E’ stata inaugurata alla Galleria d’arte “White Space” in Calle Legrenzi a Mestre la mostra di dipinti “Carte & Passaggi” di Giusi Naletto friulana d’origine e veneziana di adozione: sono diciotto “stazioni” di un viaggio nella realtà. Orari della mostra: da domenica 20 a sabato 26, dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19,30
Carte e paesaggi e l’emozione
L’attrazione esercitata dalle sue immagini sullo spettatore non è solamente estetica, ma emotiva perché crea uno stato di attesa: la causa è il richiamo dello spazio nascosto, è il magnetismo effuso da una soglia (il dipinto) oltre la quale c’è l’Altrove. Nel suo mistero, questa realtà ulteriore è attingibile solo immaginandola: labirinto o infinito? Giusi Naletto non ha risposte ma azioni: il suo istinto la porta a creare opere dinamiche, cioè vive e dunque coinvolgenti, nel senso proprio di diventare partecipi della sua esperienza visuale.
Oltre le forme
Oltre il segno, cioè “dopo” la presenza delle forme colore, l’artista sente un pulsare di possibilità più che di probabilità, consapevole che non sono trasformabili in immagini. Le sue antenne sensibili le permettono solo di avvertire che esiste una realtà senza nome, eppure attiva, magnetica, si direbbe che il dipinto abbia un’anima. Come si dice sia proprio degli artisti, Giusi vede e stra-vede.
Carte e paesaggi e la Naletto

Diciamo allora che la sua è una pittura da meditazione, problematica e allusiva, che ci attira davanti a una serie di “passaggi” percepibili a chi spinge lo sguardo nel folto dei segni che diresti “vegetali” – memoria di un ciclo dedicato ai Giardini? In quelle campiture o “siepi” di verde innaturale s’intravvedono pertugi, vuoti d’ombra, spiragli dell’ignoto, fessure che producono piccole ferite nel velo del tempo.
Il linguaggio
Con il suo linguaggio originale, immediato e complesso, la nostra artista ci fa partecipi di un’esperienza visuale che ha radici in una filosofia personale, nascosta, direi carsica eppure capace di orientare la sua ricerca etica-estetica. Tale ricerca va in profondità proprio quando nella società preme l’onda della superficialità ingabbiata nel presente.
L’esplorazione di Carte e paesaggi

L’oggetto del suo esplorare con lo strumento-pittura è la conquista di spazi ulteriori, quelli “interminati” e, perché no?, pieni di “sovrumani silenzi”. Per realizzare questa finalità poetica lei si esprime oggi con due temi: le Carte e i Passaggi (soglie privilegiate?) La sua inquietudine d’artista la spinge metaforicamente a guardare oltre la siepe, a sconfinare. La ricerca – non solo nell’arte – ha questo di straordinario: che spinge il confine della conoscenza sempre un passo avanti, apre nuovi territori e così nascono i cicli pittorici e le invenzioni umane.
Carte; campi di colore
Le Carte sono campi di colore che incorporano frammenti di carte geografiche: imprigionate nel tessuto cromatico, sono affioramenti di parole e segni geografici, carta straccia priva di qualsiasi utilità per orientarsi, relitti di civiltà. Ma proprio la loro precarietà eccita l’immaginazione dell’artista.
Paesaggi; strutture di colore
I Passaggi sono complesse strutture di colore alternativamente in tensione verticale o orizzontale: il collage – tecnica cara a Giusi – favorisce l’ambiguità delle immagini, tendenzialmente portate a uno spessore che è illusorio, puro inganno degli occhi.
Sul confine della realtà, l’occhio esplora la superficie delle cose, ma la mente va oltre l’apparente: e in questo sconfinamento c’è la poesia di Naletto.
Molto interessanti e suggestivi, una vetrina di viaggi ed emozioni
È fantastico vedere che in questi millenni l’arte si rinnova nel cammino dell’uomo.