La sorpresa dell’uovo di Pasqua non è stata certo gradita dai tifosi del Mestre, che nel turno prima della sosta pasquale hanno visto la loro squadra cadere all’ultimo minuto nel derby contro una Clodiense spenta e fortunata. Gli orange, in gran forma e alla ricerca del quinto risultato utile consecutivo, non hanno concretizzato le tante palle gol in una partita che la squadra di Zecchin ha dominato e sono stati beffati da una rete nel finale. La prestazione è stata comunque positiva e il presidente Serena può iniziare a pensare al futuro, decidendo chi confermare nel Mestre della prossima stagione. Prima, però, il numero uno arancionero vuole la matematica salvezza.
Presidente, solo tanta sfortuna contro la Clodiense?
“Chi ha visto la partita può dire che in campo c’è stata una sola squadra. Questa era il Mestre, che meritava ampiamente la vittoria. Purtroppo non è arrivata, ma questo è il calcio e ci insegna che in una categoria come la Serie D paghi i tanti errori sottoporta. Abbiamo avute sette nitide palle gol, alcune di queste clamorose, mentre la Clodiense solo una, il risultato è sicuramente ingiusto e beffardo”.
Serena, il finale di stagione sta regalando un altro Mestre, è soddisfatto del miglioramento?
“Anche se tardi, i valori di questa squadra stanno saltando fuori. In pochi ormai davano credito a questo gruppo, a volte giustamente dopo delle brutte figure, ma la società ha sempre creduto nei giocatori e nelle loro qualità. Le ultime partite hanno mostrato una squadra capace di esprimere un bel gioco corale, questa è la giusta strada e dobbiamo percorrerla fino a quando non conquisteremo la salvezza”.
Ci sono ancora quindici punti a disposizione e una salvezza da ottenere sul campo, cosa vuole vedere?
“Ci tengo a sottolineare che la stagione non è ancora finita. La partita contro la Clodiense dimostra che nel calcio niente è sicuro, quindi occorre rimanere concentrati come fatto nell’ultimo periodo e dare punti nelle prossime partite. Conquistata la matematica salvezza, inizieremo a parlare del futuro”.
Serena, ha già idee per la prossima stagione?
“Stiamo guardando solo in casa nostra per adesso, concentrandoci sui giovani che ci piacerebbe riconfermare. Diversi giocatori meritano di essere dei nostri anche nella prossima stagione e nelle settimane successive ne parleremo con i diretti interessati. Non ci fissiamo obiettivi, anche perché non è possibile farlo adesso, punteremo come ogni anno a migliorare il precedente campionato. Questa stagione non l’abbiamo centrato, ma si sa che il calcio non è matematica e non sempre si ottengono i risultati prefissati”.
Sono arrivate novità per la questione stadio?
“Non ancora, voglio comunque far presente che quando si parla del nuovo stadio bisogna sempre far entrare in questo discorso anche il Mestre. Non lo si può escludere, siamo la seconda squadra del Comune di Venezia e pretendiamo gli stessi diritti del club in Serie A. Dopo aver fatto i playoff per andare in Serie B, io sono stato costretto a far retrocedere la squadra perché non potevamo rimanere nei professionisti, nonostante le nostre ambizioni fossero chiare. Il Mestre ha una dignità, mi aspetto che tra cinque anni questa situazione trovi una giusta conclusione perché la città sportiva merita rispetto”.
Serena, tutto questo tempo non le toglierà la voglia?
“Dovrei licenziarmi a fine stagione e ritornare tra cinque anni con il nuovo stadio (dice ridendo). Lasciando stare le battute, quando sono diventato presidente ho iniziato questa avventura con grande entusiasmo e penso di aver dimostrato nel corso degli anni attaccamento per il Mestre e la piazza, tant’è che la mia unica guida è sempre stata la passione e mai un interesse personale. È innegabile, però, che alcune situazioni mi abbiano fatto perdere un po’ di voglia, come normale che sia, ma io rimango qui e sono felice di combattere per questa squadra con la speranza che ad attenderci ci sia un futuro migliore”.
Ph: Marco De Toni