Anche gli imprenditori della piccola e media impresa del trevigiano temono il caro bollette collegato all’arrivo, ormai imminente, della stagione invernale. A raccogliere le preoccupazioni delle aziende è Luca Fraccaro, presidente di Confapi Treviso.
Il presidente
Dice Fraccaro: «Il nuovo anno si apre da un lato con prospettive positive dovute alla diminuzione dei tassi di interesse, ma dall’altro c’è preoccupazione sul fronte dei segnali di un nuovo peggioramento della crisi energetica. Su questo tema, a tutti i livelli istituzionali, non bisogna abbassare la guardia. Le imprese, anche nella nostra provincia di Treviso, si fanno già carico di alti costi dovuti a tassazione e manodopera: un rincaro energetico per il 2025 sarebbe una vera e propria mazzata».
Luca Fraccaro, quindi, condivide la posizione espressa in questi giorni dal Presidente Nazionale di Confapi, Cristian Camisa, il quale aveva auspicato nuove misure di sostegno alle imprese da parte del Governo, considerate le notizie in arrivo dalla Germania, dove il prezzo dell’elettricità ha lambito i 400 euro/MWh (livello molto vicino alla crisi del 2022).
Per i due esponenti le difficoltà tedesche potrebbero ripercuotersi sull’intero mercato energetico europeo.
Confapi Treviso e il suo appello
Confapi rinnova l’appello all’adozione del nucleare e al rafforzamento delle rinnovabili, attendendo da parte dell’Esecutivo una chiara politica industriale che permetta alle imprese italiane di competere con le rivali.
«Anche in Italia – commenta Fraccaro – la situazione inizia a farsi nuovamente preoccupante visto che il prezzo dell’elettricità all’ingrosso è giunto a 170/MWh. Questo rialzo rischia di ampliare ulteriormente il differenziale di prezzo con Paesi come la Francia e la Spagna che, beneficiando del nucleare, riescono a tenere molto più contenuti i prezzi energetici. Lo scorso mese il prezzo elettrico italiano è stato pari a 128,44 euro/MWh, 41% in più della Spagna e 135% in più della Francia: c’è la necessità di mettere freno a queste disparità».