumetti registi come Bergman, Godard, Kubrick, Visconti e Fellini, al quale dedica il racconto “Bianca 8½”.
In mostra anche i suoi bozzetti di costumi teatrali per la Salomé (2000) e la Lulu (2001), oltre alle sigle televisive disegnate per programmi cult come Diamoci del tu (1967) e Notte matta (1976).
Un’intera sezione, Il suono dell’immagine, è riservata al rapporto dell’artista con la musica, passione di famiglia: il padre Gilberto era violoncellista alla Scala, il fratello Franco un noto manager discografico.
In quarant’anni Crepax ha illustrato oltre 300 copertine di dischi, alcune delle quali in mostra a Brescia in un suggestivo allestimento scenografico.
Per Crepax non solo Valentina

Al centro del percorso anche la rappresentazione del femminile: le figure di Anita, Bianca, Belinda, Effi e soprattutto Valentina raccontano l’evoluzione del ruolo della donna dal dopoguerra al nuovo Millennio.
Valentina — ispirata all’attrice del cinema muto Louise Brooks e alla moglie Luisa — è un personaggio che nasce, cresce, invecchia e si trasforma, attraversando la moda, la cultura e la società del suo tempo.
Anche il gioco di Valentina

L’esposizione si chiude con una sezione dedicata alla moda e al costume, dove Crepax rivisita gli anni Ottanta disegnando Valentina nei capi dei grandi stilisti italiani.
In mostra anche le campagne pubblicitarie realizzate per marchi come Campari, Standa, Shell, Rizzoli e Terital, con cui vinse la Palma d’Oro nel 1957.
Il binomio Crepax – Valentina

Ad arricchire il progetto, una selezione di video e un catalogo edito da Skira, con testi di Alberto Fiz, Ilaria Bignotti, Stefano Bartezzaghi e dei figli dell’artista, Antonio e Luisa Crepax.
L’iniziativa si inserisce nel percorso di valorizzazione della grafica e dell’illustrazione che Fondazione Brescia Museiporta avanti da alcuni anni, dopo le mostre dedicate a Victoria Lomasko, Lorenzo Mattotti e Majid Bita.
Con Crepax anche Jacovitti

Accanto alla mostra di Crepax, Santa Giulia ospita anche “Mondi, viaggi, storie… e poi c’è Jacovitti!”, dedicata al grande autore satirico, arricchendo l’offerta di un autunno denso di cultura visiva.
L’orgoglio della sindaca e della presidente della Fondazione

“Brescia si conferma laboratorio d’eccellenza per la cultura visiva – dichiara la sindaca Laura Castelletti – capace di spaziare dalle arti tradizionali al fumetto, riconoscendone pienamente la dignità artistica. Ne è la prova questa mostra allestita al Museo di Santa Giulia, la più ampia antologica mai realizzata sul lavoro di Guido Crepax. La forza di questa proposta culturale si amplifica ulteriormente grazie alla contemporanea presenza della mostra ‘Mondi, viaggi, storie… e poi c’è Jacovitti!’.”

“Il linguaggio di Crepax – aggiunge Francesca Bazoli, presidente della Fondazione – ci guida in un viaggio dentro la modernità, tra letteratura, musica, politica e costume, restituendo una lettura stratificata del Novecento. Il compito di Brescia Musei si sostanzia così nel dare una lettura moderna e stratificata del nostro tempo, anche guardando ai decenni più recenti, caratterizzati da numerose trasformazioni sociali nel nostro paese.”
Infine, il figlio dell’artista Antonio Crepax e Presidente dell’Archivio sottolinea

“Questa mostra non è solo un omaggio all’opera di mio padre, ma un viaggio dentro il suo mondo, fatto di dedizione assoluta al lavoro e di intuizioni capaci di anticipare il presente. Tra musica, sogni e disciplina quotidiana, Crepax ha saputo trasformare la vita ordinaria in un universo narrativo unico, inquieto e visionario. Per noi figli è un privilegio condividere con il pubblico i retroscena e le tracce lasciate da un artista che continua a parlarci, oggi come allora”.


















































































Grazie dell’informazione e dell’ampia presentazione. È interessante!