Su Sky, la nuova serie, davvero particolare e innovativa, dei fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, si intitola Dostoevskij: il nome è stato dato ad un serial killer che lascia accanto ai corpi delle sue vittime, lettere scritte con un certo stile.
Lettere dettagliate che contengono la descrizione dei loro ultimi momenti di vita, riflettendo sulla morte e soppesando ogni parola in un complesso esercizio linguistico volto a giustificare un profondo senso di nichilismo. Enzo Vitello, interpretato da Filippo Timi, è il detective che deve far luce e si tormenta ossessivamente per il contenuto delle lettere. Da grandissimo interprete, Timi, incarna un poliziotto brutto, sporco, cattivo, strafatto, pieno di rimorsi e rimpianti, intento a recuperare il suo rapporto con la figlia Ambra, Carlotta Gamba (che aveva abbandonato da piccola ed ora dipende da psicofarmaci e non solo). Tra le sue preoccupazioni anche l’arrivo del nuovo collega, poliziotto, giovane e rampante, Fabio Buonocore (Gabriel Montesi) arrivato in commissariato con grandi ambizioni.
Il killer non si vede mai. Si vedono le sue vittime, i luoghi da lui frequentati grazie alle telecamere… Anche le location (paesaggi rurali in provincia di Roma) rappresentano una terra e una realtà desolata e cruda, adatta a Dostoevskij, riflettendo gli stati d’animo inquieti dei personaggi.
Una serie da vedere assolutamente e che sarà difficile da dimenticare.
Da Dostoevskij a Piedono lo sbirro
Simpatico e divertente, sempre su Sky, Piedone: uno sbirro a Napoli.
Una miniserie in 4 puntate, nuove avventure poliziesche nella bellissima città campana, dove Salvatore Esposito, diventa l’erede spirituale di Bud Spencer con il suo Piedone lo sbirro. Vincenzo Palmieri, allievo appunto del Commissario Rizzo, dal carattere un po’ “fumantino”, ma dal cuore d’oro, torna a Napoli dove avrà una squadra tutta sua da riconquistare. Silvia D’Amico è la rigida commissaria Sonia Ascarelli, mentre Fabio Balsamo interpreta l’ispettore Michele Noviello, personaggio molto umano che avrebbe voluto occuparsi di Storia Medievale ma è finito a lavorare in polizia
Nel primo episodio, intitolato Appucundria, l’agente sotto copertura dell’Interpol a Stoccarda torna in servizio a Napoli per chiudere con i fantasmi del passato
Il furto dello sciroppo
The Sticky: il grande furto su Prime Video, una commedia canadese di 6 episodi, racconta, ispirato ad una storia vera, del grande furto dello sciroppo d’acero canadese, per il valore di oltre 18milioni di dollari, avvenuto nelle riserve nazionali nel 2012.
Una donna di mezz’età, Ruth Landry (interpretata da Margo Martindale), produttrice molto esperta di sciroppo d’acero, viene minacciata dalle autorità di sequestrarle le sue cose: decide quindi di darsi al crimine. Si unirà ad un mafioso di Boston, alquanto particolare ed irascibile e con una guardia franco canadese, per compiere il furto multimilionario alle riserve del Quebec.
Nel cast anche Guillame Cyr, Chris Diamantopoulos, Gita Miller e Guy Nadon. Regia di Michael Dowsw e Joyce Wong.