Solidarietà è cultura. Lungo le strade delle nostre città sotto le luminarie delle feste natalizie una marea silenziosa di persone dorme all’addiaccio, sottoposta al freddo e alle intemperie dell’inverno imminente, ma anche ad ogni genere di rischio. Sono persone come noi, donne e uomini di ogni età e provenienza (molti italiani) che, a causa della perdita del lavoro, di lutti e altre difficoltà si ritrovano senza casa. “Riprendiamoci la città” è il coordinamento di associazioni di Mestre e Marghera che da due anni organizza iniziative che intrecciano solidarietà e cultura nelle zone più a rischio, dove povertà ed emarginazione rendono più difficile la vita dei residenti e di chi esposto al disagio.
La solidarietà di Mestre
Anche in queste settimane continua la raccolta di indumenti caldi, coperte e sacchi a pelo da donare alle persone senza dimora, perché la notte faccia meno paura.
Chi vuole, può consegnare indumenti, sacchi a pelo e coperte nei punti designati nella locandina dell’iniziativa. A Mestre, nelle sedi di: gruppo di lavoro in via Piave 74 (il venerdì dalle 20 alle 24); “viva il Piraghetto” in via Piave 53 (lunedì dalle 18 alle 19 e giovedì dalle 19 alle 20); casa di Amadou in via Cavallotti 26 (lunedì dalle 10 alle 13 e giovedì dalle 14 alle 18); laboratorio climatico Pandora in via Antonio Da Mestre 12 (tutti i giovedì dalle 16 alle 20); a Chirignago da Celestin Aps in via Montessori 24 (giovedì dalle 16 alle 18).
A Zelarino da Quedro Aps in via Visinoni 5/C (martedì dalle 15,30 alle 22,30) e a Trivignano al bar civico 177 in via Castellana 177 distributore davanti alla farmacia (mercoledì e venerdì dalle 16 alle 19); a Marghera al centro sociale Rivolta in via Fratelli Bandiera 45 (martedì dalle 9 alle 12) e sempre al Rivolta alla scuola di italiano liberalaparola (lunedì e giovedì dalle 18,30 alle 20).
“Riprendiamoci la notte”, inclusione e solidarietà per una maggiore sicurezza
“All’interno di “Riprendiamoci la città” è nata l’iniziativa “Riprendiamoci la notte” – spiega Vittoria, dell’associazione “Marghera libera e pensante”. – In questi anni alcune aree della terraferma mestrina sono diventate luoghi di spaccio di droga e di violenza, noi abitanti vogliamo che la città sia nostra e sia umana, che inclusione sociale e solidarietà siano gli strumenti per combattere povertà ed emarginazione. Le iniziative culturali servono come occasione di coesione sociale e di aggregazione, per uscire di casa senza più paura, anche la sera, quando le strade diventano deserte.”
Gruppi di cittadini nelle strade di notte per offrire gli aiuti ai senza dimora
“Nelle prossime settimane usciremo organizzati anche in piccoli gruppi di cittadini per consegnare indumenti, coperte e bevande calde alle persone senza dimora nei luoghi dove passano le lunghe notti d’inverno senza alcun riparo – riprende Vittoria. – Non possiamo e non vogliamo girarci dall’altra parte e siamo convinti che soltanto l’inclusione possa portare ad una reale sicurezza sociale. Questo era anche il convincimento del nostro amico Giacomo, un ragazzo di 27 anni, morto quest’autunno, in Corso del Popolo a Mestre, mentre difendeva una donna aggredita da un rapinatore.”
Oltre la solidarietà, aggregazione e iniziative culturali al gruppo di lavoro in via Piave 74 a Mestre
Tra i luoghi di aggregazione di successo, in centro a Mestre, la sede del gruppo di lavoro in via Piave 74, dove anche nel mese di dicembre, e durante le festività, si succederanno mostre, incontri interculturali e iniziative che puntano all’inclusione anche degli esponenti delle diverse comunità di immigrati presenti nella zona. Un’unica città, nel rispetto delle differenze, per vivere tutti una vita migliore.