“I vecchi sogni erano bei sogni. Non si sono avverati, comunque li ho avuti lo stesso.” Ogni volta che sento questa frase mi emoziono, sarà perché adoro Clint Eastwood che la sussurra nel film “I ponti di Madison County”, o semplicemente perché abbatte sdolcinati luoghi comuni della vita legati ai sogni da realizzare. Puoi vincere ed essere fiero anche se non si avvera niente di quello che hai progettato, l’importante è aver desiderato, fantasticato. Così la pensa anche Alessandro Bressanello, attore cinematografico e teatrale veneziano. Noi di enordest.it lo abbiamo intervistato in esclusiva.
Cinema, la materia dei sogni
Indubbiamente il mezzo più simile ai sogni è il cinema, lo ha detto in questi giorni al Lido Alejandro G. Iñárritu che, innamorato di Fellini, lo ha definito un santo protettore, dal quale nessun cineasta può prescindere. L’impianto mastodontico del suo “Bardo” non ha convinto pienamente pubblico e critica. Lo ricordo al Lido nel 2014, “Birdman” con Michael Keaton inaugurò la Mostra del Cinema, apertura che gli ha portato fortuna: ben 4 Oscar. I costumi sono di un mio caro amico, Albert Wolsky costume designer premio Oscar per “All that jazz” e “Bugsy”. Splendido novantenne, ha firmato i costumi di film che sono entrati nella storia del cinema: Manhattan, Grease, La scelta di Sophie, Il rapporto Pelican, Acrosse the Universe.
Cinema e realtà
Se Il cinema materializza i sogni, a volte trasgredisce questa regola raccontando la realtà, anche quella scomoda sepolta da macigni invisibili e dall’oblio. Venezia79 si è caratterizzata per argomenti legati alla diversità, ai movimenti LGBTQ. Abbiamo assistito al coming out di celebri registi, un desiderio di uscire allo scoperto e raccontare il proprio vissuto motivato anche dal periodo buio e faticoso che siamo vivendo.
Quando la realtà fa male
Tra gli italiani in concorso il film di Gianni Amelio “Il signore delle formiche” ci ha portato nell’Italia di fine anni Sessanta con un processo celebrato a Roma che sollevò grande scalpore e tuttavia, ancora oggi è poco noto. Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti viene condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, per aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne. Un reato pretestuoso che serviva solo per mettere sotto accusa i “diversi” di ogni genere. Il ragazzo, per volere della famiglia, finisce in un ospedale psichiatrico e sottoposto a elettroshock. Gianni Amelio definisce l’episodio come una “macchia nera nella storia italiana” affermando che proprio oggi i diritti umani sono in pericolo. Un processo in cui l’opinione pubblica era d’accordo con l’accusa. Il regista ha ricordato una frase che sentì da studente e che non ha mai dimenticato: “un omosessuale ha due possibilità o si cura o si ammazza”. A interpretare Aldo Braibanti, un talentuoso Luigi Lo Cascio affiancato da Elio Germano nella parte di un giornalista.
Braibanti non era solo scrittore e drammaturgo, ma anche entomologo, esperto e studioso in particolare delle formiche. Significativo quello che scrisse di lui Carmelo Bene: “Un genio straordinario. C’intendemmo subito. Vieni a trovarmi a Fiorenzuola d’Arda, mi aveva detto. Abitava in una torre molto bella. Aveva un formicaio che curava maniacalmente. Sapeva tutto delle formiche e di molte altre cose”.
Bressanello da Sorrentino ad Amelio
Nel cast anche Alessandro Bressanello, strepitoso attore cinematografico e teatrale veneziano. L’ultima volta lo abbiamo visto nel film di Paolo Sorrentino: “È stata la mano di Dio”. Leone d’argento Gran Premio della Giuria lo scorso anno a Venezia.
Bressanello il suo percorso professionale è costellato sempre da grandi registi, quale sensazione hai provato girando il nuovo film di Amelio?
“Essere presente in un film in concorso per il secondo anno di fila mi dà una bella soddisfazione; quest’anno la parte è molto più piccola di quella di “È stata la mano di Dio”, ma Gianni Amelio è uno dei maggiori registi italiani e anche fare un semplice Dottore è sempre prestigioso”.
La storia di Braibanti è drammatica, ma poco nota all’opinione pubblica. Bressanello conosceva questa vicenda?
“Il caso Braibanti me lo ricordavo bene, in quegli anni di contestazione generale è stato uno dei processi fondamentali per creare una coscienza sui diritti civili e personali, spero verrà accolto molto bene per gettare un lampo di luce in questi anni bui”.
Un momento importante della Mostra al Lido è l’accoglienza del pubblico in sala durante la prima, come è andata la serata Bressanello?
