Alberto Niero in arte Black Roll, classe 2002 è un Beatboxer veneto professionista, originario di Peseggia nel Veneziano: vuole promuovere il mondo della Human Beatbox grazie a performance dal vivo e collaborazioni con artisti. Nel corso della sua carriera ha conseguito per tre volte di fila il titolo da Campione Italiano di Human Beatbox in 2 categorie: Tag-Team e Solo. Ha incominciato nell’ottobre 2021 esibendosi nelle piazze delle città italiane: da Padova a Bologna, da Bergamo a Roma e Milano. Il successo gli ha aperto le porte di numerosi programmi TV come “I Soliti Ignoti” di Rai 1 o “Help! Ho un Dubbio” su Rai 2. E’ stato anche chiamato ad aprire i concerti dei Rappers famosi come Inoki e Fabri Fibra, ad essere richiesto in programmi come Italia’s got Talent. Alberto Niero ha cominciato a fare beatboxing già alle medie.
Come ha iniziato Black Roll?

«Ho in mente la data della svolta seria, era il 14 maggio 2017, avevo 15 anni ho partecipato ad un raduno pensando di essere abbastanza bravo e invece mi sono accorto che ero uno dei più scarsi. Sono tornato a casa convinto di dover fare molto di più».
Cone ci si allena per fare beatbox?

“Sperimentando i suoni sullo ‘strumento’: bocca, labbra e gola. Ogni persona suona in maniera diversa, la mia bocca è diversa da tutte le altre. L’unico modo di capire come muoverla è sperimentare su sé stessi. Ci sono cose che io riesco a fare e altri no e viceversa». Alberto Niero ha studiato per fare il parrucchiere, tre anni e poi la specializzazione. E fino al 2021 lavorava nel salone.
Ma Black Roll, aveva un futuro da parrucchiere?

«Mio padre e mio nonno sono barbieri, sembrava ovvio che lo avrei fatto anche io. Ma la mia vocazione è un’altra, quando non mi hanno rinnovato il contratto perché c’era il Covid e l’attività era fortemente diminuita, ho deciso di prendermi un anno sabbatico. Ad un ritrovo con altri beat boxer ci siamo incrociati a Padova e ho provato per la prima volta a fare il busker. Da quel momento ogni weekend sono lì. Ho in programma per l’estate, sto sentendo alcuni amici dei vari gruppi e chiederò di ospitarmi qualche giorno, andrò da loro e ci esibiremo insieme».
Black Roll e la sua carriera

Intanto posta i suoi contenuti su Youtube, l’ultimo dei quali gli è valso la partecipazione nella finale di Beatbox Europe che si terrà a Graz in Austria. Finora è l’unico Italiano che si è qualificato nei 16 posti per la selezione Europea e ad agosto parteciperà a Berlino ai Mondiali 2023.
Ha creato un corso chiamato “Diventa Beatboxer” dove insegna grazie a videolezioni e lezioni private online l’arte dello Human Beatbox a moltissimi ragazzi.
Black Roll ci spiega cos’è la Beatbox

Ma cerchiamo di capire cos’è la Beatbox e capire il motivo del successo di questa disciplina. Il pubblico si divide tra chi ne diffida e la cataloga come un rumore estremamente fastidioso e chi ne va pazzo. In realtà, si tratta di una disciplina che permette a chiunque di trasformarsi in un vero e proprio strumento musicale.
Potremmo definire la Beatboxing come l’espressione musicale del corpo attraverso l’innovazione dei suoni e la creazione di musica attraverso il solo utilizzo della propria bocca, della gola e del naso. E’ una forma d’arte che oltrepassa i limiti della sola replica di batterie, tamburi, strumenti musicali ed effetti sonori. Non si tratta, insomma, di sola imitazione dei rumori.
La storia

La Beatbox, che tradotto letteralmente è “scatola delle battute” o “scatola dei beat/basi”, prende il nome da una delle prime Drum Machine in commercio prodotte dalla Roland: la “Roland TR-808”. Si tratta di una forma di linguaggio o percussione vocale che attraverso il solo utilizzo del proprio apparato respiratorio e della propria voce permette all’uomo di riuscire nella fedele imitazione di suoni di batterie e percussioni (cassa, piatti, cimbali, tamburelli, rullanti e tamburi, tom, congas) ma anche scratch ed altri strumenti musicali (bassi, chitarre, fiati, ottoni, strumenti a corda e vari synths e strumenti elettronici) e attraverso tre suoni principali (Kick, Hat, Snare) costruire complesse routines e pattern ritmici.
Black Roll e la Human Beatbox
Capita talvolta di fare riferimento alla Beatboxing accostandola genericamente ad altre forme di percussione vocale, come ad esempio la tecnica dello “scat” del Jazz, ma saranno gli anni ‘80 a consacrare il termine “Human Beatbox” . Da sempre legato alla scena Hip Hop è infatti spesso considerato come il “quinto elemento” di questa cultura, trova la sua origine in strada nei ghetti di New York e Los Angeles in un’epoca in cui gli MC avevano bisogno di una base ritmica su cui poter fare dei Freestyle Rap, ma all’epoca acquistare la strumentazione musicale necessaria era proibitivo ai più, a causa dei prezzi esorbitanti degli hardware.
L’evoluzione

Oggi questa disciplina ha subito una gigantesca evoluzione anche grazie all’avvento di internet, che ha permesso a milioni di appassionati e amatori di tutto il mondo di conoscere e approfondire, di incontrarsi e condividere le proprie conoscenze. Tutto questo ha favorito la nascita di veri e propri artisti ed esperti del settore e ha fatto si che i Beatboxer potessero separarsi in parte dalla scena Hip Hop ed essere considerati dei musicisti e degli intrattenitori, non più legati forzatamente al solo mantenimento del tempo per un MC e permettendo agli stessi di dare vita ad uno spettacolo in totale autonomia. Tanto che esistono numerose community dedicate ai praticanti di questa disciplina e si svolgono competizioni nazionali e internazionali, si tiene una vera e propria gara mondiale e si svolgono seguitissimi eventi annuali come la Grand Beatbox Battle o GBB e lo SBX Camp organizzati dal seguitissimo network di SwissBeatbox.
L’ascesa

L’inarrestabile ascesa di quest’arte, passata inaspettatamente dai ghetti ai maggiori palchi internazionali in pochi anni, ha suscitato l’interesse dei media, ma anche di linguisti, scienziati e ricercatori. Test sul cervello hanno evidenziato quanto l’apprendimento del Beatboxing sia paragonabile a quello di una lingua o di uno strumento musicale e di come con la pratica diventi un’azione quasi naturale. Alcuni programmi che prevedevano l’utilizzo della Beatboxing sono stati presentati all’interno di ricoveri per anziani per combattere la solitudine, altri all’interno di scuole e comunità come pratica anti-bullismo e infine vi sono state altre interazioni con bambini affetti da autismo o problemi di fonetica.
Anche il settore delle tecnologie musicali ha spostato il suo interesse verso questa arte, portando la prestigiosa azienda della Roland a presentare sul mercato la prima Loopstation studiata appositamente per lo Human Beatboxer
Black Roll

Avremo martedì 16 maggio prossimo Alberto Niero presente in studio a Radio Venezia Sound, nella puntata settimanale de “La Voce di E’nordest”, lo attendiamo anche per sentire dal vivo queste particolari sonorità.
Se già siete curiosi, potete visitare la pagina Instagram di Alberto Niero che è @itsblackroll, dove troverete molte sue informazioni, altrettanto presente nel canale YouTube, con molti video delle sue esibizioni.