Primo semestre in netto recupero per export della provincia di Venezia. Dagli ultimi dati Istat elaborati dall’Ufficio studi della Confartigianato Veneto, la vendita nel mondo di prodotti e manufatti realizzati in provincia dalle micro, piccole e medie imprese è cresciuta del +15% rispetto il primo semestre dell’anno scorso, e s’è attestata sulla cifra record di 2miliardi e 278 milioni di euro. Un dato interessante, quasi da livelli pre Covid, che però va letto con attenzione, e soprattutto calato nell’attuale situazione economica. A frenare l’effetto trainante del settore export in questa seconda fase dell’anno ci sono infatti i folli aumenti delle materie prime e delle energie. Questi stanno influendo pesantemente, proprio in quest’ultimo semestre economico, sui costi, i ricavi e le semplici spese correnti delle aziende. Aumenti che, statistiche alla mano, non erano un fenomeno così marcato nel primo semestre 2021.
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Aumento materie prima preoccupa export di Venezia
“Questo è un grande problema – commenta il presidente della Confartigianato Metropolitana Imprese di Venezia Siro Martin –. Da un lato la resilienza e la competitività del nostro tessuto economico rispetto il mercato mondiale ha dimostrato un’ottima tenuta. Il made in Venezia dall’alimentare, all’artistico, al manifatturiero è ancora ricercatissimo e acquistato. Però ci preoccupano gli attuali livelli delle scorte di materie prime e semilavorati nella disponibilità delle imprese. Sono vicini ai minimi storici. Il tutto mentre sui mercati continua la scarsa offerta di materie prime e le speculazioni sui prezzi delle commodities, soprattutto dei metalli, non si fermano.
“Solo il gas è cresciuto in un anno del +412%, senza contare l’impennata delle benzine e dei carburanti. Stanno mettendo una seria ipoteca su un finale in crescendo a questi livelli anche per il secondo semestre. Per questo serve una presa di posizione forte del Governo, se non altro per evitare il rischio di una frenata improvvisa”.
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Export: bene Germania, Uk e Francia
Tornando alla performance dei primi sei mesi, di notevole importanza per l’export veneto la crescita a due cifre di tutti i Paesi UE post Brexit con un +35,4% della Polonia e il + 34,1% della Francia. Bene la vendita di beni verso la Germania che resta saldamente al primo posto tra le destinazioni delle nostre merci con un +20,6%. Mentre complessivamente l’area Europa vale ancora il 57% delle esportazioni complessive. Molto bene anche l’export extra Unione Europea, con la sorpresa di tre paesi; Australia, Messico e Emirati Arabi che crescono rispettivamente del + 37,1%, +29,4% e +29,3% e valgono oggi, per il Veneto, quasi 1 miliardo d’euro in esportazioni. Bene la Cina con un + 28,6%, gli USA +19,7% e ed il Regno Unito post brexit, dove l’export cresce del +16,2%.
Notevole racconto legato alla produzione di prodotti con la lana!