A chi vuole visitare quella parte sud della provincia di Padova, così affascinante e degna di essere inserita nell’albo dei ricordi belli, non può tralasciare la cittadina di Montagnana, con le sue caratteristiche mura medievali tra le più suggestive d’Europa. E se si passa per la regina delle mura non si può non soffermarsi in uno dei ristoranti dal nome rievocante la veneticità e il territorio. L’Hostaria San Benedetto, con l’acca davanti, quasi a rafforzare il soggetto che diventa un curioso invito a conoscerlo. In questo microcosmo culinario, quasi sempre “nascosto” in cucina, incontriamo Gianni Rugolotto, cuoco da una vita, una passione sfrenata per offrire ai suoi clienti un piatto da lui preparato e creato.
La storia di Gianni Rugolotto
La storia di Gianni parte dai Monti Lessini nel veronese dove è nato e dove ha vissuto la sua infanzia. La sua passione per la cucina ce l’aveva sin da piccolo e, dopo la scuola dell’obbligo, frequentò l’alberghiero dove mise le basi per quello che sarà il suo futuro lavoro di cuoco. Lui è un uomo quasi schivo, riflessivo, ma pronto a darti subito le risposte “tecniche” della preparazione di un piatto e della tipologia di un prodotto.
Una passione condivisa
La sua passione la condivide con la moglie Laura, da una vita vicino a lui: Gianni ritorna sempre volentieri nella sua terra d’origine quei Monti Lessini che si sentono “snob” chiamandosi con il nome altisonante “Monti”, in realtà sono un po’ più dei colli, tuttavia sono suggestivi, da conoscere i loro borghi, e “schivi”, come l’uomo Gianni che li ama e sa i posti dove raccogliere le erbe spontanee e i funghi da portare nella sua cucina. Non solo, Gianni conosce i tartufi e sa come metterli nei suoi piatti prelibati, con quel “tocco” sempre equilibrato nei sapori.
Un incontro tra forchette e coltelli
Cupido volle che la sua passione culinaria lo fece incontrare a Montagnana con Laura Borghesan, la direttrice di sala e woman chief dell’Hostaria San Benedetto. Così si sposarono nel 1981 e iniziarono l’attività di ristoratori aprendo il primo locale e, nel 1988, stabilizzandosi nell’Hostaria San Benedetto di via Andronalecca 13, all’interno delle mura montagnanesi, proponendo le meravigliose tipicità del territorio, a partire dal prosciutto dolce di Montagnana per arrivare agli altri prodotti.
Con Gianni Rugolotto ora anche il figlio
Gianni e Laura hanno trasmetto la loro passione culinaria al figlio Federico, 37 anni. Federico ha completato il ciclo specializzandosi nel vino, grande conoscitore e “girovago” nelle cantine di mezza Europa per scoprire i vini, valorizzando prima quelli del territorio. Così il quadro d’insieme all’Hostaria San Benedetto è completo. Il cuoco Gianni con la sua brigata in cucina, Laura con la direzione in sala e Federico a consigliare e proporre i vini migliori.
Il consiglio di Gianni Rugolotto
Per i lettori di https://www.enordest.it Gianni Rugolotto propone il piatto “forte” dell’Hostaria San Benedetto: gli gnocchi dolci di patate con uvetta, zucchero e cannella al burro versato. E’ diventato simpaticamente il Piatto del Buon Ricordo e, durante il periodo freddo o sotto carnevale, molti clienti di Gianni percorrono chilometri per andare all’Hostaria, pur sapendo che questa è una delle ricette semplici che un tempo veniva preparata nel territorio, usando uva sultanina e la spezia cannella, complice dei commerci della Repubblica di Venezia che “contaminavano” e “ingentilivano” i prodotti dei contadini dell’entroterra. Gli gnocchi dolci di Montagnana sono diventati prodotto DE.CO. (Denominazione Comunale) del territorio. Da provare!
La ricetta: gnocchi dolci di patate con uvetta, zucchero e cannella al burro versato
Ingredienti (per 4 persone)
600g patate, 200 g farina, 30 g cannella in polvere, 50 gr uvetta sultanina, 60 g zucchero, grana padano, 1 uovo, sale, burro chiarificato
Preparazione
Laviamo le patate e lessiamole in acqua salata, schiacciamole con lo schiacciapatate finché sono calde. Aggiungiamo alle patate l’uovo, la farina e un pizzico di sale fino a quando otteniamo
un impasto sodo e liscio. Tagliamo gli gnocchi della dimensione a noi preferita. Quindi cuociamo gli gnocchi in acqua bollente e salata e, quando vengono a galla, lasciamoli in acqua ancora qualche secondo e poi sgoccioliamoli. Adagiamoli nei piatti, cospargiamoli di uvetta, zucchero e cannella, copriamo con il grana padano grattugiato e con il burro chiarificato ben caldo.
Il vino in abbinamento consigliato da Federico Rugolotto
Il vino in abbinamento proposto da Federico, figlio di Gianni e Laura e sommelier professionista di grande preparazione, è un Trachite Bianco dell’Azienda Agricolo Biologica Alla Costiera di Vò, nel cuore dei Colli Euganei, condotta direttamente da Filippo Gamba. Un vino strutturato, minerale, deciso e autoctono… un vino particolare adatto a questo eccezionale piatto “particolare”.
Articolo di grande impatto comunicazionale che ben di accompagna a una ricetta dal gusto originale a che affonda le radici nella gastronomia storica e nei traffici di spezie della Serenissima. Il tocco della Decò, poi, è la classica ‘ciliegina sulla torta’. Complimenti: tutti gli articoli di food dovrebbero avere tale sviluppo. LM
Mi unisco ai suoi complimenti, a Maurizio Drago, per il bellissimo articolo che ha dedicato al nostro ristorante, e al piatto che abbiamo voluto introdurre per le sue “caratteristiche “ nel menù del nostro ristorante. Piatto tipico del nostro territorio e che l’amministrazione Comunale , sensibile alla problematica dell’agro alimentare ha voluto inserire nei prodotti DE CO . Tutti elementi trasmessi in questo articolo e colti con grande maestria! Grazie ancora!
Leggendo questo articolo, sentivo in bocca il dolce sapore di questo piatto che ti ricorda anche i sapori di un tempo.