“È stata emozionante la reazione del pubblico, con Gianni Amelio che piangeva e la reazione degli attori tutti molto soddisfatti. Ho ricevuto molti complimenti pur essendo la mia una parte molto piccola”.
Bressanello una carriera luminosa la tua, dal teatro al cinema
“La mia carriera ha visto molto Teatro e una settantina di film con alcuni dei più importanti registi italiani e non solo, da Paolo Sorrentino ad Amelio, da Marco Tullio Giordana, ai Fratelli Taviani, da Gabriele Salvatores a Checco Zalone, ai più commerciali Neri Parenti e Vanzina, passando per gli “stranieri” Sam Mendes, Lasse Hallström e Álex de la Iglesia. Ho lavorato molto in Germania in film anche da protagonista”.
Bressanello a proposito di Sam Mendes ti abbiamo visto proprio in uno degli ultimi James Bond assieme a Daniel Craig e Monica Bellucci nel film “Spectre”. Progetti in cantiere tra cinema e teatro?
“Per il futuro riprendo la tournée teatrale con “I due gemelli veneziani”. Sono anche presente in diversi film non ancora usciti tra cui “Across the River and into the Trees” di Paula Ortiz, “Veneciafrenia” di Alex de la Iglesia, “Le mie ragazze di Carta” di Luca Lucini”.
Veneciafrenia
Abbiamo visionato il trailer di “Veneciafrenia” film horror ambientato nella città lagunare che si dipana tra bellezza e morte. Un gruppo di turisti spagnoli in visita alla città si muove inconsapevole e ignaro di quello che capiterà. Venezia sta vivendo un momento drammatico e alcuni abitanti insorgono sfogando la loro rabbia contro gli stranieri. I poveri turisti all’oscuro del grave pericolo che incombe si troveranno a combattere per la loro stessa vita. Attuale, visionario e coinvolgente, sicuramente da vedere.
Anche il film di Paula Ortiz, tratto dal famoso romanzo di Hemingway “Di là dal fiume e tra gli alberi” è sicuramente imperdibile interpretato da un affascinante e tenebroso Liev Schreiber.
Chi è Bressanello
Tenebroso del resto lo è anche Alessandro Bressanello, ma anche molto simpatico, con quella stupenda voce teatrale che dà corpo ad ogni sua interpretazione. Una lunga storia con il teatro, nel 1976 apre il Tag, Teatro alla Giustizia, spazio teatrale e cinematografico a Mestre. Successivamente fonda il “Teatro Niovo”. Nel ’95 apre la “Produzioni Teatrali Veneziane” con la quale realizza numerosi spettacoli. Da sempre si occupa anche dell’organizzazione di grandi eventi a livello internazionale.
Bressanello il grande schermo quali soddisfazioni ti ha dato professionalmente?
“Il film che più mi ha dato soddisfazione è certamente “E’ stata la mano di Dio” , mi ha dato una grande visibilità e il mio ruolo se lo ricordano tutti, oltre ad aver partecipato ad una produzione così ricca di premi e riconoscimenti con uno dei migliori registi a livello internazionale”.
I progetti di Bressanello
Alessandro Bressanello è pieno di sorprese, ha in cantiere numerosi progetti che scopriremo in fase di realizzazione. Lo ringraziamo anche per le foto tra le quali un bel ritratto di Roberto Moro e quella con Sorrentino di Andrea Pattaro.
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In occasione dei 90 anni della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica l’Hotel Excelsior ha realizzato una mostra da non perdere: “Three Minutes at the Excelsior” di Riccardo Ghilardi, fotografo di fama mondiale per Contour by Getty. “Tre minuti” si riferisce alla quantità di tempo che i fotografi ritrattisti hanno in genere con una celebrità all’interno di un festival cinematografico come Venezia o cerimonie come gli Oscar. Celebrità che possiamo ammirare grazie agli scatti di un maestro come Ghilardi. La mostra è a ingresso libero sino al 23 ottobre. Certo è da privilegiati andare in spiaggia in ottobre, ma cosa c’è di più affascinante del mare fuori stagione?
Dott.ssa Elisabetta, in questi giorni siamo storditi da tutte le informazioni, servizi, immagini che ci giungono dalla splendida Venezia. Ci sono tanti film che vorrei vedere, sicuramente uno di questi sarà Il signore delle formiche con la vicenda, triste e non piacevole del drammaturgo e poeta Aldo Braibanti. Terribile ascoltare questa frase, sia pure contestualizzata in un tempo lontano: un omosessuale ha due possibilità o si cura o si ammazza. Speriamo che nel terzo millennio non si ritorni al burka per la mente e per la morale.