Dimenticatevi di Aznavour e della sua Venezia triste e deprimente perché priva d’amore. E lasciate stare Thomas Mann con le sue atmosfere venefiche, che di questa città ha narrato l’aspetto mortifero. La Venezia in cui è ambientato il nuovo romanzo di Emanuele Pettener, Giovani ci siamo amati senza saperlo (Cagliari, Arkadia, 2022) non ha nulla a che vedere nemmeno con la “putrescente, piaga magnifica di passato” del Manifesto del futurismo di Filippo Tommaso Marinetti.
Una città per giovani
Al contrario qui ritroviamo una città che rappresenta “un antidoto al dolore, uno schiaffo alla malinconia”. Così la definisce Ema, il protagonista, un giovane mestrino che nel 1990 approda a San Giacomo dall’Orio per frequentare l’Università prendendo possesso di un piccolo appartamento appartenuto alla nonna. Ha vent’anni, come Rodrigo, un ragazzo mezzo svizzero che diventerà prima suo inquilino e poi suo grande amico.
Dove i giovani si innamorano
I due si immergono nella vita veneziana, che trasuda energia, sfavilla di luce, offre bellezza a piene mani, incanta con le sue calli deserte e i luoghi più turistici soffocati dalla folla. L’entusiasmo vitalista di Ema e la pacatezza di Rodrigo incontrano Sabrina, detta “Feli”, una ragazza che, come i due amici, si è iscritta alla Facoltà di Lettere.
Una Venezia vista con occhi diversi

Le serate trascorrono tra bàcari sperduti e cicheti succulenti, certe giornate vengono riempite da visite guidate improvvisate da Rodrigo che spazia da Rio Terà dei Pensieri, a Santa Maria Maggiore, a Santa Marta, al porto e alla Giudecca, in un turbinio di visioni, odori, nomi. A Venezia “anche la polvere ha personalità, sembra che tutto – le pietre, i tetti, il cielo, l’acqua – incarni la joie de vivre di Casanova, e ti viene subito voglia di scrivere le tue memorie o di fare l’amore. […] Lei è una monella, bellissima, sporca e cattiva. Femmina, felina quanto i felini che la percorrono, città di gatti e di gatte, come loro pigra e incurante e sensuale. Ci si perde nei suoi riflessi bizantini, nei suoi occhi truccati di verde e malva, maliziosi, nelle sue rive bagnate.” (p. 58).
I giovani e i problemi dell’età
Il terzetto si completa con Barbara, stagista intenzionata a diventare giornalista, che farà innamorare Ema. Si formano due coppie, una reale (Ema e Barbara), l’altra legata solo da (apparente) amicizia: Rodrigo e Feli condividono interessi, lunghe passeggiate, confidenze. Ma a vent’anni le passioni bruciano in fretta, si consumano soprattutto se uno dei due cerca di imbrigliare l’altro in un “fidanzamento ufficiale” e ancor di più se insorgono altre curiosità erotiche inattese o subentra una feroce gelosia.
Se si rompono gli equilibri
La primavera del 1991 porterà uno sconquasso all’interno dei tre amici (Ema, Rodrigo e Feli, perché Barbara si è allontanata dal gruppo), romperà sottili equilibri e porterà a un colpo di scena che farà sobbalzare il lettore con uno sviluppo e un epilogo inattesi.
Lo stile
La scrittura di Pettener, come sempre, procede spavalda e arguta, a tratti lirica, sempre profondamente sensoriale, con dialoghi veloci e divertenti dove la battuta pronta del protagonista Ema riesce a risolvere ogni situazione, anche imbarazzante. Una scrittura che gronda ormoni, la stessa sostanza pulsante che Sandro Veronesi ritrovò nei libri di John Fante – di cui Pettener è grande estimatore e studioso, del resto – riuscendo a farla propria in modo originale.
Venezia protagonista dei giovani
La capacità descrittiva dell’autore poi, mai gratuita, restituisce una Venezia, vera protagonista del romanzo, sfavillante ed esuberante, illuminata dall’amore incondizionato di un ventenne che, contestando Paul Nizan (J’avais ving ans. E ne laisserai personne dire que c’es le plus bel âge de la vie), si dona alla vita con pericolosa generosità.
Chi è l’autore

Emanuele Pettener è nato a Mestre. Insegna Lingua e Letteratura italiana ed è writer in residence alla Florida Atlantic University (Boca Raton, Florida), dove nel 2004 ha conseguito un PhD in Comparative Studies. Ha scritto numerosi articoli e racconti apparsi su riviste statunitensi e italiane. Ha pubblicato il saggio Nel nome dell’umorismo. I romanzi di John Fante (Franco Cesati editore, 2010) in uscita anche negli Stati Uniti e, in inglese, la raccolta di racconti A Season in Florida (Bordighera Press, 2014, traduzione di Thomas De Angelis).
È autore dei romanzi È sabato mi hai lasciato e sono bellissimo (Corbo Editore, 2009), Proust per bagnanti (Meligrana, 2013), Arancio (Meligrana, 2014) e Floridiana (Arkadia editore, 2021) di cui trovate la recensione qui: https://www.enordest.it/2021/08/01/linquietudine-di-tom-il-dentista/
Emanuele Pettener, Giovani ci siamo amati senza saperlo, Cagliari, Arkadia, 2022.
Che bella recensione per un libro che parla di una Venezia diversa e viva. Grazie Annalisa Bruni.
Grazie per l’apprezzamento!