Opera al blu, avvolgente, illuminata da bagliori, da brividi incontenibili. La pelle sensibile degli ultimi lavori di Vito Campanelli, che domenica inaugura una nuova esposizione allo Spazio Malvasia, Cannaregio 4505, Venezia, è percorsa da un’eccitazione sottile, ma continua: Arousal, o del risveglio, così s’intitola appunto la mostra, curata da Francesca Brandes.
Vito Campanelli mette in attenzione i sensi

Dalla vetrina sulla stretta calle dove si affaccia la galleria, nei pressi del campo San Canciano, s’irrompe in uno spazio che non è possibile quantificare, in un’altra dimensione. Di attesa, forse: «Il campo della tela – osserva la curatrice nella nota critica che accompagna l’evento – che è spazio, non luogo, appare percorso da salienze emotive, da necessarie contraddizioni: quasi le scintille che balenano dallo sfrigolìo di una pietra focaia». Questo s’intende per arousal, culmine dell’attenzione, allerta dei sensi. Quasi una sete, pervasa da sortilegi visivi, a dominare l’istinto dell’artista. Nel blu, assieme trasparente e materico, avvengono nascite, nell’agitarsi biochimico degli elementi. L’incandescenza della tinta raggiunge la sua massima intensità.
Vito Campanelli e il suo blu

Vito Campanelli ci ha abituato alle sorprese, perché – nonostante il pubblico lo conosca come il pittore dei grandi Quadri Rossi (tanto che ha iniziato a circolare fra i suoi estimatori l’espressione “rosso Campanelli”) – il suo percorso è fatto di continua ricerca, impulso e sperimentazione. Classe 1962, veneziano, Vito ha iniziato a dipingere su tela fin da bambino. «Guardando dalle finestre di casa mia – racconta – affacciate sul chiostro della Chiesa dove è sepolto il Tintoretto, iniziavo a comprendere che l’arte avrebbe avuto nella mia vita un ruolo fondamentale, che sarebbe coincisa con la mia stessa esistenza».
E così è avvenuto: l’amicizia con il critico d’arte Paolo Rizzi gli consente di frequentare l’ambiente artistico lagunare degli anni Ottanta. Dopo aver partecipato alla prima mostra collettiva nel 1979, giovanissimo, presso la Galleria San Vidal, la sua attività espositiva non si è più fermata: personali alla Scoletta di San Zaccaria, alla Schola dei Calegheri, in Sala San Leonardo, oltre ai numerosi appuntamenti della Fondazione Bevilacqua La Masa. A tutt’oggi, Campanelli può vantare oltre duecento esposizioni dei suoi lavori. Vito vive e lavora a Mestre, a parte il periodo che ha trascorso in Sicilia, dal 2009 al 2010, per collaborare ad un progetto con Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi e Oliviero Toscani, e – successivamente – a Gizycko (Danzica).
La tecnica

I quadri blu, non monocromi integrali, anzi accesi da brillii improvvisi, talvolta con precisi riferimenti all’action painting, quando la tinta smargina in colate improvvise, oppure cieli di lucciole, su cui incombe la notte più scura, rappresentano la più recente produzione dell’artista. Dei quadri rossi hanno l’intensità drammatica, con qualcosa di ancor più folle e misterioso. Hanno un suono, queste tele, al limite dell’udibile, un portato cristallino, vetroso. Sono l’orecchio assoluto della pittura, naturalmente armoniche; posseggono la profondità degli abissi e l’altezza del non più visibile, galassie lontane anni luce. Cresce nell’artista l’arousal, perché tutte le tele esposte sono opere del desiderio: ardore fisico e psichico, forse di ciò che l’essere umano non è in grado di raggiungere, se non in sogno. E cresce la medesima ansia, la medesima domanda, in noi che le contempliamo. Senza parole, catturati da quel suono argenteo. Smisuratamente blu.
Informazioni

Arousal, o del risveglio
Opere su tela di Vito Campanelli
a cura di Francesca Brandes
La location

Spazio Malvasia, Venezia
Cannaregio 4505
15-30 gennaio 2025
Opening domenica 19 gennaio, ore 17:00
Vito Campanelli
Atelier: P.le Madonna Pellegrina 15, Mestre Venezia
campanelliarte.weebly.com
Archivio opere (1978-2025)
Deviantart.com/vito-campanelli