La collana “Piccola filosofia del viaggio” giunge, con il suo numero 47, a svelarci un modo gentile di viaggiare, come ci fa intendere fin dal sottotitolo l’autrice, Elisabetta Tiveron, con il suo delizioso libretto Il talento delle utilitarie, Piccole automobili per viaggiare con gentilezza, appena pubblicato da Ediciclo editore di Portogruaro. Il lettore viene accompagnato per mano in un mondo di relazioni e di affetti, che inizia nel 1946, anno di nascita dei genitori di Elisabetta – e, guarda caso, della prima utilitaria, la famosa Topolino cantata da Paolo Conte – e continua con un elenco sentimentale di tutte le “piccole automobili” della famiglia: dalla Fiat 600 alla Panda in un excursus storico che arriva fino ai giorni nostri.
Una topolino per amica

Possono la dimensione e la cilindrata di un mezzo condizionare il nostro modo di viaggiare? Certamente sì: innanzitutto la moderata velocità permette di concentrarsi maggiormente sul paesaggio, scegliere percorsi alternativi evitando strade a forte scorrimento come le autostrade, attraversare borghi che altrimenti non si sarebbero mai incontrati, concedersi più tempo, apprezzare la lentezza di un’esperienza in qualche modo più intima alla ricerca di un approccio diverso al viaggio. Perché in questo modo tutto diventa elastico, un’auto lenta dà più spazio agli imprevisti, agli incontri fortuiti, e suscita simpatia nell’altro. Siamo costretti a lasciare a casa la fretta e il “tutto organizzato”: ci si può abbandonare alla sorpresa, all’inatteso, all’avventura.
La Tiveron omaggia la topolino e le sue amiche

Elisabetta Tiveron, in una narrazione dichiaratamente autobiografica, ci racconta ad esempio come, con la sua gloriosa Pandina, abbia attraversato i Balcani, come si sia concessa una pausa di benefica solitudine decidendo di partire dal Veneto verso il nostro Sud per raggiungere la Puglia dopo la separazione e di come la sua utilitaria sia stata una fenomenale compagna di viaggio, portandola in luoghi ricchi di vita, di colori, di incontri, di ritrovata serenità. Ci porta in giro con sé per l’Europa ricordando episodi divertenti e curiosi, alcune esperienze importanti, e le molte riflessioni che le hanno suggerito.
Il modo di viaggiare
L’autrice ha scritto questo libro durante la pandemia e, nel testo, affronta anche il tema di come questa emergenza abbia inciso nel modo di viaggiare: giocoforza si sono riscoperti luoghi a noi vicini, itinerari nel territorio che ci circonda, ma non per questo meno affascinanti. Perché abbiamo bisogno di viaggiare come di respirare, per sentirci vivi, per coltivare la possibilità di provare ancora e sempre la meraviglia, ma anche per metterci alla prova trovando ognuno di noi la giusta dimensione. E un’utilitaria, secondo l’autrice, è il mezzo più adatto per farlo.
Chi è l’amica della topolino

Elisabetta Tiveron, veneziana, di formazione storica, opera nel campo editoriale come autrice, curatrice, consulente, comunicatrice, docente. Ha dato alle stampe diversi libri per varie case editrici, occupandosi di cibo, viaggi, narrativa, storia sociale, ponendo sempre al centro le persone e i luoghi. Se il cibo è stato il visto d’ingresso nel mondo dell’editoria, il viaggio è il mood, la condizione da cui muove il suo lavoro.
Elisabetta Tiveron, Il talento delle utilitarie. Piccole automobili per viaggiare con gentilezza, Portogruaro, Ediciclo editore, 2021.
Grazie 🙂
🙂
W le auto piccole dove il cuore viaggia in libertà. Grazie per questo bell’articolo.
Sono lieta che sia piaciuto!