Dopo l’uscita del Regno Unito dalla famiglia dell’Unione Europea, ci sarebbe il rischio che un secondo Paese possa avviare la procedura di uscita. E’ la Polonia, patria del grande pontefice Giovanni Paolo II. Potrebbe accadere che, dopo la sentenza della Corte costituzionale polacca, la Polonia stessa decida di recedere dai tutti i Trattati europei ed avviare quella che già viene chiamata Polexit : l’uscita della Polonia.
Il rischio Polexit
La sentenza dell’alta Corte polacca è stata un fulmine a ciel sereno per le autorità dell’Unione, un forte braccio di ferro tra Varsavia e Bruxelles che ha aperto alla dura crisi sulla questione relativa alla limitazione della sovranità degli Stati che, con la stipula e la ratifica dei Trattati di Maastricht e Lisbona, decidono di trasferire determinati poteri a un organismo internazionale a carattere regionale come l’UE. In sostanza, per i giudici costituzionali polacchi i regolamenti UE, per poter essere applicati nel Paese, non devono essere in contrasto con la Costituzione, invertendo de facto il principio della primauté (del primato) dell’ordinamento UE su quello nazionale. Il diritto europeo, infatti, prevale su quello interno degli Stati membri UE, compresa la Polonia, cosicché in caso di conflitto tra una norma UE e quella nazionale, la prima deve essere applicata in luogo della seconda.
La Corte di Giustizia UE
In una sentenza della fine del Novecento la Corte di Giustizia UE aveva affermato che gli Stati, aderendo ai Trattati europei, limitano i propri poteri sovrani a favore dell’ordinamento giuridico europeo; tale trasferimento implica una limitazione definitiva dei loro diritti sovrani a favore dell’UE.
Polexit e le reazioni
Lo stop delle autorità di Varsavia all’ordinamento UE ha causato molte reazioni negli altri stati, in particolar modo da parte delle destre identitarie che si sono subito schierate a favore della decisione polacca. La francese Marine Le Pen, a capo del partito Rassemblement National, ha ribadito che la Polonia ha il diritto di reclamare il primato della sua carta costituzionale sulla legislazione dell’Unione.
Polexit e Italia. PD e M5S contro Lega e FdI
In Italia la notizia ha provocato la divisione degli schieramenti: da una parte il Movimento 5 stelle e PD, che hanno considerato la decisione della Corte polacca come un attacco alle fondamenta dell’architettura giuridica UE; dall’altra, la Lega e Fratelli d’Italia schierati per accogliere la sentenza.
La reazione UE alla Polexit
La reazione della Commissione UE è stata unanime: l’Europa si impegnerà per far in modo che la Polonia comprenda che la sentenza dei giudici costituzionali è totalmente nulla in quanto il primato dell’ordinamento giuridico UE, volente o nolente, visto che la Polonia è membro, ha la prevalenza sul sistema ordinamentale polacco.
I rischi dell’uscita
Certamente, questo gesto voluto dalla Polonia potrebbe minare le fondamenta dei principi su cui si poggia la stessa Unione, portando in qualche modo a incrinare un sistema voluto dai padri fondatori, intorno agli anni Cinquanta del XX secolo, con il Trattato di Parigi e di Roma. Uno dei fondatori, Jean Monnet, ebbe a dire “non ci sarà pace finché gli Stati continueranno sulle rispettive sovranità nazionali.” Frasi che ci ricordano l’errore compiuto dagli inglesi con la loro decisione di uscire dall’Unione e che ora, orfani della stessa UE si ritrovano con una gamma di problemi.